I compañeros

Forse mi uccideranno domani


“Mi chiamo Ingrid Betancourt, ho quarant’anni, e sono mamma di due bambini. Ho studiato in Francia dove ho imparato il significato di parole come “democrazia” e “libertà”. Ma il mio paese è la Colombia. Sapete tutti quanto siano potenti da noi i cartelli della droga, questa droga che devasta i nostri figli, e di quanti omicidi siano i mandanti. Ma dietro queste organizzazioni mafiose c’è il mio popolo, un popolo coraggioso e fiero che vuole uscire da questo ingranaggio infernale. E io, da ormai dieci anni, mi batto per il mio popolo. È pericoloso, i miei figli sono stati minacciati, ho dovuto separarmi da loro, mandarli in salvo. Per due volte, la mafia ha tentato di uccidermi. Sono consapevole del pericolo. Ma non mi faranno indietreggiare. Perché la speranza è là, davanti a me.”
Sono queste le parole che esprimono i sentimenti di amore per la sua gente e la preoccupazione per la sua famiglia... così la scrittrice franco-colombiana presenta il suo libro che si rivelerà essere malauguratamente veritiero.. visto che poco tempo dopo verrà rapita e tenuta tutt'ora in ostaggio dalle forze ribelli della FARC.Ingrid Betancourt è una donna fragile ma dalla volontà di ferro, che ha fatto della lotta alla corruzione e ai cartelli della droga la sua ragione di vita. La sua colpa è quella di aver denunciato, davanti al Parlamento, il coinvolgimento dell'allora presidente colombiano Ernesto Samper con i narcotrafficanti. Da allora hanno provato a fermarla in ogni modo: cercando di assassinarla, costringendola a separarsi per lunghi periodi dai suoi figli per proteggerli dai sicari, sabotando la sua attività di senatrice con finti scandali ed espulsioni dall'aula. Ma, nonostante gli attentati subiti e le minacce di morte ai suoi figli, nel maggio 2002 Ingrid si presenterà alle elezioni presidenziali in Colombia. "Il mio sogno è che un giorno la Colombia possa diventare una vera democrazia. Mi si ripete continuamente che è un sogno irrealizzabile. Dopo aver letto il mio libro, spero che lei capisca perché ho invece bisogno di crederlo possibile." Si conclude con queste parole la lettera in cui Ingrid Betancourt, senatrice colombiana candidata alle elezioni presidenziali del maggio 2002, presenta ai lettori la sua autobiografia; una storia appassionante tradotta in tutto il mondo, best seller in Francia per numerose settimane e ora pubblicata anche in Italia. Racconta la vita di una donna che, per lottare contro la corruzione che attanaglia il suo paese, ha lasciato tutto, famiglia, ricchezza e privilegi, una donna semplice ma straordinariamente coraggiosa che si batte contro tutto e contro tutti, confidando nella forza delle sue azioni e dei suoi ideali.Fabio