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Il delitto di Valbrona - Carlo D?Elia ha ribadito al giudice di ...


Un incontro cercato, quello avvenuto all'alba in un parcheggio del paese del Triangolo Lariano, in cui Carlo D'Elia, che da tempo viveva con la moglie di Antonino e con i figli avuti dal matrimonio di lei, chiese soldi o un impiego per far fronte alle difficoltà economiche. D'Elia, infatti si era portato una pistola, una Walther calibro 7.65, usata prima come oggetto contundente, e poi per finire la vittima con un colpo esploso in pieno volto.Un agguato spietato, in cui D'Elia - difeso dagli avvocati Alessandro Borghi e Livia Zanetti, che hanno chiesto il rito abbreviato - ieri ha tentato di ricostruire i vari passaggi, scagionando il figlio. Il figlio però - secondo il racconto fatto da D'Elia - avrebbe seguito di nascosto il padre («Gli ho gridato vattene», ha riferito il 58enne), nascondendosi infine dietro una siepe e intervenendo quando ormai l'omicidio si era consumato. Una tesi, quella ribadita di fronte al gup - poi confermata da Emiliano, che ha detto (anch'egli con dichiarazioni spontanee) di essere estraneo a quanto avvenuto - che non ha convinto il pubblico ministero Astori che, invece, accusa padre e figlio dell'omicidio con l'aggravante della premeditazione. Fonte: http://www.corrierecomo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=24191&catid=21&Itemid=28