Si può fare di più!

Io comunista Indipendente... alla Pasolini!!!


Ciao carissimi compagni ed amici…  seppur Io mi definisca da sempre una comunista… o meglio… una sfegatata comunista…mi capita di sovente negli ultimi tempi, militando al momento la sottoscritta tra le prime file dei DS (Democratici di Sinistra) del mio paese di residenza (in quanto membro di direttivo dell’omonimo Partito), di essere considerata contraddittoria dai miei stessi compagni di partito.Non riescono alcuni di loro infatti, a cogliere in pieno l’originalità del mio modo di essere che mi vede troppo moderata in rapporto ai movimenti no-global e di estrema sinistra, ma allo stesso tempo molto radicale in relazione a quei DS-sini che guardano al PD (Partito Democratico) come unica soluzione storica di questa nostra Nuova Sinistra (al Governo).Io dal mio canto quindi, nella più totale confusione di pensiero, non so davvero più oggi dove collocarmi, seppur da un lato mi identifico in quello che era il pensiero di Gramsci e per alcuni versi anche quello di Togliatti, dall’altro non riesco a trovare invece un identità politica che non sia assolutamente personale, originale ed eclettica… e che quindi mi appartenga in maniera esclusiva.Come dire che... a volte mi sento molto vicina al pensiero di P. Pasolini  che definisce implicitamente quelli che vivono il mio stesso stato d’animo come “comunisti forzatamente indipendenti".Scriveva infatti Pasolini …“Io non sono un qualunquista, e non amo neanche quella che ( ipocritamente) si chiama posizione indipendente. Se sono indipendente, lo sono con rabbia, dolore e umiliazione: non aprioristicamente, con la calma del forti, ma per forza. E se dunque mi preparo a lottare, come posso, e con tutta la mia energia, contro ogni forma di terrore, è , in realtà, perché sono solo. Il mio non è qualunquismo né indipendenza: è solitudine. Ed è questo, del resto, che mi garantisce una certa, magari folle e contraddittoria, oggettività. Non ho alle spalle nessuno che mi appoggi, e con cui io abbia interessi comuni da difendere. Il lettore certamente sa che io sono comunista, ma deve sapere anche che i miei rapporti di compagno non implicano nessun impegno reciproco. Se provo delle “simpatie politiche” , sono simpatie che non comportano nessun patto o patteggiamento” (6,agosto,1968).Quindi carissimi compagni, alla luce di tale scritto, pur provando delle simpatie politiche che non posso negare o rinnegare, piace molto anche a me definirmi oggi : “comunista indipendente” … un pò alla Pasolini!!!