Che fortuna!!!

Sono scandalizzatissimissimissima.


E' di qualche giorno fa la notiza che il parroco di Sulmona si sia rifiutato di celebrare la messa al funerale di un "divorziato".I fedeli, però, non l'hanno presa bene e hanno organizzato la rivolta contro il povero parroco che è stato addirittura scortato dai carabinieri fuori dalla chiesa per avere salva la pelle.Il parroco si difende dichiarando che l'ordine di non celebrare quella messa è giunto dall'alto, per la precisione, dal vescovo.E' scandaloso quello che è accaduto. Veramente vergognoso e incivile. Ma cosa avete capito? Mica mi sto riferndo al parroco e al vescovo, ma è ai "fedeli" imbizzarriti che mi riferisco.Il due religiosi, infatti, altro non hanno fatto che applicare correttamente le norme che regolano la loro fede, ovvero le norme del diritto canonico.In particolare vediamo che:l'art. 1141 del codice canonico recita: "il matrimonio rato e consumato non può essere sciolto da nessuna potestà umana e per nessuna causa, eccetto la morte."Quindi, se ti sei sposato e hai trombato non puoi divorziare e quindi risposarti, per nessun motivo salvo che non ti crepa il coniuge. E' chiaro e semplice come concetto. Quindi abbiamo detto, non puoi farlo, è vietato, dunque è peccato.E ancora:Al capitolo II, nella sezione "A chi si devono concedere o negare le esequie ecclesiastiche", l'art. 1184 - § 1, punto 3, recita che si devono negare a "gli altri peccatori manifesti...".Ora, se il "matrimonio rato e consumato non può essere sciolto da nessuna potestà umana e per nessuna causa" è evidente che contraddire questo articolo significa divenire peccatori, e pure manifesti.Specifica l'art.1185 dello stesso capitolo che "a chi è escluso dalla esequie ecclesiastiche, deve essere negata anche ogni messa esequiale". Più chiaro di così!In maniera del tutto corretta, quindi, il vescovo ha solo applicato le norme del diritto canonico, ovvero di quel diritto che stabilisce gli istituti della chiesa cattolica, i doveri, i diritti, insomma che disciplina tutto ciò che riguarda la religione cattolica e i suoi istituti.Detto questo, non questi due prelati, ma tutti gli altri che contravvenendo alle regole da loro stessi scritte e alle quali loro stessi hanno giurato fedeltà, sbagliano.Sbagliano quando consentono a un divorziato (peccatore) di far la comunione o di accedere a qualunque sacramento. Chi è cattolico e divorzia è un peccatore, ai peccatori non è concesso accedere ai sacramenti quindi il signore in questione non aveva alcun diritto di ricevere le esequie ecclesiastiche. Se le avesse volute sarebbe dovuto rimanere sposato con la sua precedente moglie, fino a che morte non li avesse separati.Questo prescrive la religione cattolica, questo va fatto.Quindi complimenti a questi due soldati di Cristo che hanno applicato pienamente le regole così come vengono prescritte. L'obbedienza, d'altronde, è una delle loro promesse all'atto del sacerdozio.A tutti voi, cattolichetti bigotti e ipocriti dico che se non vi piacciono le regole che la vostra religione impone, allora finitela di considerarvi cattolici e di rompere i coglioni a tutto il resto del mondo laico. L'infame ipocrisia del cattolico medio è degna di un popolo che non ha valori e che non ha ideali. Se i propri valori sono quelli del cattolicesimo allora si devono seguire, in silenzio e in obbedienza. Il loro degno rappresentante è l'on. Casini, figlio di noto padre ciellino, cattolico integralista, divorziato e risposato in chiesa.Ve lo dico con tutto il cuore: mi fate schifo!