Percorsi Pontini

Le Grotte.


É strano ritrovarsi parecchi metri sotto terra, oggi.
Non lo è stato per quasi 4000 cisternesi che durante la Seconda Guerra Mondiale ci hanno vissuto, a stretto contatto con la fame, con la miseria. Con i morti che aumentavano giorno dopo giorno.  Prendendo l'acqua dalle pozze fuori dal palazzo Caetani, raccogliendo la legna con l'orecchio attento alla sirena, e sfuggendo cosi anche ai nazisti che li assediavano senza tregua.Eh si, perchè Cisterna era diventata un punto di difesa dei tedeschi in ritirata, e una città da spugnare per gli americani, che salivano dalla Sicilia per liberare la penisola. Cunicoli stretti, grotte vere e proprie con "porte" squadrate nella pietra viva. Scendere li sotto è stata veramente un'esperienza unica, qualcosa che ti rimane dentro.
Come lo è stato sentire il racconto di chi li ci ha vissuto, per 58 giorni. Anche se bambino, i ricordi del sig. Bruno sono vividi nella sua mente, come se ciò fosse successo il giorno prima. E mi ritrovo assorta ad ascoltarlo, a sentire nella mia testa il volo dei bombardieri che assediavano la città che la rendevano pericolosa per chiunque. Affettuosamente, lui chiama la grotta in cui ha vissuto con la sua famiglia (padre, madre e 8 figli), il suo "appartamento". E un sorriso tenero non può che scappare, anche a chi, quel periodo non l'ha neanche sfiorato con la propria esistenza.
In origine le grotte furono costruite per essere usate con ampi scopi: cantine, passaggi segreti sotto il palazzo dei Caetani, vani dove raccogliere l'acqua piovana addirittura. Ma nessuno pensava mai, ne tantomeno lo pensavano i cisternesi di allora, di doverle usare per restare in vita. Ma grazie a loro, i 3/4 della popolazione si salvò.Ed ora, nella loro muta solitudine, raccontano una storia che ognuno dovrebbe ascoltare.Alla prossima.Sara.