La raison d'etre

Preghiera fin troppo frettolosa

lo so che sbaglio, che sembro mossa da un fine personale, ma spero che nella tua infinita sapienza tu conosca le intenzioni profonde che albergano il mio cuore. Il dialogo con te non cessa mai, ma oggi la paura mi obbliga ad esternarlo. Temo che tutto cambi, ti supplico solo di lasciare che io non modifichi il mio nuovo sentire la vita. Sembra una condizione, non voglio che lo sia. Continuerò questo discorso nel mio intimo, almeno per il momento.

mattina

avvolgente sensazione di non volermi svegliare e passare la giornata sotto le coperte. Siamo ben lontani dagli esiti di una notte di sonno profondo, ma sembra un buon inizio. Temo solo l'incertezza dei miei progressi, purtroppo non sarebbe la prima volta.

Primo pomeriggio e sera

Mi rendo conto di avere precise responsabilità morali verso le persone che mi amano e non è sopravvalutazione di sè considerare la propria felicità come parte della loro. E' realismo, frutto delle relazioni tra persone inserite in un contesto sociale. E' inevitabile. Mi prefiggo di essere uno strumento per il compimento della loro serenità e come tale devo prima raggiungere la mia, ma temo che questo influisca e snaturi il mio sentire ed il mio essere; perchè io voglio essere me stessa dopo tutto. Devo approfondire questo argomento.

Sbaglio i tempi delle mie meditazioni, quando ho gli strumenti non ho tempo e tantomeno idee.

Lunedì

Ho fatto un passo avanti, ma mi capita ancora di volgere lo sguardo di sottecchi oltre la mia spalla verso le vecchie rincuoranti abitudini. Fa parte del balletto della realizzazione di sè; le piroette fanno parte della danza, l'importante è non perdere l'equilibrio.

Ripartire

Ricomincio, nuovamente. Da dove? Da qualche parte il mio cammino di redenzione dovrà pure cominciare. Questa volta non mi voglio illudere e non voglio dare nulla per scontato. Ogni piccolo passo corrisponde ad una grande e profonda sicurezza. Ho paura di rimanere immobile, ma sicuramente non correrò. Incrocio le dita perchè questa sera penso di essermi definitivamente messa in gioco, sento il vuoto dietro di me nel senso che la pienezza del futuro mi si apre davanti illimitata. Spero in domani, devo solo saper giocare bene le mie carte e battere il mio avversario in astuzia. Io contro me stessa: uno scontro epico.