CONCERTOMANIA

23 MARZO PAOLO CONTE@TEATRO COMUNALE FIRENZE


Dal rock d'autore alla canzone d'autore. Cambia di 180° nel pubblico del teatro fiorentino in sole 48 ore; il risultato è sempre lo stesso, ottimo. Cambiano i generi, non la qualità. Paolo Conte aveva in programma una data il 22 che però, diventata in breve tempo sold-out, ha reso necessaria questa aggiunta. Anche questa sera teatro pieno e sold-out mancato di pochissimo. L'ultima di Conte al teatro Verdi nel 2005 non mi aveva convinto. Un pò sforzata, professionalità e freddezza in pari quantità e una voce incerta e malsicura. Tutto il contrario di stasera o quasi. Si, il grande Paolo non parla più con il pubblico, un pò di "distacco" rimane ma..........ma stasera la voce sembra addirittura ringiovanita, la band è davvero magnifica e Conte ha una gran voglia di far vedere e sentire che è ancora lui. Si comincia con"Il quadrato e il cerchio" tratto dall'ultimo cd "Psiche". E' il mio brano preferito, quasi mi dispiace che l'abbia eseguita subito. Però subito dopo arriva "Sotto le stelle del jazz" e capisco subito che non ci sarà affatto da lamentarsi. I brani più classici del repertorio ci sono tutti:"Max", "Alla prese con una verde milonga", "Gli impermeabili"................. Il gruppo è costituito da sette elementi che vanno e vengono dal palco a seconda dei brani. Anche Paolo non è statico e va dal pianoforte al microfono "solo" con discreta continuità. Lo show è suddiviso in due parti, il palco senza effetti e luci speciali ma con la consueta sobria eleganza.  Sono le canzoni che brillano stasera, "Via con me", che cobclude la prima parte,"Lo zio", "Diavolo rosso",qualche concessione anche all'ultimo album come"Velocità silenziosa","Dancing", una strepitosa "Chiamami". "Bartali" parte lenta, stravolta, per poi riprendere il suo consueto incedere tra i battimani del pubblico. Che tributa a Paolo Conte il "solito" trionfo. Quando lo spettacolo si chiude Paolo ha ancora voglia e regala altri tre brani come bis tra cui "Via con me" cantata da tutto il teatro. Dai re del rock all'imperatore della canzone d'autore. Una tre giorni davvero memorabile.