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Post N° 89


TECNOLOGIA & SCIENZA Da eredità primitive le preferenze cromatiche. I risultati di una ricerca pubblicata su Current BiologyGiornate limpide favorivano la caccia per gli uomini, le donne raccoglievano i frutti maturi Ragazze in rosa, ragazzi in bluil colore è scritto nei nostri geni di ELENA DUSI  ROMA - Non è un caso che sia rosa, il fiocco scelto per salutare la nascita di una bambina. Le donne scelgono infatti d'istinto questo colore, anche se chiamarlo rosa puro e semplice non sarebbe del tutto preciso. Il colore preferito da ragazze e signore è un sofisticato violetto-lilla-lavanda. Si parte dal blu, in assoluto il colore più amato dal genere umano. Da qui, una biologa inglese dell'università di Newcastle ha identificato con la massima precisione la tonalità preferita dalle donne, che contiene una decisa pennellata di rosa. La spiegazione affonda le radici nella nostra storia antica, secondo la professoressa Anya Hurlbert, autrice della ricerca appena pubblicata dalla rivista Current Biology. "L'evoluzione potrebbe aver condotto le donne ad amare i colori legati al rosa e al rosso, che segnalano che un frutto è maturo e pronto da cogliere. Anche un uomo dalle guance colorite è probabilmente in buona salute". Si candida dunque a essere un valido padre. "La cultura - prosegue Hurlbert - non ha fatto altro che sfruttare questa inclinazione naturale" prosegue la ricercatrice. Ed è lungo questo percorso che il genere femminile è passato dalle mele rosse ai fiocchi rosa.   Lo studio inglese ha coinvolto 171 inglesi fra 20 e 26 anni, messi davanti a un computer e chiamati a scegliere in tutta fretta fra due rettangoli di colore diverso che comparivano sullo schermo. Per evitare che le scelte fossero influenzate dalla cultura o da un retaggio dell'infanzia, lo studio è stato ripetuto anche su 37 cinesi di etnia Han immigrati da poco in Gran Bretagna. In entrambe le categorie, rispetto al blu di base, le donne hanno dimostrato di apprezzare una tonalità più tendente al rosa, mentre per gli uomini non guasta mai un'aggiunta di verde. "Tornando indietro alle nostre giornate trascorse nella savana - spiega ancora Hurlbert - possiamo ben giustificare la preferenza maschile per il colore legato alle belle giornate adatte alla caccia e alle fonti d'acqua fresche e pulite". L'occhio umano è strutturato per cogliere prima di tutto il blu, il rosso e il verde. I fotorecettori della retina incaricati di distinguere le differenti tonalità si chiamano coni. Quelli specializzati nel percepire il rosso sono i due terzi e si trovano al centro della retina. La vista del sangue è decisiva per far scattare la sensazione del pericolo, ed è importante che questo tipo di segnale arrivi molto velocemente al cervello. In periferia si trovano i coni specializzati nel blu (appena il 2 per cento del totale), che in genere dipinge il mare e il cielo, molto spesso relegati alle estremità periferia del campo visivo. "Questa composizione della retina era nota da tempo - spiega Hurlbert - ma non ci aspettavamo una distinzione così netta fra le preferenze degli uomini e quella delle donne. Eppure, anche con un test al computer semplice come il nostro, abbiamo avuto risultati sorprendenti". La tappa successiva degli studi di Newcastle riguarderà i bambini e servirà a capire se le preferenze di uomini e donne sono innate (in questo caso i bambini dovrebbero dare gli stessi risultati degli adulti) o acquisite dall'ambiente che ci circonda. Ma sul futuro della ricerca inglese pesa l'editoriale del quotidiano inglese The Guardian, che ieri scriveva: "L'umanità non ha nulla da guadagnare da una scienza che indaga il colore preferito delle ragazze". (23 agosto 2007)http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/scienza_e_tecnologia/colori-geni/