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Post N° 115


Bari, test di ammissione truccati, pagati 38.000 tra corso e aiuto agli esami Per aggirare i controlli le nuove tecnologie sono state sfruttate appieno: gli studenti si erano presentati con due telefonini, uno lo consegnavano all’ingresso, l’altro nascosto in tasche o persino nella biancheria intima Un po' cari per essere semplicemente dei test d'ingresso. Ancor più se si considera che dovrebbero essere gratis e che un finanziere in borghese li ha superati tutti senza aiutini. Si facevano pagare fino ad 8.000 euro per frequentare un corso di preparazione con la garanzia di essere "assistiti" durante il test, e poi fino a 30.000 se effettivamente l’esame veniva superato. Tanto poteva costare, secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza, la prova di ammissione alla facoltà di medicina e odontoiatria nelle università di Bari, Ancona e Chieti. I finanzieri hanno documentato l'esistenza di una organizzazione composta tra l’altro da un docente universitario e da un dipendente amministrativo che ha provveduto a fornire ad almeno una cinquantina di studenti le risposte esatte dei test nel corso dell’ultima prova di ammissione che si è svolta il 4 e il 5 settembre scorso.Gli investigatori hanno intercettato nel corso dello svolgimento della prova telefonate e sms, hanno filmato movimenti di persone che riuscivano a fare arrivare le domande dei test ad una vera e propria sala operativa dove i quesiti venivano risolti e inviati per sms o per telefono ai candidati.L'organizzazione aveva fatto in modo da far iscrivere alla prova per ogni studente almeno una o più persone che lo avrebbero aiutato, ed aveva concordato anche la composizione delle aule.Questo tentativo, almeno nell’università di Bari, è stato sventato grazie al rettore che, poco prima del concorso, ha deciso di ricollocare gli studenti in aula in base all’età.Sono stati una ventina i militari della guardia di finanza che si sono mescolati tra i veri studenti durante lo svolgimento della prova di ammissione alla facoltà di Medicina e Odontoiatria dell’Università di Bari che si è svolta il 4 e il 5 settembre scorsi. Uno di loro, un maresciallo, per poco non ha superato il test, "e senza alcun aiuto", ha riferito un suo superiore.Nel corso dello svolgimento della prova, malgrado gli accorgimenti presi dall’Università per blindare l’esame, studenti sarebbero riusciti a ricevere indicazioni sulle risposte grazie a persone che partecipavano alla prova solo per aiutarli e ai "gruppi di ascolto" che all’esterno ricevevano le domande e facevano arrivare le risposte per sms, o con una telefonata. Per aggirare i controlli le nuove tecnologie sono state sfruttate appieno: gli studenti si erano presentati con due telefonini, uno lo consegnavano all’ingresso, l’altro nascosto in tasche o persino nella biancheria intima consentiva di comunicare con l’esterno attraverso auricolari e altri strumenti con tecnologia 'bluetooth'.   11/09/2007