TITOLO:
I SAGGI.
I saggi dell`antichità erano sottili, astratti, profondi, le parole non possono descriverli.
Erano circospetti, come uno che d`inverno attraversa un fiume gelato;
prudenti, come uno che teme i suoi vicini.
Riservati, come un invitato davanti all`ospite.
Duttili, come il ghiaccio che sta per fondere.
Rustici, come il legno non lavorato.
Comprensivi, come una vallata; turbolenti, come acqua limacciosa.
Cosa fa cessare la turbolenza? La calma che chiarifica l`acqua torbida.
Cosa può produrre la pace? Il non opporsi al movimento.
Colui che segue la via non si consuma in desideri sterili,
vivendo nell`oscurità senza pretendere di rinnovare il mondo.
Raggiungere il vuoto perfetto, è stabilire la propria dimora nella tranquillità.
I diecimila esseri escono e tornano nel non-essere.
Proliferano vigorosamente, poi tornano alla loro origine.
Il ritorno all`origine è entrare nel riposo.
Il riposo è il rinnovamento del proprio destino.
Rinnovare il proprio destino è la legge eterna.
Conoscere la legge è sapienza, ignorarla è cecità che rende infelici.
Conoscere la legge rende magnanimi, come un re,
come il cielo, come la Via.
Chi è unito alla Via vive a lungo; fino al termine dei suoi giorni
non avendo nemici.
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