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Post N° 145

Post n°145 pubblicato il 23 Settembre 2007 da jinny1978
 
Tag: yoga

Mantra (seconda parte)


A cura di amadio bianchi




La Vibrazione che eleva e guarisce.



Nei tempi moderni, l'efficacia del Mantra non è tanto ricollegabile al
significato delle parole che lo compongono, ma alla disciplina mentale
che esso rappresenta, costituita da induzione nella stessa mente di
impulsi volti all'elevazione e all'auto guarigione.

Sicuramente il mantenere la mente impegnata su contenuti “migliori”
degli usuali, induce il fiorire di una diversa natura nel praticante.


Si afferma nella moderna psicologia che persino una bugia ripetuta più
di sessanta volte diviene per chi la sostiene una verità. Per la stessa
ragione esprimere con la propria mente miglia di volte un “proposito”,
se così si può dire, può portare verso una concreta realizzazione.


Non bisogna tuttavia dimenticare che, sempre secondo la cultura
indiana, l'obbiettivo più elevato di tali formule è quello di
realizzare un collegamento diretto con il divino.


Esistono Mantra per così dire generici (Maha Mantra), adatti a tutti, e
Mantra personali, in relazione ad esempio con la propria Ishta Deva (la
divinità con la quale un discepolo è stato iniziato), la cui continua
ripetizione (Japa), secondo la tradizione, chiarisce e purifica il
pensiero.


Nei Purana si considera il Japa come una via facile per giungere alla
Brahmavidya o conoscenza del Brahman (L'Assoluto o “Fondamento Eterno
di ogni esistente”).


Molte di queste formule sono famose, ricordo ad esempio la Gayatri, un
Mantra composto di ventiquattro sillabe (una terzina di otto sillabe
per ogni verso) che compare come X Mantra al XVI sutra del III mandala.


Il termine Gayatri c'è chi afferma che deriva da GAYAntam TRIyate iti
che potrebbe significare alla lettera: “quello che soccorre (o
protegge) chi lo recita è Questo”.

A proposito del significato
di tali versi, si legge giustamente, nell'enciclopedia dello Yoga di
Stefano Piano, che “Nessuna traduzione può rendere giustizia dei suoi
molteplici significati e degli echi profondi che suscita nel cuore di
uno Hindù, ma una traduzione letterale potrebbe essere la seguente:
«Meditiamo quella desiderabile gloria di Savitr ch'egli stimoli le
nostre menti».


Molti inni del Rik Veda vennero tuttavia composti con lo stesso metro
di quello più famoso dedicato alla Dea Gayatri moglie di Brahma e madre
dei quattro Veda.


Il Mantra, per concludere, è uno strumento, considerato facile, ma
serio, al quale si può ricorrere per stabilizzare la mente su un'idea e
monodirezionarla verso un obbiettivo. Ma… come si legge nella Vision Of
Divine di Eruch B. Fanibunda - molte persone, indotte in errore, non
comprendono la natura divina dei Mantra e cercano di comprarli da altri
che della spiritualità hanno fatto un “business”. Dopodiché dichiarano
di aver raggiunto un particolare stato di meditazione. Tali
stati non sono altro che una gamma di varie tonalità di autoipnosi,
indotta attraverso suggestioni, e producono un temporaneo stato di
euforia o benessere fisici. Il lettore sappia riconoscerle per quello
che sono…

Naturopatia.it



 
 
 

Post N° 144

Post n°144 pubblicato il 23 Settembre 2007 da jinny1978
 
Tag: yoga

Mantra (prima parte)


A cura di amadio bianchi




La Vibrazione che eleva e guarisce



Il Mantra, il cui uso è largamente diffuso nella tradizione indiana, è
uno strumento potente per mezzo del quale si intende ottenere il
controllo della mente o indurre nella stessa contenuti diversi dagli
usuali.


La parola sanscrita Mantra, che originariamente indicava un inno
vedico, dal punto di vista etimologico, come ho già affermato in altre
occasioni, risulta dalla fusione del suffisso tra, abitualmente usato per formare nomi di strumento, e dalla radice verbale man che può riferirsi all'atto del pensare.

Letteralmente si potrebbe dunque interpretare: “strumento per pensare” o, come a molti piace intendere, strumento per la mente.


Ma una diversa interpretazione, sicuramente più ricollegabile al
tantrismo, sostiene che la parola deriverebbe da altri due termini
ossia manana (sempre riferito al mentale) e trana liberazione.


Nessun tentativo di definizione, tuttavia, può esprimere in modo
adeguato il significato che tale nome assume nella cultura indù.


Il altri termini il Mantra è per la cultura indiana uno strumento
verbale a cui i più attribuiscono straordinari poteri. “Una parola o
una formula… (che) rappresenta una presenza o una energia mentale; per
suo tramite si produce qualcosa nella mente, in forma cristallizzata”
(Zimmer - Myhts).


Esistono, pare, circa settanta milioni di formule: quelle utili per
superare un disagio, per avere successo, per assicurarsi una lunga
vita, per proteggere dai pericoli e dalle difficoltà, per infondere
amore negli amanti poco sensibili ecc.


Alcuni Mantra dell'Atharva Veda, avevano la funzione di espellere dal corpo i demoni della febbre o di altre malattie.


Tra le parole di molti autorevoli testi si legge fra le righe che con
l'utilizzo di un Mantra appropriato tutto sembra divenire possibile e
nessun indiano mostra dubbi nel collegare il Mantra allo Shabda Brahman
o suono divino.


Correttamente recitati e intonati divennero nell'antichità parte
integrante della liturgia, ponendosi addirittura come strumento di
comunicazione con la divinità prescelta.

 
 
 

Post N° 143

Post n°143 pubblicato il 23 Settembre 2007 da jinny1978
 
Tag: yoga


l Pranayama


A cura di amadio bianchi




Con
questo vocabolo, in generale, nell'ambito dello Yoga, si fa riferimento
agli esercizi che hanno come obiettivo l'addestramento alla
respirazione. Tale termine sanscrito, nella cultura indù, ha tuttavia
un significato più ampio e più profondo. Esso cela l'indicazione sia
per una via evolutiva divina, sia umana.







La necessità di comunicare, come si sa, ha dato vita ad una convenzione: il linguaggio e le diverse civiltà: alle lingue.


Esistono tuttavia espressioni che sono il frutto di piccole esperienze
comunitarie come il linguaggio dei pescatori, il linguaggio dei medici,
il linguaggio di chi opera al computer e così via...

Così è
anche per le religioni, dove ognuna utilizza nomi diversi per indicare
gli stessi principi, e perfino all'interno delle stesse sono presenti
distinzioni e vocaboli utilizzati in maniera diversa.


Anche i vari sentieri (Marga) dello Yoga presentano espressioni
particolari. I Fautori del pranayama, ad esempio, utilizzano speciali
vocaboli che ritengo interessante esaminare.


Per circa cinque anni ho frequentato un ashram (eremo) indù e, tra i
miei ricordi, positivi e negativi, rammento di aver assistito ad una
lezione del Maestro nella quale egli aveva fornito una interessante
interpretazione (forse un po' libera) della parola pranayama.


Aveva sostenuto che tale vocabolo risulterebbe dall'unione di quattro
parole o radici di parole: pra-na-ya-ma e che a seconda della direzione
(diritto/rovescio) con cui si esaminano potrebbero fornire indicazioni
per un percorso umano (nirvritti) o divino (pravritti).


Una lettura, secondo la via divina pravritti, suggerirebbe la seguente
interpretazione: l'aspetto puro e non manifesto (aviakta) dell'Energia
troverebbe espressione nel termine Pra mentre il manifesto nella
componente na.


In base a tale interpretazione il prana sarebbe energia manifesta. La
costituente ya starebbe per i vari livelli (fisico, mentale,
spirituale) di espressione della stessa energia mentre il termine ma
(riflessivo) significherebbe per me o in me.

Riassumendo la parola pranayama vorrebbe dire: energia manifesta su vari livelli in me.


Le sillabe di questo vocabolo, lette in quest'ordine, ben
rappresenterebbero il modo naturale di Dio nell'esprimere la
manifestazione. Egli partendo dalla sua forma di perfezione-immobilità
Pra si modificherebbe esprimendo la manifestazione (na) diversificata
(ya) fino a giungere a noi (ma).

Questa sarebbe la via pravritti o la via divina di espressione della manifestazione attraverso la modificazione (vritti).


L'uomo, invece, avrebbe la possibilità di evolversi e fare l'esperienza
di Dio attraverso un percorso opposto, l'unico, del resto, a lui
consentito: la riemersione progressiva dall'ambito delle modificazioni
(vritti) passando prima per la conoscenza di se stesso, poi dei vari
piani che lo compongono, per giungere infine alla presa di coscienza di
appartenere al cosmo o addirittura all'universo.

"Questa" sarebbe la via umana nirvritti della negazione (nir) delle modificazioni (vritti).


Da qui i vari yoga che consentono, agli studenti, di sperimentare i
quattro livelli proposti dalle sillabe pra-na-ya-ma: l'Hatha yoga per
conoscere il piano fisico (ma) e prendere coscienza della consistenza
dei vari livelli (ya), il Raja yoga che attraverso il perfezionamento
del piano mentale fa giungere all'eperienza cosmica (na) ed infine il
Laya yoga che potrebbe portare alla conoscenza universale o addirittura
trascendente (Pra).


Una interpretazione, meno ardita ma che, tuttavia, è maggiormente in
uso nelle scuole di yoga tende a suddividere la parola pranayama in due
sole parti: prana e yama ovvero controllo (yama) dell'energia vitale
(prana).

Tale traduzione ben si sposerebbe con gli esercizi di respirazione a cui si riferisce.


Per concludere, ricordo di aver sentito da un altro maestro, una
spiegazione ancora diversa: la parola veniva anch'essa suddivisa in
sole due parti ma alla seconda era anteposta la negazione a ovvero:
prana-ayama. Il significato di yama restrizione viene in tal caso
modificato in non restrizione (ayama) e per conseguenza estensione:
estensione dell'energia vitale o sviluppo dell'energia vitale.


Anche in questo caso l'interpretazione ben si sposerebbe con il fine di taluni esercizi di pranayama.



Naturopatia.it


 
 
 

Post N° 142

Post n°142 pubblicato il 20 Settembre 2007 da jinny1978
 

La canzone del Sole
Forse
non entrerà mai nelle hit e non diventerà il tormentone dell'estate, ma
anche il Sole "suona". È quello che ha scoperto un astronomo di un
centro di ricerca inglese, con l'aiuto di alcuni satelliti che orbitano
intorno alla nostra stella.











Le esplosioni che avvengono sulla superficie solare danno
origine a onde sonore simili a quelle emesse da una chitarra.
© NOAA





Il Sole produce una musica “celestiale”. Peccato che un
concerto astrale sia in realtà impossibile perché la frequenza dei
suoni emessi è inferiore alla soglia minima udibile dall’uomo. A
scoprire queste particolarissime onde sonore è stato Robertus von
Fay-Siebenburgen del Solar Physics and Space Plasma Research Center
dell’Università di Sheffield (Regno Unito) combinando dati ottenuti dai
satelliti, che orbitano attorno all’astro, a modelli teorici sui
fenomeni che riguardano la parte più esterna del Sole, la cosiddetta
corona.

Strumento musicale… astrale
In
pratica lo studio dimostrerebbe come gli archi magnetici che si
generano nella corona solare siano in grado di produrre onde sonore la
cui propagazione è del tutto simile a quella delle corde di una
chitarra. La superficie solare, infatti, è costantemente interessata da
esplosioni che danno origine a onde magnetiche: «Queste» afferma von
Fay-Siebenburgen «funzionano come corde di uno strumento: se le si
"pizzicano" producono suoni». L’equivalente cosmico del plettro della
chitarra, a sentire i ricercatori, sono le microesplosioni alla base di
ogni arco magnetico. Milioni di volte più piccole delle esplosioni
solari visibili dai telescopi, le piccole esplosioni sarebbero in grado
di far vibrare gli archi magnetici, dando origine a ultrasuoni.

Come milioni di bombe idrogeno
Le
onde sonore prodotte dal Sole possono essere molto potenti: secondo i
ricercatori possono raggiungere altezze decine di chilometri, con
velocità che variano tra i 70.000 e i 150.000 chilometri orari,
producendo un’energia simile a quella di diversi milioni di bombe a
idrogeno, per poi "zittirsi" in meno di un’ora.

Sbalzi di temperatura
La
"musica del sole" potrebbe essere molto interessante per gli astronomi.
Potrebbe permettere, infatti, di comprendere meglio perché la
temperatura della corona solare è molto maggiore di quella del
nucleo. Un fenomeno finora senza risposta, che forse potrebbe essere
chiarito studiando quello che avviene esattamente dentro le "corde"
magnetiche del Sole.

Focus

 
 
 

Post N° 141

Post n°141 pubblicato il 20 Settembre 2007 da jinny1978
 

Egitto: ritrovata la regina con la barba




Fu
più potente di Nefertiti e Cleopatra, ma alla sua morte fu colpita da
"Damnatio Memoriae", con tanto di cancellazione del suo nome dai
monumenti e manomissione delle statue che la ritraevano. Ora la regina
Hatshepsut si prende la sua vendetta: grazie alla tomografia
computerizzata e all'analisi del DNA, gli egiziani sono finalmente
entrati in possesso dei suoi resti: una mummia risalente a 3500 anni fa
(vedi foto accanto). 
I ricercatori sono arrivati ad Hatshepsut dopo
aver studiato migliaia di mummie senza nome. Una successiva selezione,
basata sulla conoscenza dei processi di mummificazione regale, ne ha
ridotto il numero a 4. Poi, analizzando i tratti fisici con la
tomografia dei crani delle mummie e confrontando il loro DNA nucleare e
mitocondriale con quello delle mummie dei familiari di Hatshepsut, si è
arrivati alla soluzione del mistero. Il tutto sotto l'occhio delle
telecamere di Discovery Channel.
E chissà che la scoperta non
porti a galla altri segreti di Hatshepsut. Che, per inciso, fu l'unica
donna nella storia degli egizi ad essere rappresentata sia come donna
che come uomo, inclusi abiti maschili e barba finta.

Focus

 
 
 

Post N° 140

Post n°140 pubblicato il 19 Settembre 2007 da jinny1978


















L'OMEOPATIA.
COS'E' E PERCHÉ
 








Il
padre dell'omeopatia è il medico tedesco Samuel Hahnemann
(1755-1843), anche se già nell'antichità il medico
greco Ippocrate (III secolo a.C.) aveva intuito la similitudine
e nel '500 il medico tedesco Teofrasto Bombast von Hohenheim detto
Paracelso (1493-1542) formulò pensieri molto simili e rivoluzionari
per quell'epoca.



Proprio
traducendo le lingue ed un testo in cui si parlava della corteccia
di china, Hahnemann notò che la china che veniva utilizzata
contro la febbre intermittente agiva perché era in grado
di indurre sintomi simili a quelli della febbre intermittente nell'uomo
sano. Era il 1790 (più di duecento anni fa). L'omeopatia
era nata.





Hahnemann
iniziò poi a diluire la sostanza e a fare esperimenti su
se stesso e sui suoi allievi, ricordando la legge di Ippocrate «Similia
similibus curentur» &endash; i simili si curino con i simili.
Confermò
che la sostanza che intossica un uomo sano lo fa guarire se gli
si somministra la stessa sostanza ma a dosaggi bassissimi.







In
Italia la diffusione dell'omeopatia si deve al generale austriaco
Radetzky che, dopo settimane di sofferenza, riuscì a guarire
da un'infezione all'occhio grazie ad un medico di corte che gli
somministrò un rimedio omeopatico.


Con
la cacciata degli Austriaci è logico che tutto quello che
veniva da loro fosse malvisto e non usato.





Poi
arrivò Pasteur con i suoi vaccini, e l'omeopatia perse sempre
più terreno, non considerando che proprio il vaccino è
quasi un prodotto omeopatico. Infatti è il virus della malattia
diluito molte volte che provoca nel nostro organismo una reazione
di immunità a quella determinata malattia.





Prendendo un farmaco omeopatico è come se noi, per quella
volta sola, ci "vaccinassimo" contro quel malanno prendendo, diluita
molte volte, la stessa cosa che, pura, ci porterebbe il male stesso.


Perché
i medicinali omeopatici funzionino, nonostante la forte diluizione,
non è ancora spiegato. E questa è forse la causa che
ha fatto e fa arricciare il naso ai grandi della Sanità,
non riuscendo a capire come agisca effettivamente.





Si
credeva di aver risolto il problema recentemente con gli studi sulla
memoria dell'acqua, ma gli studi sono ancora in alto mare. Senza
dubbio i nostri nipoti, con la scienza che fa passi da gigante,
riusciranno a risolvere il problema. Ma a noi ora interessa che
finalmente anche in Italia (in Francia i medicinali omeopatici sono
rimborsati dalla mutua!) il Ministero della Sanità abbia
finalmente dato l'OK all'omeopatia, riconoscendola e, soprattutto,
riconoscendo i prodotti come veri e propri farmaci. Per questo i
medicinali omeopatici sono venduti esclusivamente in farmacia &endash;
e sono iniziate molte sperimentazioni cliniche sui vari rimedi,
per avere finalmente una documentazione scientifica, come le medicine
per noi tradizionali.



http://www.naturaebellezza.it/

 
 
 

Post N° 139

Post n°139 pubblicato il 19 Settembre 2007 da jinny1978
 

Le viole










Le Viole crescono in primavera nei luoghi erbosi e boschivi, dal mare
alla zona montana.
Il nome generico viola deriva dal latino, ma ha la sua prima radice nel
greco íon, con significato di violetto. I suoi profumatissimi fiori
venivano usati nell'antichità per fare le corone ed erano utilizzati
come ornamento dei personaggi casti: le Ore, l'Aurora, Cloti, le Muse.

Secondo la mitologia spuntava nei luoghi sacri a Venere e compare anche nei corteggi di Venere ed Amore.
La viola mammola è simbolo del pudore e della romanticità, mentre la viola del pensiero è simbolo di freschezza fisica e morale.

Fin dal Rinascimento è stata utilizzata nel trattamento di affezioni
cutanee e grazie alla sua ricchezza di flavonoidi, carotenoidi e
vitamine permette alla pelle di assumere un aspetto "sano" e luminoso.
Dai fiori si estrae un olio essenziale profumato utilizzato in
profumeria mentre i pasticcieri li candiscono e preparano caramelline
floreali.



Tempo balsamico

Il rizoma si raccoglie in primavera e in autunno, si essicca al sole e
si conserva in sacchetti di carta o tela.
I fiori si recidono appena sbocciati, in febbraio – maggio, si
essiccano al buio e si conservano al riparo dalla luce, possono essere
utilizzati per insaporire il tè nero.



Proprietà

Diuretiche,

sudorifere,

tossifughe,

espettoranti,

lassative,

emollienti,

decongestionanti



Indicazioni

Soprattutto i fiori favoriscono l’espettorazione del muco, sono
calmanti della tosse, facilitano l’emissione di sudore e urine,
regolano leggermente l’intestino.

Queste prerogative sono sfruttate per fare tisane e infusi utili per
curare determinate malattie; la pianta ha anche un impiego esterno
sulle irritazioni della bocca e della gola, sulle eruzioni cutanee, le
contusioni, le ragadi e le scottature, mentre le radici sono fortemente
emetiche (provocano il vomito).

L'attività della viola sulla pelle ha un'azione stimolante
nell'eliminazione di tossine, utile in caso di affezioni croniche come
le forme acneiche ed eczematose nonchè sulla crosta lattea dei bambini.

Il decotto dei fiori nel latte ammorbidiscono la pelle delle mani e del viso.

Per preparare tisane ed infusi si sconsiglia l’uso di viole coltivate in quanto potrebbero contenere residui di pesticidi.



Rimedi naturali

Tisane, decotti, sciroppi, liquori e un pizzico di fantasia in cucina…

 
 
 

Post N° 138

Post n°138 pubblicato il 19 Settembre 2007 da jinny1978
 

Colore Arancione



Profilo psicologico

L'arancio è il colore di chi guarda lontano 

davanti a sé, con grande fiducia in sé stesso.

Chi sceglie l'arancio cerca il contatto personale

con gli altri.

L'arancio è il colore dell'amore per la vita.



Fragranza

Chi cerca l'arancio preferisce una fragranza che

dona allegria e freschezza.

Colore Fucsia



Profilo psicologico

E' il colore dell'affermazione e dell'individualità.

Chi scegli il fucsia vuole riuscire a realizzarsi, e

non esita ad intraprendere nuove strade.



Fragranza

Fragranze vagamente azzardate, ma con 

carattere.

Le fragranze senza mordente sono fuori 

discussione, sono le nuove fragranze orientali 

e floreali.


Colore Blu



Profilo psicologico

E' il colore dell'equilibrio e dell'armonia.

Coloro che lo prediligono cercano l'eleganza

discreta.

Rifiutano tutto ciò che è superficiale e dozzinale



Fragranza

Chi descrive una fragranza con il colore blu la

considera raffinata, con una leggera propensione

per la freschezza e la discrezione.





Colore Rosso



Profilo psicologico

Colore pulsante, ricco di tensione.

Colore che suscita motivazioni ed eccitazioni.

Colore compatto, pieno di dinamismo.

Chi sceglie il rosso, cerca la passione.



Fragranza

Chi interpreta una fragranza con il rosso, la sente

dinamica e motivante.

Cerca una fragranza pulsante di attività e vitalità.






Colore Bianco



Profilo psicologico

E' il colore della pulizia. 

Chi opta per il bianco cerca ordine e chiarezza. 

Coloro che scelgono questo colore rifiutano 

tutto ciò che è oscuro o incomprensibile.



Fragranza

Chi sceglie il bianco rifiuta le note orientali e

muschiate.

Propende per la pulizia, la luce e la freschezza

ed è questo il suo modo di concepire le

fragranze che definisce bianche.





Colore Giallo



Profilo psicologico

Chi sceglie questo colore desidera un'atmosfera

di amicizia e di sana allegria.

Coloro che prediligono questo colore

abbracciano la vita con entusiasmo e ricercano

la stabilità materiale.



Fragranza

Fragranza lucente e radiosa.

Chi sceglie il giallo non cerca una fragranza

qualsiasi, ma vuole un tocco di classe.






 
 
 

Post N° 137

Post n°137 pubblicato il 19 Settembre 2007 da jinny1978
 
Tag: Zen


 

















TITOLO:
I SAGGI.



I saggi dell`antichità erano sottili, astratti, profondi, le parole non possono descriverli.

Erano circospetti, come uno che d`inverno attraversa un fiume gelato;
prudenti, come uno che teme i suoi vicini.

Riservati, come un invitato davanti all`ospite.
Duttili, come il ghiaccio che sta per fondere.

Rustici, come il legno non lavorato.
Comprensivi, come una vallata; turbolenti, come acqua limacciosa.

Cosa fa cessare la turbolenza? La calma che chiarifica l`acqua torbida.
Cosa può produrre la pace? Il non opporsi al movimento.

Colui che segue la via non si consuma in desideri sterili,
vivendo nell`oscurità senza pretendere di rinnovare il mondo.

Raggiungere il vuoto perfetto, è stabilire la propria dimora nella tranquillità.

I diecimila esseri escono e tornano nel non-essere.
Proliferano vigorosamente, poi tornano alla loro origine.

Il ritorno all`origine è entrare nel riposo.
Il riposo è il rinnovamento del proprio destino.

Rinnovare il proprio destino è la legge eterna.
Conoscere la legge è sapienza, ignorarla è cecità che rende infelici.

Conoscere la legge rende magnanimi, come un re,
come il cielo, come la Via.

Chi è unito alla Via vive a lungo; fino al termine dei suoi giorni
non avendo nemici.

.






 





 
 
 

Post N° 136

Post n°136 pubblicato il 19 Settembre 2007 da jinny1978
 

PSICOCINESI MEDIANTE TECNICHE COMPUTERIZZATE


di William Giroldini

Introduzione

Nell’ambito dei fenomeni studiati dalla moderna Ricerca Psichica, la psicocinesi occupa senz’altro una posizione di primaria importanza. Col termine “psicocinesi” si definisce una classe di fenomeni che sembrano implicare una interazione diretta fra la mente ed un sistema fisico, sia esso un sistema inanimato oppure biologico. La psicocinesi (comunemente indicata con la sigla PK) viola apparentemente il postulato secondo cui si può agire su di un sistema fisico solo applicando ad esso energie o forze note di tipo fisico.

Per il carattere sovversivo” che tale fenomeno presenta rispetto ai postulati che sorreggono le attuali acquisizioni scientifiche, la PK, assieme agli altri fenomeni relativi alla percezione extrasensoriale, non è stata ancora pienamente accettata in ambito scientifico.

Ciò nonostante, una massa crescente di ricerche sperimentali depone a favore della realtà del fenomeno. In questo articolo riassumerò brevemente i risultati delle più recenti ricerche riguardanti la PK in sistemi biologici, oppure in sistemi fisici casuali, ed infine esporrò le premesse teoriche ed i risultati ottenuti in una ricerca sperimentale sulla PK che sto conducendo a Milano da circa due anni.

La PK nei sistemi biologici: alcuni esempi

Molte ricerche di buon livello sono state condotte per verificare la possibilità di influenzare mentalmente la crescita di piante o semi o di modificare parametri elettrofisiologici nelle piante. Possiamo citare i lavori di Barros, Quevedo e Garulo (1977) che riportarono risultati positivi sulla crescita di un elevato numero di semi, sui quali veniva esercitata a distanza una azione mentale intesa ad aumentare la velocità di crescita.

Un egual numero di semi di controllo erano tenuti nelle stesse condizioni di temperatura, umidità e luce, con scelta casuale dei lotti da considerare come “target” e come controllo. In un altro tipo di esperimento, Brier (1969) collegò le foglie di varie piante con elettrodi per registrare le variazioni di resistività elettrica. Quindi vari soggetti, a distanza, cercavano di alterare mentalmente questa variabile fisiologica per un tempo prefissato, ad esempio 5 minuti. I valori medi di resistività erano quindi confrontati con quelli dei 5 minuti precedenti e seguenti, ed in tal modo fu possibile dimostrare che c’era stata una significativa variazione rispetto ai periodi di controllo.

Qualche anno fa (Giroldini, 1986) ha replicato con successo questo tipo di esperimento utilizzando piante di Tradescantia albiflora, e con la sola variante di misurare i deboli segnali elettrici spontanei sulle foglie della pianta anziché la resistenza elettrica. In questi test, l’azione PK era basata sulla “visualizzazione mentale” della pianta da parte del soggetto, il quale agiva a una distanza variabile fra 8 e 200 metri circa, mentre nessuno era presente nel laboratorio ed i dati erano raccolti in modo automatizzato.

Nel 1982, Nash ha realizzato esperimenti in cui 60 soggetti cercavano, mediante azione mentale, di aumentare o diminuire la crescita di colonie di batteri Escherichia coli. I risultati furono molto positivi ed i tassi medi di crescita nei tubi di cultura furono esattamente nell’ordine: “promozione”> “ controlli” > ”inibizione”.

In recenti esperimenti, Braud e Schlitz (1989) hanno invece descritto esperimenti in cui 40 volontari tentarono con successo di influenzare mentalmente l’attività elettrodermica (EDA) di soggetti posti in stanze perfettamente isolate. I volontari tentarono sia di incrementare che decrementare la EDA in intervalli casuali, mentre i valori di EDA erano raccolti e analizzati automaticamente mediante un computer. La scelta della EDA come variabile fisiologica fu dettata dal fatto ben noto che la EDA è fortemente correlata agli stati emotivi di una persona, e quindi può “rivelare” l’azione mentale (PK) esercitata da una persona su un’altra persona, anche a livello inconscio.

In un altro lavoro, Braud (1990) ha studiato l’influenza mentale sul tasso di emolisi dei globuli rossi del sangue umano. Le cellule furono sottoposte a stress osmotico e il tasso di emolisi era misurato spettrofotometricamente. Ciascuno di 32 soggetti tentò di rallentare l’emolisi in 10 provette usando tecniche di visualizzazione, mentre altre 10 provette servivano come controllo.

I soggetti e le provette erano posti in stanze separate, mentre altri aspetti critici del procedimento erano a “doppio cieco”. I risultati hanno indicato una significativa differenza del tasso d’emolisi fra le provette “protette” e quelle di controllo (P = 0.00002)

Infine, Pleass e Dey (1990) hanno riportato evidenze sperimentali secondo cui l’attenzione e l’intenzione di una persona può influenzare l’attività di una cultura di Dunaliella tertiolecta fisicamente isolata da influenze esterne.

In una seconda serie di esperimenti, questi Autori usarono il sacrificio di cloni come stimolo a distanza. I dati mostravano che l’alga marina Tetraselmis suecica reagiva fortemente al sacrifico delle cellule distanti se lo sperimentatore era conscio del momento del sacrificio. In stretto contrasto, se l’esperimento era condotto in modo del tutto automatizzato (cioè lo sperimentatore non sapeva del momento) i risultati diventavano scarsamente significativi.

Quest’ultimo dato indica che molto probabilmente erano entrati in gioco effetti PK inconsci degli sperimentatori. In altre ricerche è stato studiato l’influsso PK sul tasso di attività motoria di pesci e ratti, o su diverse variabili fisiologiche nell’uomo. Molte di queste ricerche hanno fornito risultati positivi.

PK con Sistemi Fisici Casuali: una breve review

Fra i vari metodi sviluppati dalla moderna ricerca psichica per lo studio sperimentale della psicocinesi, grande attenzione hanno ricevuto i metodi basati sull’uso di sistemi fisici casuali, per esempio generatori di numeri casuali (RNG) oppure di segnali casuali (RSG).

Questi sistemi sono basati sul decadimento di atomi radioattivi, o sul rumore elettronico dei semi-conduttori, tutti processi intrinsecamente casuali. Il vantaggio di questi dispositivi è che il loro comportamento statistico può essere abbastanza facilmente stabilito empiricamente o teoricamente, in modo da avere un preciso quadro di riferimento rispetto a cui osservare una eventuale deviazione significativa. In un tipico esperimento, una persona cerca di distorcere la casualità del sistema in una direzione definita, utilizzando semplicemente la propria volontà cosciente, ed in condizioni che escludono azioni fisiche convenzionali.

Negli ultimi 10 anni molte ricerche sono state realizzate anche in prestigiose sedi universitarie. Risultati positivi sono stati riportati da Bierman (l985), Varvoglis (1986), e Michels (1987).

Questi autori hanno studiato in particolare l’influenza della condizione di feedback contro l’assenza di feedback e hanno trovato (come da studi precedenti) che il feedback, cioè la presentazione immediata del risultato del tentativo di influenzamento PK, favorisce sensibilmente il successo dell’esperimento.

Due gruppi di ricerca, il primo diretto da Jahn (1987, 1988) e il secondo guidato da Lucadou (1987) hanno condotto gli studi sino a oggi più estesi e completi sulla psicocinesi con l’ausilio di tecniche computerizzate, ottenendo entrambi risultati positivi.

Jahn ha condotto la sua ricerca per circa sei anni presso la Princenton University con decine di soggetti e ha ottenuto risultati finali altamente significativi (dell’ordine di P=0.000001), trovando che è possibile influenzare mentalmente un Random Event Generator (REG) secondo una precisa intenzionalità prestabilita, cioè nel senso di aumentare (PK+) o abbassare (PK-) il tasso degli eventi casuali rispetto a una base stabilita in assenza di operatore.Un altro dispositivo era puramente meccanico (Random Mechanical Cascade) ed utilizzava un gran numero di palline di polistirene come bersaglio dell’azione PK. Anche in questo caso sono stati ottenuti risultati altamente significativi, in accordo con l’intenzionalità del soggetto, e confermando così i risultati di studi precedenti, condotti da parapsicologi, quali per esempio Cox (1974) ed Schmidt (1970).

Lucadou ha condotto invece uno studio estremamentecomplesso in cui l’effetto PK è stato correlato con diversi tipi di dispositivi RNG, e con molte variabiii psicologiche. La valutazione dei dati ottenuti ha mostrato che la variabile psicologicapiù importante (in relazione al successo PK) è la credenza o la non credenza del soggettonelle possibilità paranormali. Un’altra importante conclusione dello studio di Lucadou è che i soggetti sono in grado di promuovere e migliorare la loro abilità PK in base all’informazione di feedback ricevuta. Risultati molto positivi sono stati riportati da Schmidt (1990) utilizzando soprattutto generatori di numeri casuali comandati dal decadimento di atomi radioattivi.

Un approccio nuovo ed interessante è invece descritto da Tiller (1990). Questo ricercatore ha utilizzato un dispositivo (una cella a scarica di gas ionizzato, simile a un contatore Geiger) il quale sembra essere facilmente influenzato dalla attenzione e volizione umana, anche a distanza. Se questo risultato sarà confermato, potrebbe diventare un dispositivo più sensibile per la realizzazione di esperimenti di psicocinesi, soppiantando i tradizionali RNGs.(.      )
http://www.elemaya.com/research/Paper1991A.htm

 

 
 
 

Post N° 135

Post n°135 pubblicato il 19 Settembre 2007 da jinny1978
 

La Fluidità e
L’Incontro


 22-23 Settembre 2007


Centro
Benessere AcquasanaMuralto
- Locarno


 


La Vita ha
inizio nell'oceano. Gli esseri umani si formano nel liquido amniotico: la
Vita nasce dall'Acqua e grazie all'Acqua. Il movimento nell’Acqua è profonda
connessione con sé, migliora l’equilibrio dinamico e genera un'armonia
organica e pulsante con noi stessi, con gli altri e con l’ambiente.


Biodanza Acquatica è un’estensione di Biodanza
realizzata in una piscina riscaldata a una
temperatura di 36-37°. Il rilassamento spontaneo che sorge immergendo il
corpo in acqua tiepida, unito alla sensazione di ‘mancanza di peso’ e l’uso di musiche ed esercizi specifici, rendono
particolarmente efficace Biodanza Acquatica,
favorendo la dissoluzione di schemi e rigidità psico-motorie. Si produce così
un’esperienza caratterizzata da un profondo stato di regressione in grado di
aprire nuovi spazi di percezione della realtà.


Ne consegue un
piacevole effetto anti-stress che stimola e rafforza l’identità. La capacità
di fluire, di rallentare e l’assenza di peso, favoriscono
sensazioni di fiducia, accoglienza e apertura.


Biodanza Acquatica è indicata a chi desidera trovare una
profonda e autentica connessione con se stesso e gli altri; a chi ha bisogno
di ricaricarsi da un periodo di stress eccessivo; a chi desidera recuperare
il proprio bambino interiore e una buona sintonia con l’elemento acqua; a chi
vuole sviluppare la propria sensualità, in particolare le coppie, in modo
gioioso e spontaneo, a chi ha deciso di intraprendere un significativo
rinnovamento nella propria vita.

http://www.danzailsogno.it/

 
 
 

Post N° 134

Post n°134 pubblicato il 19 Settembre 2007 da jinny1978
 

Biodanza


La Danza
della Vita


 


Biodanza è una pratica di integrazione
psico-motoria che, attraverso la musica, l’emozione e il movimento corporeo,
è in grado di risvegliare potenziali umani inespressi.


Biodanza è stata creata negli anni Sessanta. Suo
ideatore è lo psicologo e antropologo cileno, prof. Rolando Toro che per
lungo tempo ha studiato il ruolo della musica e della danza nei rituali di
guarigione, celebrazione e iniziazione presso varie culture.


Biodanza è un percorso graduale di crescita
personale nel quale i partecipanti si aprono al proprio sentire, lo esprimono
attraverso il movimento e riscoprono la pienezza, l’intensità e la poesia del
momento presente.


Biodanza offre una via d’accesso e d’espressione a
sensazioni corporee ed emotive profonde, crea uno spazio di liberazione dal
dominio della razionalità e del calcolo, affina la capacità di lasciarsi andare al movimento e alla
musica come momenti di contemplazione e manifestazione della vita interiore.
Il recupero progressivo della capacità di sentire ed esprimere emozioni e
sentimenti altrimenti negati, stimola la gioia di vivere e favorisce la
capacità di aprirsi all’intensità nella vita di tutti i giorni.


Biodanza è una pratica che aiuta ad uscire dalla
solitudine e rivela l’importanza della qualità delle relazioni umane per la
felicità e per il benessere: con la danza ed il movimento emozionato, le
persone re-imparano i gesti dell’avvicinamento, del contatto, del distacco, i
modi della carezza e del riconoscimento, i tempi armonizzanti dell’intimità.
Biodanza favorisce il contatto con gli altri esseri umani in un ambiente
protetto dove la comunicazione è graduale, intensa e rispettosa delle
reciproche individualità. 


Biodanza può essere considerata una forma di cura
integrativa: ottiene ottimi effetti sulla salute, eleva la sensazione di
benessere, il livello di vitalità e la resistenza allo stress, diminuisce gli
stati d’ansia e previene la depressione, facilita la comunicazione, rafforza la fiducia in se stessi e
l’autostima.


La proposta è rivolta a tutti senza limiti d’età,
unico requisito è il desiderio di approfondire la conoscenza di sé e degli
altri, in un clima divertente, privo di critica e giudizio.






 
 
 

Post N° 133

Post n°133 pubblicato il 19 Settembre 2007 da jinny1978
 

Il significato dei fiori
    Dillo con i fiori
I fiori, si sa, hanno mille significati, regalare un fiore è anche un modo per lanciare un messaggio preciso. Ci sono fiori adatti ad ogni occasione: per dichiararsi, per esprimere passione, possesso gelosia, tenerezza. I fiori hanno un loro linguaggio, che può essere utile nel momento in cui non troviamo le parole. Per non sbagliare, per regalare il fiore giusto, ecco una piccola guida al linguaggio dei fiori.


A - B - C - D - E - F - G - L - M - N - O - P - R - T - V


A
Acacia: amore...platonico! Da usare quando non volete scoprirvi troppo.
Agrifoglio: forza e resistenza.
Alloro: trionfo.
Ambrosia: amore corrisposto.
Anemone: per la sua caducità simboleggia i sentimenti effimeri, il senso di abbandono e l'amore tradito, ma anche la speranza e l'attesa. Da regalare per dire: mi trascuri, torna da me. Non solo ad un amore ma anche ad un amico e un parente.
Artemisia: serenità, felicità, salute. Da regalare per ringraziare di quello che ci viene donato ogni giorno.
Azalea: simbolo cinese della femminilità e della temperanza, simboleggia anche la fortuna, un fiore da regalare prima di affrontare una prova importante.

B
Begonia: fai attenzione.
Balsamina: fidanzamento. Da donare come se fosse un invito a sciogliere i dubbi.
Biancospino: speranza, e prudenza. Si può regalare in attesa di una risposta positiva.
Bocca di leone: indifferenza.
Bucaneve: consolazione. Da donare per attestare la propria solidarietà.

C
Calendula: dispiacere, gelosia, pena d'amore.
Cactus: durata.
Camelia: sacrificio. E' un pegno e un impegno ad affrontare ogni sacrificio in nome dell'amore.
Camelia rossa: sei la fiamma nel mio cuore.
Camelia bianca: sei adorabile.
Ciclamino: rassegnazione e addio.
Crisantemo: dolore.

D
Dalia: riconoscenza, buon gusto, si donano solitamente per esprimere gratitudine.

E
Edera: fedeltà, amore esclusivo
Erica: solitudine

F
Felce: sincerità
Fiordaliso: delicatezza e primo amore
Fiori d'arancio: verginità, fecondità, purezza e per i più coraggiosi richiesta di matrimonio.
Fiori di ciliegio: buona educazione
Fiori di pesco: amore immortale.

G
Gardenia: sincerità. Se qualcuno pensa che abbiate mentito questo è il fiore giusto per dire la vostra.
Garofano bianco: fedeltà. E' il simbolo di un amore reciproco. Donatelo per dirle che è unica.
Garofano rosso: rabbia, risentimento, ma anche energia.
Gelsomino bianco: amabilità, affetto, è il fiore della timidezza da usare quando ci si vuole
esporre ma non troppo.
Gelsomino giallo: gentilezza, candore, eleganza e nobiltà.
Geranio: stupidità,follia.
Giacinto blu: costanza.
Giacinto porpora: perdonami.
Giacinto rosso o rosa: gioco.
Giacinto giallo: gelosia.
Giglio: purezza. Una leggenda narra che Maria abbia scelto Giuseppe tra tanti perché lo vide con un giglio in mano. Nel significato dei fiori oltre che rappresentare la purezza e la castità, significato che ancora permane, il giglio oggi simboleggia la nobiltà e la fierezza d'animo. E'
il fiore ideale da regalare ad una donna fiera, onesta e di classe, per dirle che la consideriamo una regina.
Giglio giallo: nobiltà.
Giglio rosa: vanità.
Girasole: amore adorante, amore infelice.

I
Iperico: originalità.
Iris: simboleggia la fede e la speranza ma anche la voglia di mandare un messaggio. Per comunicare che ci sono novità o buone notizie per fare gli auguri per chi sta per intraprendere qualcosa d'importante.
Iris giallo: ardo di passione per te.

L
Lauro: gloria, trionfo, afrodisiaco.
Lavanda: buona fortuna, o diffidenza e distacco.
Lillà bianco: purezza e verginità.
Lillà giallo: sono fra le nuvole.
Lillà tigre: orgoglio.
Lillà della valle: tenerezza, umiltà.

M
Magnolia: nobiltà
Margherita: semplicità, innocenza, spontaneità, bontà, freschezza e purezza.
Mimosa: innocenza, libertà, autonomia.
Mughetto: verginità, civetteria.

N
Narciso: egotismo
Nontiscordardime: amore eterno e fedeltà perpetua.

O
Orchidea: sensualità, passione. Il fiore da regalare quando siete proprio sicuri che la vostra passione sia corrisposta. Nel linguaggio dei fiori l'orchidea significa "grazie per esserti concessa!"

P
Palma: vittoria.
Papavero rosa: serenità, vivacità.
Papavero rosso: orgoglio.
Passiflora: fede, religione.
Primula: giovinezza, primo amore, speranza di rinnovamento

R
Rododendro: primo amore
Rosa: la rosa meriterebbe un dizionario a parte. Ogni colore porta con sè un messaggio diverso. Importante però è conoscere il significato che le accomuna tutte. La rosa è il simbolo del segreto , delle cose da rivelare con delicatezza. La rosa il cui bocciolo è ben nascosto dai
petali incarna anche la castità femminile mentre la rosa sbocciata rappresenta bellezza della gioventù.
Rosa bianca: silenzio.
Rosa canina: delicatezza e piacere ma anche sofferenza e dolore.
Rosa gialla: gelosia.
Rosa rosa: tenerezza.
Rosa rossa: passione, vero amore.

T
Tulipano: non tutti lo sanno ma il fiore che rappresenta il vero amore è il tulipano, il fiore perfetto per una dichiarazione d'amore in piena regola. La leggenda popolare racconta che il fiore sia nato dal sangue di un giovane suicidatosi per amore. Perfetto per dire che amate e amerete per sempre.
Tulipano rosso: dichiarazione d'amore.
Tulipano giallo: c'è il sole nel tuo sorriso.
Tulipano violetto: modestia.

V
Viola del pensiero: pensiero intenso e romantico, è adatta per essere donata agli anniversari.
Violetta: umiltà e modestia.
 
 


 
 
 

Post N° 132

Post n°132 pubblicato il 15 Settembre 2007 da jinny1978
 












La cucina con le erbe di campo

Crescono
nei prati, ai bordi degli orti e tra i ciottoli dei sentieri: sono le
piante selvatiche, ricche di sapore e sostanze attive. Impariamo a
riconoscerle e a metterle in tavola.

Versatili e
gustose in cucina, possiedono virtù depurative e stimolanti per
l’organismo. I nostri antenati lo sapevano bene, noi uomini “moderni”
invece le utilizziamo davvero poco. Forse perché siamo abituati a
nutrirci con monotonia: oggigiorno una trentina di piante copre il 95%
del fabbisogno nutritivo mondiale.  Consumare le piante spontanee è
importante perché aumenta la gamma di sostanze nutritive e benefiche
assunte con gli alimenti e ci permette di riscoprire vecchi sapori,
sorprendentemente gustosi: i sapori della natura non addomesticata.
 
Ecco alcune fra le piante selvatiche più comuni e dalle spiccate virtù gastronomiche: l’ortica, ricca di aminoacidi, proteine, sali minerali, vitamine. Si cucina come gli spinaci ma va trattata... coi guanti; l’erba porcellana
che cresce nei luoghi umidi ma assolati. Le sue foglie tenere, succose
e carnose sono il gustoso complemento di insalate crude o cotte. E’ una
buona fonte di vitamina C, è rinfrescante, depurativa e tiene sotto
controllo il colesterolo; la polmonaria, dalle foglie
costellate di macchie bianche, ottime nelle minestre. Il succo fresco
delle sue foglie contiene una certa quantità di vitamine A e C. Si
raccoglie prima che compaiano i fiori; il tarassaco,
le cui foglie giovani, crude o cotte, depurano, forniscono vitamine,
proteggono il fegato e rendono luminosa la pelle. I boccioli dei suoi
fiori si mettono sott’aceto come i capperi; la viola mammola
dai profumati fiori violetto porpora: raccolti appena sbocciati,
recidendoli senza il picciolo, si miscolano alle insalate o si usano
poer praparare sfiziosi gelati. Si possono anche seccare al buio in
luogo ventilato e caldo e conservare in recipienti di vetro al riparo
dalla luce.


Paola Magni




 
 
 

Post N° 131

Post n°131 pubblicato il 15 Settembre 2007 da jinny1978
 

Benefici della Danza Orientale



 



Benefici Fisici

 


  • I movimenti della danza
    orientale potenziano la muscolatura, sciogliendola e rendendola più
    flessibile, poichè allentano la tensione muscolare.


  • Potenziano e rassodano la
    muscolatura dei piedi, dei polpacci e delle cosce, evitando i disturbi
    della circolazione, grazie all'intensa attività delle gambe e l'aderenza
    completa dei piedi a terra.


  • I muscoli dell'addome, dei
    fianchi e dei glutei vengono sciolti e rinvigoriti. La vita si
    assottiglia, assumendo un aspetto morbido e femminile grazie ai numerosi
    movimenti rotatori, che donano beneficio anche alle parti interne
    dell'apparato femminile.


  • Vengono potenziati i muscoli
    dorsali ed eliminati i disturbi della colonna vertebrale. Ritroverete una
    schiena più sciolta e meno incline a blocchi e dolori fisici se
    praticherete questa danza con costanza.


  • Braccia, spalle e petto si
    irrobustiscono, grazie ai movimenti ampi delle braccia , sempre in
    movimento e in sospensione (ricordate che un buon uso delle braccia
    conferisce alla vostra figura grazia, armonia e completezza). L'uso del
    velo favorisce lo scioglimento degli arti superiori e insegna al corpo a
    muoversi con grazia e delicatezza.


  • Il portamento eretto, la
    base per ogni danza, favorisce il tono muscolare dei pettorali e
    contribuisce a sostenere il seno; grazie anche alla giusta posizione del
    petto in fuori, si elasticizza l'apertua della gabbia toracica e si
    facilita la respirazione, e l'ossigenazione del nostro organismo.



  • Sono stati riscontrati dei
    benefici in gravidanza, grazie ai dolci movimenti rotatori del bacino.
    Infatti molti dei movimenti della danza orientale richiamano l'immagine
    degli esercizi preparatori al parto. Le donne che hanno praticato la danza
    orientale prima della gravidanza hanno maggiore percezione del proprio
    addome e sono quindi piu' pronte ad ogni cambiamento del proprio corpo. Le
    articolazioni del bacino piu' sciolte del normale, e i muscoli piu'
    flessibili rendono la gravidanza piu' piacevole e il parto meno doloroso.

    La maggiore percezione dei movimenti del bacino creano un rapporto piu'
    sano e armonioso con il proprio ventre. Il benessere che ne segue viene
    trasmesso anche al bambino che vive con la madre la gioia della
    gravidanza.

    Si consiglia comunque alle donne che intendono utilizzare la danza
    orientale come ginnastica pre-parto di consultare prima un medico e di
    eseguire i movimenti spiegati durante i corsi con piu' delicatezza del
    normale, evitando gli stacchi troppo energici con i fianchi e le anche. I
    movimenti lenti e rotatori del bacino sono i piu' indicati.



Benefici
psichici




Le donne che praticano la
danza orientale riescono a concentrarsi su se stesse e sui propri
movimenti, tanto da dimenticare tutto ciò che le circonda. Benchè sotto
sforzo, si trovano in uno stato di perfetta felicità.

Le donne che danzano hanno maggiore consapevolezza del proprio corpo e
acquisiscono quindi una maggiore fiducia in se stesse, poiche' imparano ad
accettarsi e riescono a ritrovarsi sempre belle: la danza conferisce loro
femminilita' e portamento al corpo della donna.

La danza dona un maggiore senso di tranquillita', scrollando tutte le
negativita' accumulate durante la vita di tutti i giorni E' importante
dire inoltre che non necessariamente chi si addentra nel fascino della
danza orientale debba diventare per forza una grande ballerina, nè
solamente una grande ballerina può permettersi di ballare questa danza in
piena libertà.



 
 
 

Post N° 130

Post n°130 pubblicato il 15 Settembre 2007 da jinny1978
 

COMPOSTO



Aglio e Biancospino




allium
sativum, crategus oxyacantha


 

utile nella
ipertensione, diabete, arteriosclerosi, regolarizza l'attività cardiaca , idoneo anche
nel diabete (sentire il medico curante),

tachicardia, palpitazioni, aritmie, cefaleee, vertigini, acufeni, nervosismo,  da
pressione alta, aumenta la resistenza alle infezioni




aglio e biancospino




Contiene compresse a base di Aglio granuli polvere 70% , Biancospino fiori e
foglie  polvere 20% coad tecnoligici quanto basta a 100



AGLIO, allium sativum

Famiglia delle Amarillidacee, cui appartiene anche la cipolla, l'erba cipollina e lo
scalogno, la parte impiegata è il bulbo.

E' il più antico dei medicamenti, già usato dagli Egizi e da Ippocrate che lo
consigliava per le infezioni, le ferite, la lebbra, il cancro, i disturbi digestivi. Anche
la Medicina Ayurvedica lo utilizza per curare la lebbra, e la medicina moderna lo
considera preventivo per certe forme di cancro ( sentire il proprio medico). E'
sicuramente efficace contro la tosse, le affezioni respiratorie, per la dissenteria
amebica. E' un potente antibiotico, con proprietà antivirali, è il rimedio per
l'influenza, il raffreddore, le affezioni polmonari. Sopprime i batteri responsabili della
tubercolosi Utile anche per la ipertensione, l'arteriosclerosi, la bronchite cronica, le
infezioni intestinali. Protegge il sangue ed il sistema cardiovascolare, è
ipoglicemizzante, abbassa il colesterolo e previene la aterosclerosi, è un vermifugo.
Ha una attività fibrinolitica, antiaggregante piastrinico, con un attività simile alla
Aspirina, riduce il rischio di trombosi e di infarto. Ha una attività immunostimolante
antifungina nella Candida albicans, ha una azione antiossidante, E' diuretico, è
disinfettante intestinale, utile nella dispepsia fermentativa e nel meteorismo e negli
ossiuri  Di aiuto  in chi fuma, perché neutralizza gli effetti della nicotina.
E' utile per i disturbi epatici, della cistifellea e digestivi.

Il consumo regolare di aglio e di cipolla nella alimentazione, è una ottima prevenzione
contro il cancro.

PRINCIPI ATTIVI, allicina, dotata di attività antibatterica, ajoene inibitore della
lipossigenasi ed ha attività di antiaggregante piastrinico, contiene anche le vitamine A,
B, C, e principi antibiotici dati dalla garlicina e alisina, sali minerali e zolfo.

CONTROINDICAZIONI, non va assunto in allattamento, va usato con cautela in persone
emorragiche o con turbe della coagulazione, in caso di gastrite, di ulcera peptica, in chi
soffre di bruciori gastrici



BIANCOSPINO, crategus oxyacantha

E' una pianta diffusa in Europa ed in tutto il bacino del mediterraneo, kratos dal
greco significa forza, oxus aguzzo, ed anthos fiore, a causa delle sue punte
acuminate, si considera una pianta protettrice delle case ed in grado di allontanare gli
spiriti del male.

Ha i fiori bianco rosa, ed è della famiglia delle rosacee, si usano le foglie, i fiori,
le sommità fiorite, la corteccia dei rami.Ha proprietà diuretiche, sedative, ipotensive,
vasodilatatrici, antidiarroiche. Si usa per placare il senso di angoscia, inquetudine, il
senso di oppressione, per la ritensione idrica, per le infiammazioni del cavo orale, per
le palpitazioni e la ipertensione e per i problemi cardiaci.E' chiamata la valeriana del
cuore, in quanto è un ottimo tonico cardiaco, stimolante cardiaco, dilata le arterie
coronariche, migliora l'afflusso del sangue, aumenta la forza di pompaggio del cuore,
elimina le aritmie, riduce i livelli di colesterolo, riduce la frequenza e la gravità
degli attacchi di angina pectoris, previene le complicanze cardiache nei pazienti anziani
o a rischio affetti da influenza o polmonite, auta nelle tachicardie, nelle extrasistoli,
negli stati di ansia, agitazione, angoscia e nervosismo E' un rimedio i cui effetti si
notano a lungo termine, ed ha un buon grado di sicurezza, di aiuto  anche nelle
cefalee, nelle vertigini, negli acufeni e nei disturbi della menopausa

COMPONENTI, flavonoidi, bioflavonidi e flavoglicosidi che svolgono una azione simile alla
digitossina, principio attivo estratto dalle foglie della digitale purpurea, quercitina,
rutina, iperoside, complesso triterpenico, che regolarizzano e normalizzano il tasso
ematico con effetto dilatatore e prolungato dei vasi coronarici e cerebrali procianide,
C-glicosidi dell'apigenina, acido ascorbico, olii essenziali, colina, tannini

NON USARE, in gravidanza,in allattamento, fare attenzione a chi soffre di aritmie, non
somministrare ai bambini , può potenziare gli effetti della digitale.E' una pianta sicura
alle dosi onsigliate

 
 
 

Post N° 129

Post n°129 pubblicato il 15 Settembre 2007 da jinny1978
 






BARDANA




Arcitium lappa




rinforza il sistema immunitario, è un
antibiotico naturale, è una pianta tonica per il fegato, i reni, i polmoni, purifica il
sangue, neutralizza le tossine, ripulisce il sistema linfatico, ha una azione
antimicotica, antibatterica, si usa nelle affezioni cutanee, ha proprietà diuretiche,
stimolante epatobiliare, ha una azione antidiabetica,  ipoglicemizzante, è
utile  per tutte le malattie della pelle, acne, psoriasi, indicata per i calcoli
renali, nelle allergie, nella febbre, ha attività antireumatica, abbassa il
colesterolo,  utile per l'eczema, i reumatismi, l'artrite, la gonorrea, la gotta,
l'impotenza, la sterilità, l'ulcera peptica, l'influenza, le vertigini, ha attività
antifungina, e antibatterica per le affezioni genitali,

esternamente si impiega per le emorroidi, il cuoio capelluto, la pelle


 

CONTIENE, Bardana radice



BARDANA, arcitium Lappa

PRINCIPI ATTIVI, acido caffeico, acido clorogenico, vitamine del complesso B, mucillagini,
lappatina, sostanza amara, tracce di olio essenziale, sostanze antibiotiche, composti
polinsaturi, polieni e polienine, acido arctico, arctinoni, lappafeni, polifenoli, acido
y-guanidino-nbutirrico che ha una azione ipoglicemizzante, inulina, tannini, resine

BARDANA

Si usano le radici e talvolta anche le foglie, è una pianta legnosa biennale della
Famiglia delle Asteracee, originaria dell'Europa, dell'America Settentrionale, dell'Africa
e dell'Asia del Nord, i fiori sono rosso-porporino. Rinforza il sistema immunitario, è
antibiotica, è tonica per il fegato, i reni ed i polmoni, purifica il sangue, neutralizza
le tossine e ripulisce il sistema linfatico,drena le tossine, ha una azione antimicotica
ed antibatterica, ed è protettiva contro i tumori. Si usa sia come rimedio interno che
per uso esterno, nelle affezioni cutanee. Ha proprietà diuretiche e stimolante
epatobiliare, ha una azione antidiabetica, ipoglicemizzante, per la presenza di inulina e
vitamine del gruppo B, che interagiscono sul metabolismo dei glucidi, in oriente la
Bardana viene impiegata per le sue proprietà rinforzanti e nutritive, in Cina si usa per
le malattie della pelle, la medicina Ayurvedica la utilizza per migliorare il tessuto del
sangue e del plasma e per le allergie della pelle, per le febbri ed i calcoli renali. E'
attiva anche contro il virus HIV dell'AIDS ( seguire sempre le terapie mediche
prescritte, consultare il proprio medico , sempre
), l'inulina stimola la superficie
dei globuli bianchi aiutandoli a lavorare meglio. Ha anche attività antireumatica,
abbassa il colesterolo, consigliabile le affezioni della pelle,  per l'acne,
l'eczema, la psoriasi, la dermatosi, la seborrea, il morbillo e la rosolia, poiché
purifica il sangue , si può cnsigliare anche per la congestione epatica, la difficoltà a
digerire i grassi, per i reumatismi, l'artrite, la gonorrea, la gotta, l'impotenza, la
sterilità e l'ulcera peptica, la sifilide, l'influenza e le vertigini. Per uso esterno la
Bardana favorisce la crescita dei capelli. Ha attività antifungine, batteriche e quindi
è indicata anche per la gonorrea e le affezioni dell'apparato urinario, polmonite,
infezioni alla faringe, raffreddore ed influenza. Decotto per uso esterno nelle emorroidi.

CONTROINDICAZIONI, in chi è allergico alle asteracee, la pianta non va somministrata, è
uno stimolante uterino e non va data in allattamento e gravidanza, alle dosi consigliate
è una pianta sicura.

http://www.erboristeriaedaltro.com/


 
 
 

Post N° 128

Post n°128 pubblicato il 15 Settembre 2007 da jinny1978
 

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I nostri dubbi sono traditori
e ci fanno perdere il bene che potremmo ottenere
perchè abbiamo paura di tentare.


William Shakespeare




 
 
 

Post N° 127

Post n°127 pubblicato il 14 Settembre 2007 da jinny1978
 


CONSIGLI PARTE 2




1) 
Ricordati di abbassare sempre la
tavoletta del wc. E’ importante per evitare che il ch’ì
(l’energia della casa) se ne vada inutilmente




2) 

il colore ideale per il bagno è il
verde. Infatti, secondo la teoria dei cinque elementi, in bagno
c’è troppa “acqua” e quindi è bene riequilibrarla con il legno,
rappresentato dal colore verde, ma anche dagli accessori in
legno e dalle piante




3) 

se le piastrelle del bagno sono blu
o rosa vanno bene lo stesso, ma occorre inserire molto “legno”,
ovvero accessori in legno e piante




4) 

il colore ideale per la cucina è il
giallo: colore della concretezza e della casa. La cucina è
infatti un ambiente “yang”, vitale, energico; una stanza dove si
“fa” (si cucina, si lava, si mangia…). Quindi sono da evitare i
colori freddi, i colori yin (blu, celeste…) ma anche il rosso,
che è un colore yang, non va bene, perché creerebbe eccesso. Il
colore adatto, oltre al bianco (considerato un non-colore) è
appunto il giallo




5) 

i colori ideali per lo studio e/o
ufficio sono il giallo, il pastello nelle tinte di rosa, rosato,
salmone, verde, giallo. Evitare il rosso che a lungo andare
stancherebbe troppo e il blu che invece rilasserebbe troppo




6) 

i colori ideali per il soggiorno,
al pari dello studio e dell’ufficio sono il giallo, le tinte
pastello di rosa, salmone, verde, giallo. Evitare il rosso che a
lungo andare stanca troppo e il blu che invece rilassa troppo




7) 

il colore ideale per la camera da
letto è il blu/celeste e/o bianco. Evitare assolutamente il
rosso, che è un colore yang, attivatore e quindi che va in
contrasto con la natura della camera e anche il giallo, che
comunque, anche se meno del rosso, ha caratteristiche yang.




8) 

Per la camera dei bambini potete
scegliere tra il bianco, verde chiaro e celeste. Evitate
assolutamente il rosso che è un colore attivatore e quindi
induce al nervosismo e il giallo




9) 

Evita letti a castello e letti “a
ponte”. Entrambi sono fonte di “ch’ì opprimente”, ovvero di
energia che opprime. A lungo andare chi dorme sopra o sotto un
letto a castello o sotto un letto a ponte (quei letti incastrati
dentro gli armadi o con sopra gli scaffali) può percepire
sensazione di “pericolo” e quindi riversare questa sensazione
sul resto della casa




10) 

Sono assolutamente da evitare
comodini con gli spigoli che diano verso il letto. Gli spigoli
sono fonte di “ch’ì tagliente” che inducono alla sensazione di
pericolo imminente e tagliano appunto “l’energia vitale”. Lo
stesso vale per gli spigoli di muri, armadi, mobili. Provate a
distendervi sul letto, guardatevi attorno e osservate se ci sono
spigoli che danno verso la vostra persona. In questo caso è bene
“mascherarli” (se non è possibile evitarli), coprendoli




11) 

Evitate gli specchi in camera da
letto. Sono fonte di energia yang, attivatrice e quindi
disturbano il buon sonno




12) 

Evitare piante e oggetti in
movimento in camera da letto. Sono fonte di energia yang,
attivatrice e quindi disturbano il buon sonno




13) 

Se possibile in camera da letto non
mettere oggetti lavorativi in mostra, come il pc, un libro
aperto, la valigetta del lavoro. Per raggiungere un buon sonno è
buona cosa estraniarsi da tutto ciò che riguarda “il giorno”,
ovvero l’attività giornaliera




14) 

Se avete problemi di sovrappeso
evitate la cucina arancione perché attiva maggiormente lo yang e
quindi fa ingrassare




15) 

Per un buon rapporto di coppia
evitare la separazione del letto, anche se solo con due
materassi. A livello inconscio la divisione “materiale” viene
percepita come la divisione della coppia. Preferite un letto
unico, con un unico materasso e un unico lenzuolo

 
 
 

Post N° 126

Post n°126 pubblicato il 14 Settembre 2007 da jinny1978
 


CONSIGLI PARTE 1

 








  1. la
    porta d’ingresso deve aprirsi bene e possibilmente
    per l’intero raggio. La nostra casa rappresenta il
    nostro corpo più grande e la porta la “bocca”
    attraverso la quale far entrare maggiore energia
    possibile (ch’ì)





  2. devi poterti muovere in casa senza dover fare “salti
    ad ostacoli”. Lascia che la casa respiri, così
    respirerai anche tu meglio





  3. attento al disordine: disordine in casa porta
    disordine mentale. Buona regola per il feng shui è
    mantenere la casa sempre pulita e in ordine.
    Attenzione a polvere e ragnatele che sono
    l’anticamera del “ch’ì stangante”, ovvero della
    mancanza di respiro in casa nostra




  4. se
    possiedi un giardino, tienilo sempre ben curato.
    L’esterno è il primo messaggio che riceviamo dalla
    nostra casa e dovrebbe essere un messaggio di
    “benvenuto”




  5. se
    vivi in appartamento ricordati di cambiare spesso il
    tappetino dell’ingresso: serve per migliorare la
    considerazione che abbiamo della casa, ci dà il
    benvenuto e quindi ci aiuta ad avere maggiore
    considerazione di noi e del nostro spazio






  6. ricordati il nome sul campanello di casa: la casa è
    il nostro corpo più grande e come noi abbiamo un
    nome, anche lei dovrebbe averlo





  7. evita la visione degli spigoli entrando in casa: gli
    spigoli sono fonte di “ch’ì tagliente”, ovvero di
    sensazione di disagio e di allontanamento





  8. apri spesso porte e finestre per far circolare
    l’aria: un buon ricambio d’aria aiuta la casa a
    respirare meglio e quindi anche il nostro corpo
    fisico





  9. non mettere mai uno specchio di fronte alla porta
    d’ingresso. Entrando, ti puoi specchiare e il
    messaggio che ricevi è quello di “andartene”. Quindi
    viene a mancare l’accoglienza





  10. tutte le sedute (poltrone, divani, sedie di
    scrivania) non dovrebbero mai dare le spalle al
    “vuoto”. Questa situazione crea insicurezza che a
    lungo andare ci trasmette il messaggio di “luogo
    insicuro”




  11. la
    posizione ideale per il divano è con le spalle al
    muro. Sedendoti devi riuscire a vedere bene la porta
    d’ingresso alla stanza




  12. la
    posizione ideale del letto è questa: testata
    appoggiata al muro. Da distesi dobbiamo riuscire a
    vedere la porta d’ingresso alla stanza e, meglio
    ancora, anche le finestre




  13. la
    posizione corretta della sedia e la scrivania è
    questa: la sedia deve appoggiare ad una parete e
    seduti con la scrivania davanti dobbiamo riuscire a
    vedere la porta d’ingresso dell’ufficio e/o della
    stanza dove lavoriamo




  14. se
    la nostra casa rappresenta il nostro corpo più
    grande, le scale sono la “lingua” che portano il
    ch’ì dal basso verso l’alto. Preferite scale comode,
    facili da salire, ben illuminate. Evita scale a
    chiocciola e senza alzate: le prime creano vortici
    di insicurezza; le seconde creano instabilità che a
    lungo andare si trasmette al resto della casa





  15. L’ingresso di una casa deve sempre essere ben
    illuminato




 

 
 
 
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