Ambarabà

Un bell'arnese


Francamente non avevo mai pensato che il mio cazzo potesse essere bello o brutto.La prima volta che me lo sono sentito dire è stato da una donna di 39 anni che sfortunatamente (così vanno le cose delle vita), l'aveva misurato e valutato solo con la bocca.Non ha osato dirmi “hai un bel cazzo”, mi ha detto solo: “è bello lui”.Negli anni successivi mi è invece accaduto più volte di sentirmelo dire, ho pensato che forse le ragazze giovani non osano certi apprezzamenti.Ho capito però che le donne hanno una speciale attenzione per l'estetica e le caratteristiche dell'attrezzo dei maschi e che spesso, di per sé solo, suscita specifiche emozioni.Mi raccontava la mia donna che la prima volta che ha toccato il cazzo del suo primo ragazzo, benché coperto dalla stoffa dei pantaloni, il giorno dopo ha avuto la febbre a 39.Ancora oggi, vedendomi nudo, metti caso, sotto la doccia, non manca di lanciare uno sguardo alla mia appendice magari tristemente penzolante.E a letto, prima di dormire, spesso non manca di infilarmi una mano nel pigiama e mormorare “come siete fatti strani”, accarezzando quello che ho sentito chiamare anche “il pacco” (va detto che questi toccamenti spesso producono il loro effetto e che forse la manovra è calcolata).Una volta una ragazza mi ha chiesto “ma tu lo porti a destra o a sinistra?” oggi risponderei “lo porto dritto verso di te”, allora sono solo diventato rosso.Ancora oggi mi accade di notare fugaci sguardi verso la mia patta, anche da donne incontrate per motivi lontanissimi da relazioni personali.Io peraltro non manco di guardare le loro forme posteriori, perciò non c'è di che stupirsi.Non finiscono mai le scoperte sull'altro sesso, malgrado la mia maturità, mi sorprendo.Fuori è grigio, ma io ho la finestra spalancata e non fa freddo.Sulla collina di fronte il verde è nuovo e sfolgorante.E' un buon segno.