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8 Marzo: omaggio a T. Lagostena Bassi


Tina Lagostena Bassi, l'addio del web all'avvocato delle donne(introduzione nel post 287)
Era il difensore  dei  diritti  femminili. È morta il 4 marzo a ottantadue anni. A pochi giorni dal centenario della Festa della donna. E nello stesso giorno di uscita del suo libro Una vita speciale per le edizioni Piemme. Augusta Lagostena Bassi, meglio nota come Tina, era malata da alcuni anni. E se molti, soprattutto i più giovani, la ricordano per la sua staffetta con Santi Licheri come giudice della trasmissione Forum, la storia italiana non può che ricordarla come l’avvocata (con la “a” finale, come piaceva a lei) delle donne. Rigida, composta, coraggiosa. La prima a introdurre la parola “stupro” e a sconfiggere, con termini asciutti e crudi, raccontando e attaccando, la vergogna delle donne violentate, dando loro forza e speranza nella giustizia. Fu lei a difendere i diritti di Donatella Colasanti contro Angelo Izzo nel famoso processo sul Massacro del Circeo. E fu lei, nel 1979, a far sì che si portasse in tv un processo per stupro, il primo a porte aperte della storia italiana, provocando un impatto eclatante sugli spettatori. Nella sua arringa appassionata, sosteneva agguerrita: “Se la donna viene trasformata in un’imputata, si ottiene che non si facciano denunce per violenza carnale. Secondo me è umiliare una donna venire qui a dire non è una puttana… una donna ha diritto di essere quello che vuole, senza bisogno di difensore, e io non sono difensore della donna, io sono l’accusatore di un certo modo di fare i processi per violenza, ed è una cosa diversa… Tutto si cerca di sporcare”. L’uscita di scena dell’avvocata ha toccato anche la blogosfera. “Fiorella, Donatella, Rosaria e tutte le donne ti ringraziano, Tina“, si legge in internet, con riferimento alle sue assistite. E non solo. E anche, ricordandola soprattutto a Forum: “La paladina della giustizia. Misurata, signorile, carismatica. Quando difendeva la causa di una donna sfiorava la faziosità, ma le si perdonava tutto“. Ancora: “Ci lascia l’avvocata Tina Lagostena Bassi“, “un simbolo per la tutela dei diritti delle donne riuscendo a far cadere quegli omertosi tabù che aleggiavano anche nei palazzi di giustizia”. Tra le fondatrici del Telefono Rosa, dal 1994 al 1995 Tina Lagostena Bassi ha anche ricoperto il ruolo di presidente della Commissione Nazionale parità e pari opportunità tra uomo e donna, presso la presidenza del Consiglio dei ministri.E recentemente, nel clima caldo sul tema “aborto“, in televisione non aveva esitato a pronunciarsi sulla legge 194: “La 194 dà alla madre il diritto assoluto di essere portata a conoscenza dello stato del feto”. (panorama.it)Avviso: Prima di guardare i filmati fermate la musica del video "Johann Pachelbel - Canon in D"Qui il video storico del processo del 1979Un altro stralcio del processo dove vengono rivolte accuse di poca “serietà” alla ragazza violentata