Creato da lunaspina_66 il 14/03/2006
Tu chiamale se vuoi, emozioni...

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Lo splendore dell'amicizia
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l'ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.

[Ralph Waldo Emerson]

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Abbiamo imparato a volare come gli uccelli,
a nuotare come i pesci,
ma non abbiamo imparato a vivere come fratelli.

[Martin Luther King]

 

 

 

Fra i rumori della folla ce ne stiamo noi due,
felici di essere insieme, parlando poco,
forse nemmeno una parola

[W.Whitman]

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Vorrei essere sempre per te, vita, come il fiore, che durante la notte dal sogno infinito di tesori delle sue foglie chiuse, dona, in un momento, aprendosi col giorno, tutta l'essenza del suo sogno!

[J. R. Jimenez] 

 

Amici a 4 zampe

Ogni  anno  in  prossimità  delle vacanze e non solo si ripete il fenomeno dell'abbandono. Cani, gatti, conigli e tanti altri animali diventati scomodi vengono abbandonati al loro destino...Come un pupazzo che non serve più che da fastidio alcune persone se ne liberano non sapendo o facendo finta di non sapere il male che fanno a questi poveri esseri indifesi. Lasciati soli al loro destino la maggior parte di essi non riesce a raggiungere l'anno di vita randagia. Abbandonati al loro destino dopo che hanno conosciuto il calore di una casa, la ciotola piena di cibo, l'affetto magari dei bimbi, si ritrovano soli e impauriti a cercare di tentar di sopravvivere. Alcuni saranno fortunati perché magari raccolti da un anima buona, ma per la maggior parte di essi, ABBANDONO equivale a MORTE certa.

 

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Io promuovo il rispetto – Appello CONTRO i FEMMINICIDI

Post n°396 pubblicato il 16 Luglio 2010 da lunaspina_66
 

Cari amici, oggi voglio diffondere un messaggio importante che ci riguarda tutti da vicino. E' un appello CONTRO I FEMMINICIDI, per promuovere la cultura del rispetto, affinché una diffusa sensibilità sul VALORE delle PERSONE che non sono cose da POSSEDERE sia una speranza di cambiamento. Ognuno di noi ha una responsabilità e dobbiamo ricordarci che promuovendo il rispetto, possiamo contribuire a fermare questa MATTANZA. Se anche voi vi sentite toccate da questa realtà, diffondete questo messaggio. Non bisogna tacere. Non è ABBASTANZA ma è FONDAMENTALE per creare un po’ di CONSAPEVOLEZZA.

 

 

“Una donna uccisa dal proprio uomo, compagno, fidanzato, ogni tre giorni è una guerra a bassa intensità che accade tutti i giorni sotto gli occhi di tutti ma della quale non si parla.”

Stefano BellassaiMaschile Plurale

Dal 20 giugno scorso, in poco più di venti giorni sono state assassinate undici donne dal compagno o dall’ex.

Tra le vittime anche un uomo, il nuovo fidanzato di una delle vittime. La più giovane aveva sedici anni, la più ‘vecchia’ poco più di quaranta.

In base ai dati statistici raccolti dalla Casa delle Donne di Bologna, in Italia una donna muore assassinata dal partner ogni due/tre giorni. Sono oltre 100 le donne che ogni anno, dopo anni di violenze e stalking vengono assassinate per mano di un familiare, oppure mentre stanno affrontando la separazione.

E’ significativo che il rischio di essere assassinata per una donna aumenti proprio quando sta affermando la propria volontà di interrompere la relazione. Il fenomeno del ‘femminicidio’ in Europa aumenta mentre complessivamente sono in calo gli omicidi anche quelli attuati dalla criminalità.

Che dire?

Dopo un bollettino siffatto i non-italiani potrebbero chiedersi se si tratta di un’escalation pakistana, dall’acido solforico all’assassinio.

Invece, è Italia.

In questi ultimi giorni, molti sono i commentatori ed i blogger che offrono un’analisi del fenomeno.

Non tutte convincenti.

Ovviamente, c’è anche chi straparla: “Se la sono cercata”, “Le donne fomentano”, “Le donne esasperano”. C’è anche un blogger elvetico che chiede parità di informazione per uomini malversati e picchiati dalle donne. Addirittura, la Legge italiana sentenzia attenuanti alle condanne se la donna picchiata sapeva reagire o si dimostrava ‘poco vittima’.

Sembra, a volte, che si indulga più facilmente a capire questi delitti che non a condannarli tout.

Per la nostra proteiforme opinione pubblica potrebbe andare bene quasi tutto – dall’insicurezza maschile, al contagio comportamentale (tipo le ondate di suicidi), dalla debolezza affettiva, all’attaccamento materno mai risolto – ma delle lacune (lagune, potremmo dire!) di cultura e civiltà non se ne può parlare?

Nonostante ci si riempia di indignazione e di pubbliche condanne, il mainstreaming italiano (di cui fa parte anche una sorniona e compiacente elite intellettuale) incita gli uomini a pensarsi onnipotenti e a disporre delle vite degli altri, mogli, amiche, compagne, fidanzate, madri e – non dimentichiamolo – figli.

Sono i fatti che ce lo dimostrano.

Le donne diventano cose e in quanto cose possono essere buttate, distrutte, eliminate quando non sono più di colui che se ne sente proprietario. La logica dell’utilizzatore finale ha preso il sopravvento e, in effetti, a ben guardare, alle vittime dei numerosi reati non è offerta altra opzione che la FINE. Si parla del “solito psicopatico”, del caldo che fa ammattire per portare fuori da noi il MOSTRO, illuderci che non si possa fare nulla.

E invece esiste un’EMERGENZA e riguarda le donne in primis perché soggetti deboli ma è trasversale a generi e etnie: il RISPETTO dell’altro è stato barattato con l’esercizio di POTERE sull’altro.

Non è più tempo di demandare.

E’ giunto il momento che ognuno di noi prenda coscienza della propria responsabilità sociale e civile.

Dobbiamo agire, promuovere una sensibilità che abbia a cuore i diritti degli altri, delle donne, dei deboli.

Siamo sicuri che l’immaginario stereotipato (donna/merce; donna/moglie e mamma) che riguarda il femminile e che investe POLITICA, MEDIA, PUBBLICITA’ non abbia un ruolo in tutto quello che sta succedendo?

Lo stesso Presidente Napolitano, riferendosi allo stile di comunicazione svilente per le donne parla di “contesto favorevole dove attecchiscono molestie sessuali, verbali e fisiche”.

Siamo sicuri che un cambiamento di percezione nei confronti del femminile e la promozione del rispetto non servano ad arenare il MOSTRO?

I ‘femminicidi’ ci riguardano TUTTI.

Riguardano la nostra società.

Riguardano gli uomini.

Riguardano le donne.

Riguardano i nostri figli e le nostre figlie.

Tocca a noi oggi.

Domani è già troppo tardi.

 

Tratto da: DONNE PENSANTI

 

 
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Senza la fantasia, senza la capacità di sognare,

senza la poesia, siamo solo degli uomini.

Con la fantasia e la poesia possiamo invece volare

o perlomeno sollevarci da terra quel tanto

che basta per sentirci qualcosa di più.

[R. Battaglia]

La fantasia fa parte di noi
come la ragione:
guardare dentro la fantasia
è un modo come un altro
per guardare dentro noi stessi.

[Gianni Rodari]

 

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