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« Il caso è personale

La dove c'è mafia c'è collusione

Post n°2 pubblicato il 23 Maggio 2006 da tamtam_1968

Attenti ai poliziotti!

Messaggio N° 918-05-2006 - 17:12

CC: Oggetto: Il truce aggredisce, ruba e...Data: Gio, 18 Mag 2006 17:02:24
Orwell

Registrato: 11/05/06 23:23
Messaggi: 139
Residenza: Milano
Inviato: Gio 18 Mag 2006 - 2:19 Oggetto:
IL TRUCE AGGREDISCE, RUBA
E...

--------------------------------------------------------------------------------


Querela.
L'aggredito lo sa dopo quasi un anno e controquerela.
Cosa c'è di strano?
-----------------------------

QUESTURA DI MILANO

COMMISSARIATO PORTA GENOVA

P.zza Venino Nr. 3 Milano



Oggetto: verbale di ricezione di querela sporta oralmente da CORRIERO
Francesco, nato a Bari il 26.02.1966 residente a Milano in via Novara Nr. 62
Tel. 333. 7065789 in Possesso di patente di Guida Nr. MI 5389927M rilasciata
dalla M. T.C. di Milano il 16. 04. 1999; contro Russo Angelo, nato a Piazza
Armerina (Enna) il 12. 04. 1948 Residente Milano in via Giambellino, Nr. 48=======================
L’ anno 2004 addì 04 del mese di Maggio alle ore 19, 40 negli uffici del
Commissariato della Polizia di stato Porta Genova in Milano, avanti al
sottoscritto Ufficiale di Polizia Giudiziaria Ispettore Lafaiette Emilio, è
presente la persona nominata in oggetto il quale per ogni effetto di legge
denuncia quanto segue: Premetto che con Russo Angelo, ho stipulato un
contratto di affitto il 30. 04. 2004 per dei locali siti a Milano vi
Lorenteggio Nr. 30 per uso negozio, convenendone che in data 01 Maggio c.a. a
tutti gli effetti in vigore tale contratto di affitto e i aggiungeva al
ricevuta deposito cauzionale con la consegna delle chiavi delle chiavi. Dopo
esserne venuto in possesso delle chiavi dei predetti locali, mi accorgevo che
vi erano stati dei movimenti strani all’interno del locale in particolare dei
spostamenti di mobilio, per tanto chiedevo a Russo se sapeva qualcosa in
merito, ma lui mi riferiva che aveva un doppione delle chiavi consegnatomi e
che accedeva dal retro e si collegava ad Internet, nonostante avessimo
effettuato il subentro. A tale risposta, chiedevo al RUSSO di consegnarmi
tutti i doppioni delle chiavi del negozio in questione, ma si rifiutava a tale
richiesta in quanto sosteneva che mi aveva dato in affitto il negozio ma non
il retro contrariamente dal contratto di cui allego copia e aggiungeva che
essendo lui il proprietario poteva fare quello che voleva. Continuavo a
chiedergli nuovamente i doppioni delle chiavi del negozio in questione,
staccandogli la presa telefonica , Russo a tale gesto mi diceva di rimettere
la presa del telefono a posto altrimenti ti uccido. Ho telefonato alla polizia
chiedendo un loro intervento, e nel frattempo Russo continuava a minacciarmi
dicendomi che sarebbe venuto a casa a prendermi , strappiamo i contratti ecc.
gli Agenti intervenuti, constatavano che effettivamente, RUSSO aveva un P.C.
fisso collegato in rete, una pianola, una stampante, un microfono, dischetti,
C.D. , documenti suoi riservati ecc.. Non ho altro da aggiungere, chiedo la
punizione del colpevole per tutti i reati non perseguibili d’ufficio
ravvisabili in querela. Il presente verbale è stato redatto in triplice copia
di cui una rilasciata all’interessato per gli usi consentiti dalla Legge.
====

Quanto sopra: fatto, letto, confermato e
sottoscritto=============================================
Il Querelante
Corriero Francesco
"ALTRIMENTI TI UCCIDO"
*
TIMBRO
*
Il Verbalizzante
Lafaiette Emilio
LUI CI CREDE, SCRIVE E...
*
IL MOSTRO E'FATTO




--------------------------------------------------------------------------------


Procedimento 27938/04/21 cui è stato riunito il procedimento 6212/05/21
ONOREVOLE PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI MILANO

DENUNCIA-QUERELA

Il sottoscritto Russo Angelo, nato a Piazza Armerina (EN) in data 12.04.1948
Residente a Milano (MI) in via Giambellino n° 48 Telefono 0247710073
Stato civile coniugato professione pensionato codice fiscale RSSNG48D12G580F

QUERELO

Il signor Francesco Corriero, nato a Bari il 26.02.1966 residente a Milano in
via Novara, 62 ================================================

E cosi mentre io ero ancora nei locali della Questura di via Fatebenefratelli,
come narrato nella Denuncia-Querela presentata al Commissariato Porta Genova
MI il 7 maggio 2004 e poi ripresentata alla Procura di Milano in data 4 giugno
2004 con l’assistenza dell’avvocato Rossana Filacchione e più
approfonditamente nel mio libro/memoria “Banditi a Milano 2004”, l’abusivo del
mio negozio, dopo aver contribuito alla mia distruzione fisica, poneva le basi
per distruggermi anche nella personalità! La Querela di questo signore ha
contribuito a rendermi la vita ancora più difficile. Adesso so cosa vuol dire
essere indagati. Essere indagati perché querelati da un losco individuo come
il Corriero è il massimo! Mettere in giro la voce che una persona può essere
pericolosa, quando si sa che non è vero, è crudele, da criminali.
Solo una volta vidi il Corriero dopo i fatti del 4 maggio 2004. Era verso la
fine d’agosto, mi recai al negozio di via Lorenteggio per consegnargli una
lettera scritta da mia moglie, che in seguito riportai a casa e mia moglie
fece sparire. Il negozio era chiuso, ma da lì a poco, il Corriero arrivò,
credo, chiamato dal gestore di un negozio vicino. Arrivò in macchina,
abbronzato, sorridente e, a distanza… “Cercava me?”
A vederlo cosi strafottente e scanzonato, provai un senso di schifo, decisi di
non consegnargli la lettera e me ne andai. Zoppicavo vistosamente, anche per
via di una sciatica malcurata e odiai ancora di più il Corriero perché mentre
mi allontanavo, telefonino tra le mani, quasi a brandire un’arma, mi faceva
cenno di aspettare. Come a dire: “Trema, sto chiamando il 113, il mio 113,
come il 4 maggio scorso!”
Mia moglie a casa spesso e senza motivo, faceva la stessa cosa. Mi chiedevo
perché ed ebbi la risposta il 27 e il 29 settembre. La prima volta arrivarono
i Carabinieri (“questioni vostre” e se ne andarono) e la seconda volta due
poliziotti + la Croce Verde. Ma che volevano? La cosa strana è che osservavano
me, calmo e tranquillo, e non badavano a quella poveretta di mia moglie che
faceva pena solo a guardarla. Non credo fingesse del tutto, la donna sembrava
fuori di testa e spaventata, e di me non di certo, però voleva farlo credere.
Credo, anzi sono sicuro, sia stata convinta dal Corriero e da altri complici a
giocare quel ruolo.
Mia moglie simulava, il figlio la sorreggeva e stava appoggiato alla porta con
un sorrisino soddisfatto, sicuro che da lì a poco, mi avrebbero portato via
per qualche reazione inconsulta. Ma a cosa doveva servire il mio
allontanamento da casa? Di sicuro a metterla sottosopra, come il negozio di
via lorenteggio per fare sparire documenti, ricevute e quant’altro. E tutto
ciò sull’onda della Denuncia di un tipo come il Corriero! Ma forse c’è
dell’altro. Infatti, ho appena saputo che sono indagato anche per i reati di
cui all’articolo 368 C. P.
In 56 anni, due o tre multe per sosta vietata!

Fabbrica il mostro, allontana da se familiari, amici e parenti e “uccidilo” in
silenzio

Ho cominciato a lavorare a dieci anni, e cosi ininterrottamente fino all’età
di 56 anni.
Lavoro, onestà, dignità, benessere. Chi mi ha conosciuto lo sa e non può fare
altro che confermarlo. In data 4 maggio ad opera di gentaglia, che aveva messo
gli occhi sui beni di famiglia, mi ritrovo persona indegna, ladro, truffatore,
profittatore, potenziale assassino.
Indico nello stesso Francesco Corriero e nel capo pattuglia del 113, chiamato
dallo stesso Corriero, gli ideatori ed esecutori del piano criminale, in cui è
stata tirata dentro, irretendola, mia moglie ed anche i figli. All’uopo
servirebbero indagini approfondite, onde appurare a quando risale la loro
conoscenza.

Alcuni parenti e conoscenti dovrebbero saperne e fin d’ora dichiaro che
desidererei sentirli come testimoni al processo che, prima o poi, si dovrà
celebrare. Ricordo come sono andati i fatti: mentre il sottoscritto si trovava
nel negozio di sua proprietà, veniva raggiunto sul posto dal Corriero, che
urlando come un ossesso, con aria minacciosa gli intimava di uscire da quei
locali. Subito costui staccava, strappandola, la centralina FASTWEB e la
spaccava sbattendola contro il gradino che porta al retro negozio.

Apprendo da dichiarazioni in Tribunale dello stesso Corriero che ammette io
sia stato ammanettato. Si, è anche violentemente percosso, al punto che mai
più la mia schiena e le braccia saranno come prima.. Rovinato per tutta la
vita. Ma basterebbe dire che sono stato ammanettato, e all’indietro, il polso
sinistro strettamente, troppo, il braccio destro strattonato, per fare capire
che il Corriero non aveva chiamato il 113, ma quel 113. Affari privati a spese
dello Stato. Vergogna!
Se la verità per emergere ha bisogno di tempo, sono disposto ad aspettare
pazientemente, ma non posso accettare che patisca ancora a lungo questa
situazione surreale. Nonostante tutto, penso anche a mia moglie e ai figli,
aiutate me e aiuterete anche loro ad uscire dall’abbrutimento e dalla
miseria.
Tutto falso e mirante a demonizzarmi, il contenuto della Querela del Corriero.
Senza contare che dentro il negozio di via Lorenteggio c’è il mio passato
prossimo, il presente e il futuro. E non solo mio, anche della mia famiglia.
In merito alla perizia grafologica decisa dal Giudice e per colpa del mio
avvocato, vorrei dire che se il ricorso fosse stato presentato come stabilito
e nella sua intierezza, quelle tre firme non sarebbero state prese in
considerazioni neanche fossero state autenticate da un notaio. (Ricorso ai
sensi dell’art. 1168 del 24 giugno 2004)
Disconosco tutto l’operato dell’avv. R. F., che ha tradito il mandato e mi
auguro si riapra presto la discussione, alfine di tornare in possesso del mio
negozio. Delle cose presenti non sapendo più cosa farne, chiedo il
risarcimento.
Noto che il Corriero ammette che dentro c’erano e ci sono cose mie, anche
documenti ed effetti personali. In Tribunale ha dichiarato che la Digos ha
cercato anche nel computer notizie su di me o chissà cosa. La mia vita messa
sottosopra. Niente e nessuno potrà mai risarcirmi abbastanza, per quello che
ho subito. C’è ancora il mio nome e il mio nr. di telefono sulle Pagine
bianche! La corrispondenza inviatami al negozio di via lorenteggio che fine ha
fatto? E’ ancora attivo ed ho pagato la tariffa fissa del collegamento
Internet senza mai usarla!
Ma dov’è si è visto mai che un proprietario affitta il negozio appena avviato,
lascia tutta la sua roba e… Ma per favore, si processi chi ha usato violenza,
chi ha truffato, irretito, chi ha fatto rilevare con l’inganno che le firme
erano il motivo del contendere! Non ringrazio il mio avvocato in quanto sarà
stato ampiamente ringraziato dalla controparte e ricordo che me l’aveva
indicato mia moglie, quando stavo male, troppo male per muovermi
autonomamente. Di qualcuno dovevo pur fidarmi, e comunque vi ero costretto!
***
Contro querelo il Corriero, anche per diffamazioni e calunnie, ci tengo alla
mia onorabilità

Il tutto era stato organizzato in modo che io non avrei mai potuto replicare
più di tanto, purtroppo, per questo signore e i suoi complici, mi sono
ripreso. Ma non sto tranquillo, sono tanti, troppi, i malfattori che
vorrebbero addossare a me i reati commessi da loro nei miei confronti. La
Querela è personale e non intendo, certo, accusare tutto il Corpo di Polizia.

In merito al Corriero. Contro questo signore, maestro nello stravolgimento dei
fatti, ripresento e accorpo la Denuncia-Querela, già presentata al
Commissariato Porta Genova MI il 7/5/2004 e che era di due fogli, non uno,
come indicato sulla ricevuta + un terzo foglio e collego il tutto alla
Denuncia-Querela Presentata alla Procura di Milano il 4 giugno 2004, con
l’assistenza dello Studio Legale Filacchione; al Ricorso ai sensi
dell’art.1168 presentato il 24 giugno 2004; alla Querela presentata il 10
novembre 2004 alla Stazione Carabinieri San Cristoforo; alla Querela
presentata in data odierna contro l’avv. R Filacchione, con l’avvertimento che
di eventuali irregolarità risponderanno i diretti interessati. (Allego Querela
Corriero)
***
Premesso quanto sopra, chiedo la punizione dei colpevoli per tutti i reati
ravvisabili nei fatti su descritti costituendomi sin d’ora parte civile
nell’instaurando procedimento, nonché di essere informato in caso di
archiviazione del procedimento instaurato.

In fede
Angelo Russo

Milano, lì 10 febbraio 2005

Avevo tutto, ed era tutto mio.
Adesso...
Quello che non ho mi è stato rubato,
e il negativo che traspare mi è stato regalato.
Ma...
dallo sterco nascono fiori.
Angelo Russo
_________________
Milano 4 maggio 2004 Via Lorenteggio, 30 Scempio economico e umano. Avvocati e
Giudici disonesti, Istituzioni assenti. Mi rivolgo al Presidente della
Repubblica.
La ragione. Non basta averla a parole, deve essere tangibile, concreta.
Angelo Russo

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Orwell

Registrato: 11/05/06 23:23
Messaggi: 139
Residenza: Milano
Inviato: Gio 18 Mag 2006 - 3:46 Oggetto:

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Titolare dei procedimenti penali Giudice Dott.ssa Cecilia Vassena.
_________________
Milano 4 maggio 2004 Via Lorenteggio, 30 Scempio economico e umano. Avvocati e
Giudici disonesti, Istituzioni assenti. Mi rivolgo al Presidente della
Repubblica.
La ragione. Non basta averla a parole, deve essere tangibile, concreta.
Angelo Russo

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Registrato: 11/05/06 23:23
Messaggi: 139
Residenza: Milano
Inviato: Gio 18 Mag 2006 - 3:50 Oggetto:

----------------------------------------------
Oltre 200.000 euro di debiti, un sacco di bollete e cartelle che non potrò
pagare mai... Mi dichiaro superindigente, perseguitato e clandestino in patria
a tutti gli effetti. Attendo solo che il mio status venga riconosciuto. Da qui
fino all'ottenimento della Giusizia.
Angelo Russo


Inviare alla Lista rappresentativa d'Italia.


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________________
Milano 4 maggio 2004 Via Lorenteggio, 30 Scempio economico e umano. Avvocati e
Giudici disonesti, Istituzioni assenti. Mi rivolgo al Presidente della
Repubblica.
La ragione. Non basta averla a parole, deve essere tangibile, concreta.
Angelo Russo

 

Da: Renmel

La Polizia e il cittadino

Immagine: Angelo Russo da Piazza Armerina 12 aprile 1948

Da: Eroi silenziosi

 
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