confucio napulitano

ORA BASTA!


Noi cittadini onesti e lavoratori ci ribelliamo alle continue trasmissioni che mostrano solo la Napoli malavitosa e degradata. Fortunatamente in questa città esiste una realtà di persone che lavorano, pagano le tasse, sono rispettose delle regole comuni. I media hanno capito che il filone del degrado, della malavita e delle mattanze fa ascolto, affari d’oro per quotidiani e TV. Noi cittadini onesti siamo stufi; stufi di andare in giro e sentirci aditati, Napoli è una città bellissima sia da un punto di vista logistico che artistico. Città che è stata per secoli capitale di un regno, ricca di palazzi chiese e musei piene di opere che artisti, avvicendatisi presso la corte regnante, ci hanno lasciato in eredità. Quando pensate che i turisti verranno a visitarci, continuandoci a denigrare come state facendo? L’immagine è sempre e solo la stessa: il degrado. Addio turismo, addio lavoro, addio alla nostra già magra economia.Basta, lasciateci in pace! Poiché non si fa nulla per risolvere i problemi, solo parole senza senso, chi vuole mandare l’esercito, chi prega affinché l’Etna ed il Vesuvio distruggano queste terre bellissime e di millenaria cultura, ma in sostanza il nulla. Questa situazione anzi favorisce la corruzione, il clientelismo e la malavita. Dove è lo Stato? Ah, dimenticavo, sono talmente impegnati a risolvere i problemi loro e degli amici che per il resto c’è tempo. Tutti, destra, sinistra e centro hanno utilizzato il meridione come terra di conquista, da dove  attingere e dove assolutamente non bisogna risolvere niente. Quando qualche anno fa, fu deciso che si doveva eliminare il contrabbando, dal porticciolo di Santa Lucia dall’oggi al domani i famosi scafi blu, che servivano ai contrabbandieri per i loro traffici, scomparvero, così come scomparvero le bancarelle che vendevano le sigarette in ogni angolo delle strade. La lotta contro l’illegale fu vinta in pochissime battute. Il business non poteva fermarsi, si aprirono dopo poco i mercati della droga e così agli angoli delle strade si trovavano e si trovano ancora i piccoli spacciatori che hanno sostituito il pacchetto di sigarette con la dose di stupefacenti. Sono passati ormai anni e il commercio si è incrementato “forse grazie ad un aiuto reciproco tra politica e malavita”. La domanda sorge spontanea: in tutto questo trambusto, quanto la politica è legata alla malavita e quanto la malavita appoggia la politica?Per lavoro mi capita di entrare nelle carceri e dopo aver instaurato un rapporto di fiducia con gl’internati, costruito con il rispetto della persona, vi garantisco che molti sono malavitosi per scelta, ma c’è anche chi ha deciso di delinquere per salvare la propria aziende in difficoltà, avendo le banche chiuso anzi mai aperte le porte per il credito.  Hanno preferito rapinare o spacciare pur di non cadere sotto gli artigli degli usurai. Ho cercato di aprire una breccia nella sensibilità di alcuni partendo dalla mia sfera affettiva, per capire se ci fosse una minima possibilità di recupero. Solo con pochi si è creato un dialogo e mi è stato risposto: Siamo disposti a stringere la cinta perché sicuramente un lavoro onesto è meno remunerativo di quello che facevamo prima, ma chi pensate assuma un ex detenuto, vivendo con il sospetto? Vi garantiamo che è difficile. Quali  alternative hanno queste persone, le conclusioni traetele da voi.Ancora una volta, dove è lo Stato?