Qualcosa di me

Shhhh!!!

“Se si confidava con lei in macchina poteva star certo che avrebbe nascosto quelle informazioni in un posto sicuro, in mezzo ai suoi pensieri, e che non lo avrebbe giudicato, né le avrebbe usate contro di lui negli anni a venire. Harold immaginava che la vera amicizia fosse così, e rimpiangeva di averne fatto a meno per tutti quegli anni.”

Tatoo!?!...

Oggi in piscina pareva facessero entrare solo i possessori di tatuaggi grossi, brutti e rigorosamente posizionati dove una volta magari c’erano muscoli o comunque tessuti più sodi e ora c’è solo carne che cede.
Il premio l’ha vinto il tizio con un cavallo alato che spunta dalle nuvole, fra un arcobaleno.
Sull’inguine.
Magari una volta il tizio aveva pure l’addominale a tartaruga, ma se continui a bere, ragazzo mio, poi ti viene la panza da alcolizzato che ti ritrovi oggi.
Quindi quel cavallo alato oggi ha più le proporzioni di un My Mini Pony.
Secondo me dieci/quindici anni fa la gente non era così tatuata. Ma soprattutto non era tatuata così male. Cos’è successo?

In pratica...

Sono molto più paziente con gli altri di quanto lo sia con me stesso, e mi è molto più facile tirar fuori i lati positivi nelle cose degli altri che non nelle mie.
Sono un tipo così.
È un po’ come essere quella superficie ruvida su una scatola di fiammiferi. Il che mi sta benissimo, intendiamoci. Meglio essere una scatola di prima qualità che un fiammifero scadente.

Graffi...

L'altra sera sono uscito a bermi una birra, ero fuori su uno quei tavolacci con panca che hanno vissuto parecchie estati all’aperto.
Fra una chiacchiera e l’altra, più o meno all’altezza della terza birra, mi sono accorto di un bruciore al gomito: mi guardo e scopro di essermelo sbucciato, probabilmente sfregandolo contro la superficie eccessivamente vissuta del tavolaccio.
Può capitare, più o meno spesso, che ci accorgiamo in ritardo di graffi, tagli, lividi o sbucciature che non sappiamo come ci siamo procurati, che non ci siamo accorti quando ce li siamo fatti.
A noi, persone un po’ più orgogliose della media, capita anche quando a ferirci sono le persone. Magari pensiamo “è solo l’ennesima scema”, oppure “era una storia che comunque non sarebbe stata in piedi”, o ancora “ero la persona giusta al momento sbagliato”.
Ci facciamo scivolare le cose di dosso e ce ne accorgiamo quando è troppo tardi, quando ci accorgiamo che effettivamente ci siamo fatti male, e non c’è nessuno a tenerci la manina, non c’è nessuno a stringerci in un abbraccio, nessuno a baciarci.
C’è solo qualcosa che brucia e che possiamo fare scivolare via per un altro po’ di tempo.

Friendship...

L’amicizia è una cosa bellissima. Te ne accorgi ogni tanto, come se fosse un riverbero su una superficie lucida, se sei uno di quelli che gli amici di solito li frequentano poco, come un ristorante di pregio dove non vai spesso per non rompere la magia.
L’amicizia è quella cosa per cui sai che puoi anche chiamare un po’ all’ultimo e dire “ci sei?” e a meno di impegni pregressi improrogabili, per te è sempre un “sì”.
(il resto delle considerazioni sull’amicizia me le tengo per me perché non ve le meritate mica, vi dico solo che c’entra anche il ridere di gusto, dormire senza russare, il monopoli, Bocelli come sveglia al mattino, rinchiudersi in un bagno e naturalmente tanto alcool)”