MI CHIAMANO MAMMINA

Post N° 48


CHIESTO IN PRESTITO A NIMRIEL..."Appena apro internet mi faccio il mio consueto giro per leggere cosa abbiano scritto gli amici.Stattina ho potuto accedere in ritardo rispetto al solito: in ufficio avevo un tecnico della ditta che mi fornisce il software gestionale per alcune installazioni. Non potendo momentaneamente accedere ad i programmi di lavoro e non essendo più necessaria la mia presenza, ne ho approfittato per venire qua. Ho aperto il blog di Amelie ed ho avuto uno shock.Guardate qui: http://blog.libero.it/Ameliie/view.php?msg=868829e anche qui: http://www.ripulae.it/menu/menu.htmQuell'immagine, in zoom per capirne appieno l'orrore, mi ha fermato il fiato. Gli occhi mi si sono riempiti di lacrime. Ho ingoiato a vuoto guardando rapidamente se il tecnico fosse concentrato sul suo lavoro e non potesse vedermi.La reazione immediata sarebbe stata di chiudere di corsa la pagina, per non vedere più. Non l'ho fatto; non solo, sono andata nei link che la nostra amica ha indicato e ho letto, ancora e guardato, ancora. Per provare anch'io una minimissima, infinitesimale, microscopica  parte di quel dolore che quella bestiolina avrà provato e continuerà a provare, per sempre.Quest'immagine, come quella di centinaia di altre, di bimbi affamati, di uomini mutilati, di donne sofferenti, di animali seviziati, di tutti gli orrori infami che vengono compiuti anche adesso mentre siamo seduti comodamente di fronte a questo schermo, bello, luminoso, asettico, non può essere cancellata dal nostro cervello. Non deve. Non lasciamo che il meccanismo di autodifesa che si innesca in ognuno di noi, resetti quel che ci turba come può essere fatto in un pc, nemmeno quando lo vorremmo più che mai. E non limitiamoci a guardare...ci sono centinaia di modi per FARE qualcosa, non troviamo scusanti."