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ma nel lasciare andare ciò che hai già perso
E' stato poco più di un mese fa. Ho aperto il computer e ho cominciato a chiacchierare con delle persone. E' strano come la tecnologia sia diventata parte del nostro modus vivendi. Una volta eravamo affascinati solo dal fatto di poter parlare con persone lontane, ci sentivamo tutti dei Cristoforo Colombo, ed eravamo felici solo di quello. Ricordo la mia prima chat, il mio primo istant message, il mio primo annuncio letto su una bacheca virtuale. Ricordo una ragazza texana che mi chiedeva in quale Roma vivessi, come se ci fossero dimensioni parallele da cui provenire. 8286573... ricordo ancora a memoria il mio numero di icq. C'era il tempo in cui la rete non era così colorata, non era così "accessibile": è nata per i militari, l'hanno cominciata ad usare gli scienziati, poi sono arrivate le puttane con i cowboy, e poi le luci, i neon, il www... ed è diventata di tutti. All'inizio mi sentivo un po' speciale, perché sembravo uno dei pochi "eletti", e quelli incontrati negli angoli e nei recessi avevano la stessa sensazione. Tutti un po' carbonari. Quando decidevi di navigare, facevi una scelta compiuta, le vele le dovevi alzare sul serio. Dovevi parlare col tuo computer, gli dovevi indicare la direzione, dovevi aspettare che cominciasse a intonare melodie metalliche fatte di fischi intrecciati. Oggi non ho più monoliti da tavolo, che vanno tanto venerati quanto usati. Oggi non accendo più il computer: lo poggio sulle gambe e lo apro, sfioro qualche tasto e lui mi capisce, muovo un dito e si aprono finestre su mondi lontani.
E quindi un mese fa non avevo consciamente realizzato quello che stavo facendo, avevo solo mosso un po' le mani. Ma erano chiari ed evidenti messaggi per lui, ormai innalzato a mio ciambellano del ciberspazio... così sono cominciati a scorrere messaggi su messaggi, una lenta cascata di caratteri e simboli. Improvvisamente nel fiume di parole è comparso il suo nome, "suo" perché se lo era scelto: si era definita in quel nome. Ci sono molti che lo scelgono con criterio, cercando fascinazioni nelle assonanze e ricreando miti e leggegende perduti, altri cercano di evocare criptiche simbologie, altri ricordano, altri ancora alludono. Lei non voleva rinnegare il suo passato, ma raccontava anche la sua natura, quella profonda, quella che non nascondi con i comportamenti. Lei era magica, dolce e pericolosa. Era una fata. Non so come quella sera sia riuscito a catturare una fata, forse il mio ciambellano mi ha aiutato un pochino, forse un impronunciabile trio di zitelle ha deciso che dovesse essere così, ma so che ogni giorno sento di doverlo rifare. Ogni giorno rivoglio quella fata.
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Penso che continuerò a raccontare storie, perché di una non-storia che mi ha lasciato il segno, mi è rimasta la scoperta di un piccolo amore per la scrittura. Ho comunque qualcosa da dire.
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Squillo.
Nuovo squillo.
Terzo Squillo.
Allungo la mano e spingo tasti a caso sul telefonino che sembra calmarsi. Apro gli occhi. Mi fanno male i colori. Li richiudo e ascolto il mio respiro pesante che si concentra in un fischio. Rantolo come un novantenne con l’enfisema. Non male per un trentenne, domani smetto. Mi mento spesso. Sono un pessimo bugiardo perché non ho memoria, ma tra me e me abbiamo lo stesso problema. La mattina è sempre così.
Inizia un altro giorno da riempire, alla ricerca di qualcosa che non si ha e non si sa. Le priorità sono liquide. Lo spazio in cui mi muovo è nebbia. Ho pensato un giorno di aver trovato il sole. L’ho guardato in faccia e non mi sono accecato. Poi il sole è tramontato. Io sono rimasto a riflettere sulla potenza della sua luce e ogni tanto ho rivisto dei bagliori, echi cromatici che rimbombano intorno a me. Ho capito che non era un’esplosione plutonica ma giusto un fuoco platonico. Ci ho ripensato la scorsa settimana perché mi è capitato di raccogliere una scintilla. Per fortuna il coro delle orde di interinali che sostituiscono la mia coscienza ha deciso di riderne con me. Oggi c’è il Sole, quello vero, e ho deciso di passeggiare. Forse non sono un vecchio solo al mattino. Ma mi piace pensare che nella vecchiaia c’è un po’ di saggezza.
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Otto donne e un mistero, il riassunto di un maggio morente. Il mistero è come le nostre strade si siano incrociate. Al buio, nell’ultimo dei non luoghi che avrei pensato. Fango e umori, là dove è nata l’immagine e la somiglianza. Sei la voce nella mia testa. Lo sai e lo vuoi: “voglio violentarti il cervello” mi hai sussurrato fra gli intrecci dei tentennati avvicinamenti. Sento che stiamo prendendo le misure. È una danza di cui conosciamo i passi, ma ne stiamo inventando di nuovi. Mi piaci perché vuoi ballare con me.
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Tutto bene. Le malattie passano. Sempre più in fretta. Sto crescendo. Oppure sto invecchiando. Sempre e solo questione di punti di vista. O di svista: in questo non imparo mai. Ma è troppo bello innamorarsi.
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A guardia del tuo regno ho posto favole aree e su nubi d'argento veglierò la tua notte per augurarti piacevoli sogni
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Buongiorno cavaliere di cristallo. Sei già emerso dalle magiche nebbie del sogno? Oltre le cortine troverai le mie braccia.
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Di te mi manca il presente, intessuto di momenti fatti anche di silenzi... Silenzi ora cresciuti fino ad essere muri invalicabili.
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Sei stata un indicativo lontano.
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Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio; se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.
- W. Shakespeare
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A volte capita che il tempo sia la vera ed unica chiave di volta. Troppo tardi per vivere un amore, troppo presto per cambiare una vita.
Ho voglia di vivere mille e una vita, tutte narrate in un tuo abbraccio la sera. Ci confessiamo con parole in prestito mentre i nostri corpi argomentano in un alfabeto universale. Nelle mie notti solitarie penserò a quelle mille vite non avute in cambio di questa non vissuta.
Senin iyiliğini istiyorum.
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Inviato da: ladyredmoon
il 28/07/2007 alle 18:55
Inviato da: Nymphaea_Lotus
il 26/07/2007 alle 23:29
Inviato da: ramtut_tre
il 11/06/2007 alle 13:01
Inviato da: ladyredmoon
il 10/06/2007 alle 17:12
Inviato da: muede
il 29/05/2007 alle 23:01