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Tornata alla sua antica denominazione, la squadra non andò oltre il secondo posto nel 1948-1949, la stagione della tragedia di Superga, dietro al cosiddetto Grande Torino. Ci vollero 13 anni prima che il club fosse di nuovo in grado di aggiudicarsi lo scudetto; nel 1952-1953 e nel 1953-1954 sotto la guida di Alfredo Foni. Il primo fu un successo controverso, ottenuto in buona misura grazie all'adozione della tattica del catenaccio introdotta da Foni, rivelatasi poco spettacolare ma estremamente efficace nel migliorare nettamente le prestazioni della difesa.[18] La squadra si ripeté l'anno successivo, stavolta optando per un cambio di tattica, dunque per la rinuncia al poco spettacolare catenaccio che sì l'aveva portata al successo, ma che aveva attirato anche le critiche degli amanti dell'agonismo. In questa circostanza la squadra nerazzurra ebbe il miglior attacco del campionato.[19]
L'Inter 1964-65 che vinse scudetto, Coppa dei Campioni, e Coppa IntercontinentaleNel 1955 ascese alla presidenza Angelo Moratti. Dopo alcuni anni di assestamento, durante i quali Antonio Valentín Angelillo stabilì il primato di segnature per tornei a 18 squadre (33 reti nel 1958-1959, tutt'oggi valido),[20] una finale di Coppa Italia e molti allenatori cambiati, giunse da Barcellona a Milano il mago Helenio Herrera. Fu l'inizio dell'era della Grande Inter, capace di vincere tre scudetti tra il 1963 e il 1966, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.[21] La prima Coppa dei Campioni i nerazzurri la conquistarono nella finale contro il Real Madrid, già vincente cinque volte in tale competizione, sconfitto per 3-1, mentre la seconda fu messa in bacheca dopo il successo sul Benfica di Eusébio al Meazza per 1-0.[21]Il 1968 segnò la fine di un ciclo, con l'abbandono di Moratti e di Herrera. La presidenza passò a Ivanoe Fraizzoli, sotto la cui guida il club tornò a vincere lo scudetto nel 1971, con Giovanni Invernizzi in panchina subentrato a metà stagione (unica squadra italiana a vincere il tricolore con un allenatore subentrato) e con Boninsegna capocannoniere.[22] Ingaggiato nel 1977 l'allenatore Eugenio Bersellini, detto il sergente di ferro, nel 1978 l'Inter vinse di nuovo dopo 39 anni la Coppa Italia, sconfiggendo in finale il Napoli per 2-1. Durante la stagione 1979-80 scoppiò lo scandalo del Totonero che coinvolse il mondo del calcio (e non solo) e si concluse con la retrocessione in Serie B del Milan e della Lazio. L'Inter vinse il suo dodicesimo scudetto.[22] Nel 1982 i nerazzurri si aggiudicarono nuovamente la Coppa Italia dopo aver sconfitto in finale il Torino con i risultati di 1-0 e 1-1. Fu il terzo successo per l'Inter nella competizione.[22]