Stranamente, dopo solo un giorno, rieccomi qui a scrivere qualcosa.Qualcosa di me. Qualcosa che da un po' di tempo a questa parte mi ronza per la testa.Diciamo pure una carognata, da me commessa nei confronti di un'amica ultradecennale che porto avanti ormai da giugno, quando ho intrapreso una certa strada*, e della quale ora comincio a conoscere gli esiti. Ebbene, non gliene ho mai parlato. Vuoi perché non volevo che provasse anche lei, vuoi perché ne ho le scatole piene di fare io l'informatore, vuoi perché era una cosa molto pubblicizzata, ho deciso di fare tutto senza dirle niente. Inizialmente non ne avevo parlato quasi con nessuno, poi pian piano, tutti, amici, parenti, conoscenti, anche i sanpietrini per strada, lo hanno saputo.Solo a lei non riesco a dirlo e mia madre pensa che sia giunta l'ora, perché potrebbe rimanerci male, visto che in passato le ho sempre raccontato tutto. Se non l'ho fatto finora, è stato solo perché parlare con lei, a telefono, o da vicino, equivale a sentire una lagna. Quando ho scritto la mia tesi, non ho rotto l'anima a nessuno. Lei a me sì. Puntualmente va in crisi e io sono l'incaricata a sciogliere i dubbi. Ammetto che a volte quando chiama mi faccio negare, oppure non rispondo, sapendo che potrei trascorrere i prossimi 40 minuti a pentirmi d'aver risposto.Penserete che sono un mostro. Un po' mi ci sento, ma è una situazione insostenibile. In passato ho sempre aiutato amici, suore, cuginetti, zii, ma stavolta sono al limite.Non so proprio che fare.Non so come attirare l'attenzione su di me, per darle questa notizia.*preferisco non parlarne, comunque sappiate che è una buona notizia