Di tutto..un po'..

Puro amore.............


Paul e la sua Bianca .......«Meglio morire!». Non ha dubbi Paul, senzatetto bulgaro che vive per le strade di Milano. Stringe tra le braccia la sua cagnolina, un chihuahua chiaro, di nome Bianca. Non vuole rinunciare a lei per poter trascorrere le ore notturne all’interno dei rifugi allestiti per i clochard nei quali è vietato l’ingresso ai cani, così preferisce sfidare la morte ed il gelo piuttosto che stare senza la sua piccola Bianca.Ogni estate centinaia di cani vengono abbandonati ad un destino di morte certa da chi è pronto a tutto pur di fare una vacanza e in inverno c’è chi non abbandona il suo cane neanche per salvarsi la vita. Questa notte il freddo penetra la carne come milioni di spilli, Paul si difende come può. Ha un paio di guanti sdruciti, indossa delle infradito e due calzini lindi, che lava ogni mattina insieme al resto delle sue poche cose in una lavanderia pubblica. Bianca lo aspetta davanti all’ingresso e, se qualcuno fa cadere una moneta nel cappellino che le sta davanti, lei prontamente ringrazia con un inchino. È felice Bianca. Si è davvero ricchi con poco quando non si possiede proprio nulla, al di fuori di un sacco pieno di tutto ciò che può essere utile e che Paul e Bianca si portano dietro ovunque.Divieto di accesso, anzi di salvezza, per i cani. Per loro dal freddo non c’è riparo. Così i senzatetto sono costretti a decidere tra la vita e la morte. Una scelta a cui nessun essere vivente dovrebbe essere condannato. E pure la nostra civile società li obbliga a farla. E allora preferiscono non abbandonare al gelo i loro amici a quattro zampe, facendo di un angolo di marciapiede un comune giaciglio, rischiando la vita e, non di rado, morendo congelati. Uniti nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, nella stagione calda e in quella fredda. Nella vita e nella morte. È un rapporto d’amore dei più nobili quello che lega cane e “padrone”. E lo diventa ancora di più nella miseria o nella solitudine, due condizioni condivise da entrambi. Due destini segnati dall’abbandono e dall’invisibilità e che si intrecciano in un abbraccio indissolubile che rende l’esistenza insieme più sopportabile e meno amara. In fondo, si è davvero poveri solo quando manca una carezza, o la capacità di saperla fare. Quando di sera, tornando a casa, attraverso quel marciapiedi, arrivata davanti all’incavo in cui Paul e Bianca si rifugiano ogni notte, non posso fare a meno di dare un’occhiata alla più dolce scena d’amore: un musetto bianco esce da sotto la pancia di questo silenzioso signore, che custodisce quell’esserino come fosse tutto ciò che gli resta al mondo, la sua vita stessa. Gli occhietti chiusi. Il chihuahua già dorme e sembra lieto. Chissà cosa sogna?! Chissà se è felice e se sa di essere un cane barbone senza una casa?! Me lo sono chiesto mille volte. E stanotte ho capito: Bianca non sa di essere povera. Non le manca nulla. Con orgoglio ogni mattina fa la sua piroetta davanti al suo padrone che le sorride con gli occhi pieni d’amore e ogni sera si rifugia nel calore delle sue braccia fino all’alba, che li sorprende abbracciati. Lei, pur non indossando abitini costosi e collari tempestati di brillanti che ora vanno tanto di moda, pur non guardando il mondo da una Birkin bag di Hermès tenuta al braccio di qualche ereditiera annoiata, crede di essere una principessa e che quel lembo di strada sia la sua reggia. Lei crede di essere la cagnolina più fortunata del mondo. E lo è.(Da un quotidiano)