Contro la Chiesa

Risposte


Scrivo in merito ai messaggi che gli “amici” del blog mi hanno spedito. In primo luogo vorrei rispondere a Daniela che ha una visione molto vicina alla mia però con qualche distinguo: 1-     Tornando alla questione funerali, la Chiesa deve necessariamente essere soggetta al magistero, inteso come l’insegnamento che la sempre (ossia fin dai tempi di Cristo) la stessa emana, ricordandoti una figura da tempo dimenticata quale quella di Giuda che in maniera antitetica di Pietro al posto di pentirsi si suicida. Quindi derogando da questi principi per una persona che ha il massimo della considerazione umana in quanto soffrente derogherebbe da tutto. Ti ricordo che, in ultima analisi, i funerali non servono a nessuno tanto meno al morto, perché se qualcosa poteva essere fatta doveva in vita. I funerali sono un commiato un saluto che unisce i convenuti. Le esequie servono ai vivi per avere un monito quando sarà il momento della morte. Al defunto servono solo le preghiere e gli atti di pietà  che ognuno fa come e dove crede. 2-     Un punto interessante è invece il problema se quello di cui stiamo parlando sia accanimento terapeutico o no. In effetti la linea di demarcazione è molto sottile ma io parlo anche in funzione di esperienze purtroppo personali riferite a miei cari. In questo caso l’accanimento era quello di somministrare delle sostanze chemioterapiche che al massimo potevano concedere ulteriori pochi giorni di vita ma, al costo di atroci sofferenze, quali perdita dei denti e degenerazione del tessuto osseo, in quel caso noi non davamo aria, cibo o acqua ma sostanze chimiche che avrebbero solo allungato di pochi giorni l’agonia con sofferenze indotte molto gravi. 3-      La pena di morte è di fatto rifiutata dalla Chiesa ti invito a questo proposito a leggere il punto 2267 del catechismo: “L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani. Se invece i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall'aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi, poichè essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana. Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo “sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti” [Evangelium vitae, n. 56].” . Quindi in buona sostanza la pena di morte viene accettata solo in via teorica perché se un omicida viene tenuto in carcere non può andare  ad uccidere nessuno. 4-     Tu non vivi a Catania come me riferendoti ai mafiosi, ti ricordo che su di loro grava ancora una delle scomuniche, pronunciata con un anatema più pesanti del secolo scorso. Tu non hai mai assistito a preti che rifiutano a questi elementi di fare da padrino di battesimo, li allontanano dalle chiese o rifiutano i loro soldi. Tu non ricordi Don Puglisi e non sai di portoni di chiese incendiati o di teste di cavallo mozzate sull’uscio, fatti gravi di gente in trincea che lotta ogni giorno per affermare la carità su tutto. Hai ragione parecchi di questi guidavano le processioni nei paesi ma oggi questo fenomeno è molto raro oltretutto la mafia ha finito di rispettare la Chiesa diversi anni fa con gli attentati di Roma.5-     Non conosco Alex Zanotelli ho letto qualcosa, credo che ti riferisci a scandali finanziari, la Chiesa ha una parte della sua dottrina che molti (per comodità di coscienza personale) sconoscono  ma che i papi continuano a declamare con numerosi interventi ed encicliche (vedi dalla rerum novarum di Leone XII alla Deus Caritas est di Benedetto XVI) che è la dottrina sociale in cui in sintesi si afferma che un capitale, la proprietà non sono valori fini a se stessi ma anzi traggono il loro valore morale se messi in condivisione con gli altri. Il profitto da capitale se non inserito in un contesto lavorativo ossia associato con il lavoro materiale di altri uomini non è morale e quindi qualsiasi forma di speculazione finalizzata a se stessa è profondamente ingiusta e offende Dio che ti ha messo in mano uno strumento che devi condividere.6-     Non ho capito il discorso della pillola (noi nella coppia seguiamo i consigli della Chiesa con grandi benefici anche puramente umani, ma questa è un’altra storia), un prete non può non dare la comunione a quella donna, oltretutto se si è confessata, perché a differenza dei divorziati risposati il peccato non ha un carattere permanente perché è stato cancellato con la confessione (non potrebbe accostarsi all’eucaristia se non si confessa, ma il prete non può sapere se si è confessata in un’altra chiesa prima della messa). Punto diverso è di quei politici di cui parli nota mai nelle dirette televisive vengono inquadrati mentre viene data l’Ostia.7-     Per quanto riguarda le questioni legate al suicidio in cui si celebrano i funerali cattolici ti rimando agli articoli del catechismo che ho citato rispondendo dopo all’altro amico.8-     Per quanto riguarda il funerale di Pinochet, anche a me ha dato molto fastidio la celebrazione dei funerali cristiani, ma ho capito che l’informazione a volte ti fa sapere solo quello che vuole. A questo proposito sono andato a scovare il comunicato ufficiale che hanno fatto le autorità ecclesiali cilene che ti riporto, rileggendolo appare chiaro che si tratta di un atteggiamento molto duro ma anche un tentativo di non esacerbare gli animi dei contendenti.ZENIT - Il mondo visto da Roma Codice: ZI06121102Data pubblicazione: 2006-12-11La Chiesa chiede al Cile di evitare provocazioni dopo la morte di PinochetSANTIAGO, lunedì, 11 dicembre 2006 (ZENIT.org).- Monsignor Alejandro Goic, Presidente della Conferenza Episcopale del Cile, ha invitato a evitare provocazioni e ad assumere con atteggiamento sereno la morte del generale Augusto Pinochet, avvenuta questa domenica. Monsignor Goic ha affermato che, “al di là del giudizio storico sulla sua figura, di fronte alla maestà della morte inevitabile per ogni essere umano l’atteggiamento che corrisponde è quello del rispetto. E noi che crediamo eleviamo una preghiera per il suo riposo”, spiega un comunicato stampa emesso dalla Conferenza Episcopale.Il pastore ha rivolto un appello fraterno alla comunità nazionale affinché “si evitino provocazioni, a favore e contro l’ex governante”, aggiunge la nota.“Il Paese ha bisogno di meditare su questo avvenimento con pace e rispetto. Dobbiamo avere serenità e buon senso”, ha detto monsignor Goic.“Personalmente ho la mia opinione sulla mancanza di rispetto per la dignità umana che ha avuto luogo nel suo governo. Ma ciò che serve è vivere questo momento con dignità”, ha aggiunto. Il Presidente dell'episcopato cileno ha esortato anche a rispettare le decisioni che prenderà il Governo sui funerali. “I governanti cercheranno il meglio per unire i Cileni”, ha detto. Monsignor Goic ha infine ricordato che “per i cristiani la cosa più importante è l’incontro con Dio, che ha misericordia, anche dei più grandi peccatori”. In ogni caso una cosa devo dirtela, tu dici di essere una cattolica a modo tuo, forse sei molto più cattolica di altri. Io ho fatto una strana esperienza basata sulla sofferenza che mi ha cambiato,  ringrazio Dio per avermi messo alla prova, oggi sono un uomo diverso capace di accettare ciò che la vita mi da, offrendo in maniera cristiana agli altri sia le miserie, che le ricchezze.