Contro la Chiesa

Consumismo blasfemo


Christmas on Coca-Cola side of the lifeCosì la nuova campagna natalizia della nota multinazionale della bevande. Non voglio chiedermi se sia stata la “The Cocacola Company” ad inventare il Natale negli anni ’50 o Dio fatto uomo 2.000 anni fa, ma ben altro.Negli ultimi anni siamo stati indottrinati con messaggi non espressamente blasfemi, ma molto equivoci. Faccio qualche esempio: alcune pubblicità mostrano attori oranti (con le mani congiunte e quasi in ginocchio)  che pubblicizzano di tutto; spesso volti noti (Costantino e altri) sono stati fotografati con enormi rosari su dorso nudo; molte volte vediamo pubblicità di discoteche che raffigurano DJ adornati di crocifissi e suore ballerine.  Il vaso si colma e trabocca quando vediamo pornostar che palesemente mostrano le catenine col crocifisso quando fanno il loro show.La blasfemia ci viene servita a piccoli sorsi così da “farci il callo” ossia una sorta di piccola assuefazione. Non ci si scandalizza più di nulla perché ci siamo assuefatti poco a poco. Alcune cose, quali lo spot della cocacola diventano opere d’arte.Non ci si rende conto che la cocacola si è permessa di mercificare qualcosa di estremamente sacro. Lo ha fatto nel 1950 e lo continua a fere tutt’oggi. Ha inventato Babbo Natale usando un personaggio quale San Nicola. I due però non hanno nulla in comune. L’invenzione di Babbo Natale ha prodotto parecchi aspetti negativi, ha innescato il consumismo più sfrenato. Oggi il Natale si traduce con una marea di inutili cose che ci si scambia vicendevolmente, chi non fa e non riceve regali è emarginato. Gesù duemila anni fa  nacque in una mangiatoia al freddo e al gelo  per rendere tutti gli uomini liberi ed uguali, la cocacola nel 1950 ha inventato Babbo Natale per rendere più alti i dividendi dei loro azionisti. Mi chiedo quale sia per la coca-cola  il senso della vita nell’ottica del Natale!