io non credevo che..

sebben che siamo donne...


Che poi,la Luciana,mica lo sapevache la sua vita sarebbe andata così,e che si sarebbe trovata ferma,in piedi,col vento in faccia,e un'anima da proteggere,e una figlia da crescere...
ma anche se gliel'avessero detto,non lo avrebbe mai schivato quel vento...perchè la Luciana non ha mai fatto una piega...E si che trovarsi soli tra un'anima e una figlianon è mica facile...perchè un'anima la puoi anchemettere a tacere per un pò,la puoi infagottare e ficcare nel fondo di qualche armadio,o di qualche sguardo...ma una figlia no...una figlia ti si para davanti,e le domeniche d'estate vuole andare al mare,o a mangiare il gelato,o magari vuole una bicicletta,
o una gonna a fiori...E la Luciana si frugava ad occhi chiusi nelle tasche,ma di soldi neanche l'ombra...e allora se lo inventava,il mare...e si inventava una vita...
indossava la sua vecchiapelliccia argentata e si rimirava allo specchio,faceva due giri su se stessa e le tornava la voglia di ridere...e pensava che,anche se le dicevano sempre che era brutta,
in fondo,poi così brutta non lo era...E intanto sua figlia sgranava gli occhi,guardava questa mamma che sapeva inventarsi la vita,
e sentiva un misto di orgoglio e di dolcezzaposarsi sul cuore...anche se questa mamma si perdeva sempre per strada sulla via del ritorno...e al mare ci andavano solo di pomeriggio...anche se mangiavano patate immancabilmente spappolate,perchè,alla Luciana,proprio non le veniva di cucinare...anche se si svegliavanoalle quattro e mezzo del mattino,perchè prima della fabbrica c'erano le lavatrici da fare...
ma bastava frugarsi nelle tasche dell'animae un paio d'ali si rimediava sempre...Poi,un giorno,è successoche la nipote della Luciana si è presa la laurea...e toccava invitare tutta la famiglia,
e la nipote proprio non la voleva,la Luciana,perchè ci sarebbe stato pure il suo fidanzato,che lavorava nello studio del commercialista,
e quello c'aveva la giacca e la cravatta...e la Luciana,con le mani callosee lo sguardo ancora persodietro ai cancelli della fabbrica...
insomma...non si poteva..."Luciana,ma tu che ti metti per la laurea?" e la Luciana ci ha pensato per qualche istante,fino a che un lampo di fiera soddisfazionele ha attraversato lo sguardo  : "La pelliccia!!"
"Eh no,Lucià,mica te la puoi mettere la pelliccia: quella è vecchia...e poi ci sarà pure il fidanzato di mia figlia...e quello lavora da un commercialista,e ci ha il vestito nuovo...no,Lucià, ti devi fare un cappotto...un cappotto nuovo..."E lì la Luciana ha smesso di frugarsi nelle taschee ha stretto i pugniper tenersi ferma l'anima...
in un solo istante le sono passati sotto agli occhi i cancelli della fabbrica,il mare di pomeriggio,le patate spappolate e le gonne a fiori...
"Io non me lo faccio,il cappotto : alla laurea ci vengo con la pelliccia!!"E così la Luciana ci è andata,alla laurea della nipote...
con la sua pelliccia argentata...facendo due giri su se stessa davanti allo specchio...e pensando,per l'ennesima volta,che anche se le avevano sempre detto che era brutta...beh...in fin dei conti,così brutta poi non era...