(SENZA TITOLO)

Contro le Olimpiadi di Pechino spegnamo la tv


Chiedo scusa se mi intrometto con un qualcosa che non centra con la poesia, ma forse sì perchè la poesia è libertà...parola che in quel paese è decisamente negata.Naturalmente non obbligo nessuno ma invito le vostre coscienze a rifletterci e a pensare di fare un gesto semplice ad agosto quando nella inquinata, industrializzata e potente Cina si svolgeranno i Giochi Olimpici, giochi nati per unire, per uno spirito di uguglianza, uno spirito di pace, spirito decisamente negato in quella terra. Una Nazione divenuta la prima potenza mondiale non può negare nessuna libertà. Perchè si diventa potenza non solo grazie all'economia ma soprattutto dando la possibilità di potersi esprimere liberamente, poter dire ciò che si pensa e di scrivere quello che sto scrivendo io, senza essere represso con il fucile. Penso quello che sta succedendo oggi nella piccola regione del Tibet, dove piccoli monaci con tuniche amaranto che tanto somiglia al sangue che è vita, manifestano per avere la propria libertà. Ma ogni loro parola, ogni piccolo passo è falcidiato dalle armi dal sangue che bagna le strade di Lhasa. Una grande potenza non può reprimere le manifestazioni, una grande potenza non può neanche avere le Olimpiadi e per questo noi dobbiamo spegnere le TV e invece di guardare le imprese degli atleti che cercano l'eternità della gloria, di uscire e di goderci il sole di agosto o qualsiasi altro clima. E' un piccolo gesto di protesta, l'unico gesto che mi è venuto in mente per dimezzare la grande giostra dei Giochi...un gesto per affermare che io sto con quei monaci, sto con la libertà!