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Granze attacco incendiario alla chiesa parrocchiale


MTTINO DI PADOVA7 dicembre 2009 Granze, attacco incendiario alla chiesa parrocchialeFuoco al portone di Santa Cristina a Granze: il rogo scongiurato da un ex pompiere che tornava a casa
Attacco incendiario alla chiesa parrocchiale. Non ci sono altre parole per definire il pesante vandalismo toccato la notte scorsa alla chiesa dedicata a Santa Cristina. Qualcuno ha lanciato del liquido infiammabile contro la porta d’ingresso dell’edificio religioso, appiccando poi il fuoco. Il peggio è stato evitato da un giovane del posto, di ritorno dopo una serata passata in compagnia. Tutto è accaduto intorno alle 4.40. E’ a quell’ora che Federico Rizzo, 25 anni di Granze, si è accorto del fumo che proveniva dalla chiesa. Il ragazzo ha un passato da vigile del fuoco ed è subito intervenuto: «Mi sono avvicinato di corsa e ho notato che, oltre al fumo, da sotto la porta uscivano anche delle fiamme - racconta - Mi sono quindi precipitato dietro al centro parrocchiale, dove c’è un rubinetto, e ho riempito un secchio d’acqua per domare l’incendio». Il venticinquenne ha quindi contattato vigili del fuoco e carabinieri, che in pochi minuti hanno raggiunto il piazzale della chiesa. Con loro sono arrivati anche i volontari della protezione civile, che hanno allertato il sindaco Teresa Targa. «E’ stato proprio il sindaco ad avvertirmi - continua il parroco di Granze, don Luca Ferro, 34 anni - Quando sono arrivato in chiesa erano le 5 e mi è crollato il mondo addosso». L’incendio è doloso: qualcuno ha infatti disperso il liquido infiammabile sia contro la porta che all’interno della bussola della chiesa. «L’intervento di Federico è stato provvidenziale - continua don Luca, a Granze solo da due mesi (prima era cappellano di Casale di Scodosia) - La chiesa è in gran parte di legno, e se le fiamme avessero raggiunto panchine e travi, non oso immaginare che disastro ne sarebbe nato». Difficile capire chi possa essere stato l’autore del gesto: «E’ il primo atto che subisco personalmente e che tocca alla parrocchia - assicura don Luca - Non ricordo screzi o dissapori a cui ricondurre una simile vendetta. Mi auguro che le forze dell’ordine riescano a trovare il colpevole». Già alle 6.30 di ieri mattina una trentina di parrocchiani era al lavoro in chiesa per riordinare il danno: hanno ripulito panchine e bussola dalla fuliggine, permettendo così la celebrazione della messa domenicale. Il sindaco aveva comunque già messo a disposizione la sala polivalente comunale. La massiccia porta in legno è recuperabile.
(07 dicembre 2009)