Docenti Inidonei e +

PIANO GIANNINI


Da “Professione Insegnante” Miur, scuola, piano Giannini e 36 ore di lavoro: il vero problema è un altro, ecco perchè Il piano Giannini-Reggi ricalcherà la proposta di legge dell'onorevole Valentina Aprea. Le '36 ore di lavoro settimanali' sono da considerare solo come una provocazione? Le dichiarazioni del sottosegretario del Miur, Roberto Reggi non hanno fatto altro che 'schiaffeggiare' sonoramente la categoria degli insegnanti, che, in questi giorni, ha vivacemente protestato contro le ipotesi della nuova riforma. Davvero il ministro Stefania Giannini vorrà raddoppiare di punto in bianco le ore di lavoro dei docenti, secondo quanto anticipato? In realtà, il piano della riforma nasconde un altro inquietante elemento, da temere forse ben più delle 36 ore.  Miur, scuola, 36 ore settimanali: prudenza da Matteo Orfini La 'sparata' del sottosegretario Roberto Reggi è già stata attutita dal presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini che, nel corso del suo intervento a Terrasini, in Sicilia, ha rassicurato l'ambiente scolastico affermando che una riforma così importante andrà discussa attentamente, facendo le dovute correzioni, se sarà necessario.    Miur, scuola, il piano Giannini-Reggi somiglia alla proposta Aprea Il punto cruciale non sono tanto le 36 ore (che difficilmente verranno confermate) quanto il promesso aumento del potere decisionale dei dirigenti scolastici. Molti dei nostri lettori, probabilmente, ricorderanno la proposta di legge N. 953 dell'onorevole Valentina Aprea di Forza Italia (nel periodo Gelmini) che presentava molte somiglianze con il nuovo piano Giannini-Reggi, proprio in merito all'ampliamento dei poteri organizzativi e decisionali dei dirigenti scolatici.  Non a caso, infatti, l'ex sottosegretario del Miur ha espresso parole di apprezzamento nei confronti della nuova proposta di riforma della scuola: “Apprendo dalle notizie di stampa, con sincera soddisfazione che il Governo presenterà a giorni una proposta di modifica dello stato giuridico degli insegnanti, che riparte dai principi contenuti nella mia proposta di legge 953 discussa nella Commissione Cultura nella scorsa legislatura”.  Miur, scuola, il piano Giannini-Reggi darà via libera ai dirigenti scolastici? Il vero problema, dunque, non saranno i 'numeri' delle ore di lavoro o i 230 giorni, quanto le conseguenze dell'aumento di potere dei dirigenti scolastici: i docenti verranno 'premiati' secondo criteri 'meritocratici' oppure per 'simpatie' personali, magari molto lontane dal valore strettamente professionale? Si creeranno delle 'lobby' e delle lotte intestine tra colleghi per conquistare il giudizio favorevole dei dirigenti scolastici? Non si tratta certo di una novità, lo sappiamo, ma i futuri scenari ci fanno già pensare a come la situazione potrebbe notevolmente peggiorare.