Docenti Inidonei e +

Decreto


Da "La Tecnica della Scuola"Un decreto d’urgenza per colpire la classe docente Lucio Ficara In un Paese normale ci aspetteremmo un decreto d’urgenza contro la corruzione dilagante, ci aspetteremmo un decreto d’urgenza contro il rischio terrorismo, sarebbe etico attendersi una decretazione d’urgenza contro l’evasione fiscale e contro  chi gli intestatari dei conti neri svizzeri presenti nella lista Falciani e invece su questo la politica tace e non se ne occupa. Viviamo in un Paese dove troviamo alcuni nostri politici, imprenditori, personaggi sportivi e dello spettacolo, inseriti in una lista, accanto a trafficanti, cassieri delle dittature ed evasori, di correntisti della banca svizzera  Hsbc. Da un’inchiesta dell’Espresso risulterebbero oltre 6 miliardi di euro che l’Italia dona alla banca svizzera di cui una parte sottratti al fisco del nostro Paese. Cosa fa il Governo al riguardo? Nulla non fa proprio nulla! In Italia si evade tranquillamente, la corruzione è ai massimi storici, come si è visto in questi anni con gli scandali delle Regioni, del Mose, dell’Expo. E cosa fa il nostro Governo? Un decreto d’urgenza sulla scuola intervenendo sulla carriera dei docenti e sui loro stipendi. Si avete capito bene un decreto d’urgenza per colpire la classe docente, rea di essere eccessivamente sindacalizzata, fannullona, che lavora poco e perciò è pagata poco. Mentre la Corte dei Conti chiede di intervenire d’urgenza contro la corruzione e l’evasione fiscale vera emergenza italiana, il governo Renzi propone per fine febbraio l’aumento dei carichi di lavoro per gli insegnanti, la valutazione dei docenti  e la forte riduzione degli  scatti di anzianità. Il metodo del decreto d’urgenza, per fare passare questa riforma della scuola, lascia molto perplessi ed è indicativo di una riforma molto controversa. L’avere tenuto fuori i sindacati da questa partita di giro è significativo di una riforma volta a punire il personale della scuola piuttosto che gratificarlo. In buona sostanza si può senz’altro dire che questo è un decreto legge d’urgenza, fatto per colpire la classe docente. Nessuna concertazione con i sindacati, nemmeno su temi contrattuali come l’orario di servizio dei docenti e il loro stipendio, nessun dibattito parlamentare visto l’utilizzo del decreto legge, nessun parere del CNPI o del CSPI, ma soltanto la decisione unilaterale del governo. Ma cosa ci sarà di così nefasto per i docenti italiani in questo decreto legge, tanto da non riferire nulla nemmeno ai sindacati? Ufficialmente non è dato saperlo, ma la dichiarazione di ieri di Rino di Meglio coordinatore nazionale della Gilda è eloquente: “esiste il totale dissenso ad accettare eventuali modifiche per via legislativa di materie come l'orario di lavoro e la retribuzione dei docenti, che costituiscono oggetto di trattativa sindacale”. Quanto affermato dal sindacalista triestino è molto indicativo di quanto bolle in pentola e si comprende dove sta puntando il governo con questo decreto legge. Senza giri di parole si tratta di una manovra economica sulla scuola che aumenterà i carichi di lavoro degli insegnanti, ridurrà quasi totalmente il fondo d’istituto e i fondi per le supplenze e di fatto ridurrà, pur introducendo gli scatti di competenza, la crescita degli stipendi dei docenti. Così in Italia si continuerà ad evadere il fisco, a speculare in borsa come è accaduto  nel caso della riforma delle banche popolari, la corruzione sarà sovrana, ma almeno si colpiscono letalmente i pericolosissimi insegnanti, che con le armi della cultura e della formazione  avrebbero potuto rendere normale un Paese destinato inesorabilmente al declino perenne.