Da “Corriere della sera” Scuole aperte, senza i prof di sostegno I sindacati: scoperti 30 mila posti. Il ministero: presto le nomine dei supplenti di Valentina Santarpia L’allarme arriva dagli uffici scolastici regionali: mancano insegnanti di matematica alle medie e insegnanti di sostegno, nelle scuole di Milano e in tutto il Nord. Pesa la rinuncia dei prof del Sud che hanno preferito la supplenza annuale vicino a casa invece del trasferimento. A Milano sono 1.818 i prof di sostegno mancanti, a Torino su 181 solo 39 hanno accettato e a Genova 50 su 400. «Buon primo giorno di scuola a tutti! Ragazzi, abbiamo lavorato affinché ne siate i protagonisti»: il tweet della ministra dell’Istruzione Stefania Giannini inaugura l’anno scolastico per 9 milioni di studenti, che tra ieri, oggi e domani tornano sui banchi. Molti di loro troveranno le barricate di cartone dell’Unione degli studenti a chiudere simbolicamente l’accesso, altri — come a Firenze — troveranno i cancelli chiusi per assemblea sindacale. E per tutti a tenere banco resteranno le «polemiche sulla Buona scuola» che, come scrive Matteo Renzi su Facebook «se un po’ conosco questo mondo, credo che continueranno ancora». Il premier punta l’attenzione sulle «cose che sono state fatte»: gli interventi di edilizia (3,7 miliardi per la sicurezza degli edifici), il fondo di finanziamento (che valeva 110 milioni di euro ed è raddoppiato), le assunzioni e il bonus da 500 euro per gli insegnanti. Ma neanche una cifra sui supplenti, sui collaboratori tecnici amministrativi, sugli insegnanti di sostegno, che secondo i sindacati — e non solo — sono le spine nel fianco delle classi. Matteo Salvini pubblica su Facebook la foto di Elio, «papà di Giada, che si è incatenato all’esterno della scuola elementare di Calolziocorte (Lecco)» per protesta «perché sua figlia, come migliaia di altri bambini disabili, sarà in classe senza l’insegnante di sostegno». Poi il leader della Lega passa agli insulti: un «vaffa» alla riforma. E commentando le due sezioni elementari bresciane composte solo da bimbi stranieri, chiede un tetto agli extracomunitari per classe. Ma che manchino insegnanti di matematica alle medie e insegnanti di sostegno, nelle scuole di Milano e in tutto il Nord, lo rilevano le segnalazioni degli uffici scolastici regionali: pesa la rinuncia dei prof del Sud che hanno preferito una supplenza annuale vicino a casa piuttosto che il trasferimento. Il ministero non ha comunicato dati definitivi. Ma se a Milano 60 famiglie minacciano ricorso perché mancano 1.818 prof di sostegno, a Torino su 181 posti solo 39 insegnanti hanno accettato, e a Genova su oltre 400 prof che dovevano arrivare se ne sono presentati 50, il problema c’è. Le prime fasi del piano di assunzioni hanno messo in ruolo 14 mila prof dedicati ai disabili, ma il Miur ammette che non copriranno i posti vuoti in Lombardia, Piemonte e Veneto. «Evidentemente i proclami della buona scuola non riescono a incidere sulla realtà», scrive Michela Vittoria Brambilla di Forza Italia. E secondo le stime della Cgil c’è un’enorme discrepanza tra ciò che servirebbe ai 210 mila alunni con handicap (120 mila insegnanti di supporto) e quello che offrono le scuole (90 mila cattedre fisse): «Mancano 30 mila insegnanti di sostegno», dice il sindacato. Altro fronte aperto: «Ci sono 1.700 scuole senza dirigenti e mancano 15 mila Ata (collaboratori tecnici e amministrativi) — insiste Mimmo Pantaleo, Cgil — in molti istituti non sarà possibile coprire le segreterie, l’apertura dei laboratori, e nei piccoli comuni rischiamo di non aprire la scuola se manca l’unico bidello, perché il dirigente non può chiamare un sostituto». Così come mancheranno i prof per le supplenze brevi: dovevano essere coperte dagli insegnanti dell’organico funzionale, che però non entreranno in classe prima di gennaio. Mentre abbonderanno le supplenze annuali: «Il Miur non ci fornisce i dati ma saranno tra le 60 e le 80 mila», denuncia Francesco Scrima, Cisl. «C’è un clima di rabbia latente — avverte Pino Turi, Uil —. E molti presidi non hanno ancora messo all’ordine del giorno il comitato di valutazione: se ne parlerà a dicembre». Valentina Santarpia
Scuole aperte
Da “Corriere della sera” Scuole aperte, senza i prof di sostegno I sindacati: scoperti 30 mila posti. Il ministero: presto le nomine dei supplenti di Valentina Santarpia L’allarme arriva dagli uffici scolastici regionali: mancano insegnanti di matematica alle medie e insegnanti di sostegno, nelle scuole di Milano e in tutto il Nord. Pesa la rinuncia dei prof del Sud che hanno preferito la supplenza annuale vicino a casa invece del trasferimento. A Milano sono 1.818 i prof di sostegno mancanti, a Torino su 181 solo 39 hanno accettato e a Genova 50 su 400. «Buon primo giorno di scuola a tutti! Ragazzi, abbiamo lavorato affinché ne siate i protagonisti»: il tweet della ministra dell’Istruzione Stefania Giannini inaugura l’anno scolastico per 9 milioni di studenti, che tra ieri, oggi e domani tornano sui banchi. Molti di loro troveranno le barricate di cartone dell’Unione degli studenti a chiudere simbolicamente l’accesso, altri — come a Firenze — troveranno i cancelli chiusi per assemblea sindacale. E per tutti a tenere banco resteranno le «polemiche sulla Buona scuola» che, come scrive Matteo Renzi su Facebook «se un po’ conosco questo mondo, credo che continueranno ancora». Il premier punta l’attenzione sulle «cose che sono state fatte»: gli interventi di edilizia (3,7 miliardi per la sicurezza degli edifici), il fondo di finanziamento (che valeva 110 milioni di euro ed è raddoppiato), le assunzioni e il bonus da 500 euro per gli insegnanti. Ma neanche una cifra sui supplenti, sui collaboratori tecnici amministrativi, sugli insegnanti di sostegno, che secondo i sindacati — e non solo — sono le spine nel fianco delle classi. Matteo Salvini pubblica su Facebook la foto di Elio, «papà di Giada, che si è incatenato all’esterno della scuola elementare di Calolziocorte (Lecco)» per protesta «perché sua figlia, come migliaia di altri bambini disabili, sarà in classe senza l’insegnante di sostegno». Poi il leader della Lega passa agli insulti: un «vaffa» alla riforma. E commentando le due sezioni elementari bresciane composte solo da bimbi stranieri, chiede un tetto agli extracomunitari per classe. Ma che manchino insegnanti di matematica alle medie e insegnanti di sostegno, nelle scuole di Milano e in tutto il Nord, lo rilevano le segnalazioni degli uffici scolastici regionali: pesa la rinuncia dei prof del Sud che hanno preferito una supplenza annuale vicino a casa piuttosto che il trasferimento. Il ministero non ha comunicato dati definitivi. Ma se a Milano 60 famiglie minacciano ricorso perché mancano 1.818 prof di sostegno, a Torino su 181 posti solo 39 insegnanti hanno accettato, e a Genova su oltre 400 prof che dovevano arrivare se ne sono presentati 50, il problema c’è. Le prime fasi del piano di assunzioni hanno messo in ruolo 14 mila prof dedicati ai disabili, ma il Miur ammette che non copriranno i posti vuoti in Lombardia, Piemonte e Veneto. «Evidentemente i proclami della buona scuola non riescono a incidere sulla realtà», scrive Michela Vittoria Brambilla di Forza Italia. E secondo le stime della Cgil c’è un’enorme discrepanza tra ciò che servirebbe ai 210 mila alunni con handicap (120 mila insegnanti di supporto) e quello che offrono le scuole (90 mila cattedre fisse): «Mancano 30 mila insegnanti di sostegno», dice il sindacato. Altro fronte aperto: «Ci sono 1.700 scuole senza dirigenti e mancano 15 mila Ata (collaboratori tecnici e amministrativi) — insiste Mimmo Pantaleo, Cgil — in molti istituti non sarà possibile coprire le segreterie, l’apertura dei laboratori, e nei piccoli comuni rischiamo di non aprire la scuola se manca l’unico bidello, perché il dirigente non può chiamare un sostituto». Così come mancheranno i prof per le supplenze brevi: dovevano essere coperte dagli insegnanti dell’organico funzionale, che però non entreranno in classe prima di gennaio. Mentre abbonderanno le supplenze annuali: «Il Miur non ci fornisce i dati ma saranno tra le 60 e le 80 mila», denuncia Francesco Scrima, Cisl. «C’è un clima di rabbia latente — avverte Pino Turi, Uil —. E molti presidi non hanno ancora messo all’ordine del giorno il comitato di valutazione: se ne parlerà a dicembre». Valentina Santarpia