CORE NAPULITANO

Zona Flegrea


                       Nel centro del territorio chiamato "campi flegrei", dal greco phlegraios=ardente, terra affascinante per il paesaggio dolce e vario e per la miriade di crateri spenti, alle cui assopite attività vulcaniche sono connessi i fenomeni di bradisismo e termalismo; terra fertilissima e soleggiata, sottoposta a un clima mite, con facili e naturali approdi, fu sede di primitive e mitiche popolazioni. Emporio della potente Cuma, soltanto con l'arrivo di fuggiaschi di Samo (530 a.C.), che dettero alla località il nome augurale di Dicearchia (giusto governo), fu incrementata la crescita economica e urbanistica della città. Nel 421 a.C., l'intera zona flegrea cadde sotto il dominio delle popolazioni campane e, nel 338, sotto quello di Roma, che capì l'importanza commerciale e militare del golfo flegreo solo dopo il tentativo di conquista di Annibale (215 a.C.). Puteoli (piccoli pozzi) divenne l'approdo più importante del Mediterraneo, tanto da essere appellata Delus minor e litora mundi hospita. Le arti del vetro, della ceramica, dei profumi, dei tessuti, dei colori e del ferro trovarono larga diffusione, per la presenza di maestranze locali educate a tradizioni fenicie, ellenistiche e egiziane. Attraverso il suo porto, Puteoli assimilò anche i segni di altre civiltà e religioni. Infatti è storicamente accertata la sosta di sette giorni di San Paolo che, nel 61, vi trovò già una comunità di cristiani. La città prosperò fino a quando il porto rispose alle esigenze del commercio romano, ma subì un duro colpo con l'apertura di quello di Ostia. Con l'accentuazione del bradisismo discendente, che sommerse le opere portuali, e con la caduta di Roma, Puteoli divenne un piccolo centro di pescatori e, nel Medio Evo, i Campi Flegrei furono solamente meta di brevi soggiorni termali.Soltanto dopo l'eruzione del Monte Nuovo (1558), Pozzuoli iniziò una lenta ripresa socio-economica e urbanistica, per opera del vicerè spagnolo don Pedro Alvarez de Toledo.Da visitare:Astroni- Da sturnis, per l'abbondanza di uccelli, o da strioni, stegoni, è un bellissimo e intatto cratere con rigogliosa vegetazione ricca di lecci, castagni, querce, olmi e pioppi.
          Solfatara- Il vulcano Solfatara, dal cratere ellittico ( m.770, m.580), risale a circa 4000 anni fa ed è l'unico dei Campi Flegrei ancora attivo con impressionanti manifestazioni fumaroliche. L'ultima eruzione, peraltro storicamente non acertata, risalirebbe al 1198.
             Anfiteatro Neroniano-Flavio- Iniziato sotto Nerone, fu completato da Vespasiano; misura m. 149x116 (arena m. 75x42) e poteva contenere circa 20.000 spettatori. Ben conservati i sotterranei, dove è stato possibile studiare il complesso sistema di sollevamento delle gabbie con le belve. Nel 305, sotto la persecuzione di Diocleziano, furono esposti nell'arena sette martiri cristiani: i beneventani Gennaro, Festo e Desiderio, il misenate Sosso, e i puteolani Procolo, Eutiche e Acunzio, poi decapitati nei pressi della Solfatara.
              Macellum- Tempio di Serapide- Durante lo scavo (1750) fu rinvenuta una statua del dio egiziano Serapis e, pertanto, fu ritenuto un "tempio". E' il macellum(mercato) annesso all'area portuale (I-II secolo d.C.). Le tre colonne in marmo cipollino presentano evidenti tracce di fori praticati dai litodomi che testimoniano l'alterno movimento bradisismico della zona. Le tabernae si sviluppano attorno ad un ampio porticato, al cui centro si eleva una tholos, chiuso da una esedra preceduta da quattro colossali colonne, delle quali si osservano tre ancora in piedi. Le vaste tracce del pavimento marmoreo e il rivestimento dei servizi igienici sono la testimonianza di una incomparabile ricchezza architettonica del monumento.
 Rione Terra- Primo insediamento urbano, acropoli, rocca, castrum e centro religioso, il rione Terra conserva vistose tracce dell'impianto viario del 194 a.C. Per effetto del bradisismo, è stato evacuato il 2 marzo 1970 e, da qualche anno, dopo un lungo periodo di abbandono e di spoliazione, sono stati avviati i lavori di recupero e valorizzazione.
                     Lago d'Averno- E' la località flegrea che maggiormente evoca Omero, Virgilio e il culto dell'oltretomba, perché fu ritenuto l'ingresso all' Ade. E' un lago di origine vulcanica, profondo al centro m. 34 circa. Nel 37 a.C., su ideazione di Marco Vipsanio Agrippa, fu collegato al mare mediante il Lago Lucrino, con un ampio canale, per realizzarvi un colossale arsenale (Portus Julius).
                 Lago d'Averno- "Tempio di Apollo"- Lungo la sponda orientale del Lago d'Averno, si ammira la grandiosa sala termale, nota come "tempio di Apollo", di età adrianea, coperta da una cupola con un diametro di circa 38 metri, di poco inferiore a quella del Pantheon a Roma.   Tempio di Augusto- Riportato alla luce dopo l'incendio della cattedrale (16-17 maggio 1964), il cosiddetto "Tempio di Augusto" è il Capitolium della città di età repubblicana. Per volere del ricco mercante puteolano Lucio Calpurnio, fu rifatto dall'architetto Lucio Cocceio Aucto in età augustea in belle forme corinzie; fu adattato a chiesa cristiana tra il V e il VI secolo e barocchizzato sotto l'episcopato di Martino de Leòn y Càrdenas (1631-1650).
              Tempio di Nettuno - la costruzione di questo monumento risale all'epoca di Adriano (II sec d.C.). E' un vasto complesso archeologico ed uno dei più imponenti stabilimenti termali dell'antica Puteoli.
            Monte Nuovo - E' il monte più giovane d'Europa (m.140), formatosi dall'eruzione del 29-30 settembre 1538 che, preceduta da numerosi terremoti, seppellì il villaggio termale di Tripergole e causò lo spopolamento di Pozzuoli.
                 Strutture sommerse del Portus Julius - Nel 37 a.C., durante la guerra civile tra Ottaviano e Sesto Pompeo, lo stratega Marco Vipsanio Agrippa realizzò una grandiosa struttura portuale, PortusJulius, adibita ad arsenale della flotta di Miseno, collegando con un canale navigabile il Lago d'Averno, il Lago Lucrino e il mare. Per effetto del bradisismo discendente, buona parte del Porto Giulio è oggi sommersa; infatti, tra Baia e Pozzuoli si snodano imponenti tracce delle strutture portuali e di alcuni vici suburbani. 
           Arco Felice
          - la grandiosa costruzione è un viadotto e un'opera di protezione del taglio della collina del Monte Grillo, per permettere un agevole passaggio della via Domitiana (95 d.C.), con un fornice alto m. 20 e largo m. 6.