pensieri e parole

Parità


Pensavo su quanto sia difficile oggi per comici, cabarettisti e intrattenitori fare ridere proponendo qualcosa di nuovo perché, negli anni, abbiamo già ascoltato un po’ di tutto. Le battute più volgari, le parolacce non necessarie, i riferimenti continui al sesso sono tra le cose che mi fanno meno ridere, tante gag sono così scontate da ricordare i bambini che imparano la battutaccia e ridono sguaiati guardando la reazione di mamma o i ragazzini delle medie, quando scoprono cosa sia il sesso e esorcizzano le paure con allusioni continue e frasi grevi. Quel tipo di comicità mi piace ancora meno se a metterla in campo è una donna. Così mi sono domandata: sarò sessista? Da un certo punto di vista forse sì. Nel senso che da una donna intelligente mi aspetto maggiore stile ed eleganza, l’uso dell’ironia prima della parolaccia gratuita. Io non credo nella parità quando significa fare le stesse cose ad ogni costo, incluse quelle meno brillanti.