In un piccolo paese come può essere oggi Bonorva le cose che colpiscono di più sono le piccole storie; quelle storie che tutti possono raccontare a cui tutti possono aggiungere qualcosa di importante.Anche la nostra è una piccola storia, una storia semplicissima, che ha avuto per tutti noi un unico denominatore” la passione per il canto sardo”.Così per volontà di alcuni componenti del coro della confraternita,nel 1997 venne l’idea di costituire un coro di tradizioni popolari. Sarà per la novità, sarà per l’idea di passare un po’ di tempo insieme, ma quel due settembre del 1997 eravamo in tanti a costituire il Coro. I primi problemi da risolvere furono essenzialmente due : Il Nome del coro e la collocazione essenziale delle nostre voci secondo i registri del canto tradizionale sardoBoghe, Mesa oghe, Contra e Basciu. Il primo punto fu superato agevolmente visto che Bonorva aveva dato i natali al più grande poeta in lingua sarda, Pauliccu Mossa,il nostro sodalizio prese il suo nome e tuttora è conosciuto come Associazione Culturale Coro Pauliccu Mossa.Per il secondo punto dovevamo necessariamente chiedere aiuto a qualcuno competente, la scelta cadde su un giovane Maestro di Canto Sardo, Gianluca Fadda, iniziò così l’amalgama delle voci, dopo pochi mesi di preparazione eravamo pronti all’esordio, che avenne in occasione di una festa nel vicino comune di Giave.Nel 1999 il maestro Gianluca Fadda venne sostituito dal maestro Riccardo Marongiu di Macomer.Riccardo diede al gruppo un impronta più marcata riguardo alla gestione delle voci, alle tecniche di respirazione, tanto che dopo un anno eravamo pronti a superare il confini della sardegna con una tournèe in Valtellina; L’apprezzamento dei valtellinesi verso il Canto sardo fu sincero e immediato ebbe modo di dimostrarlo nei comuni di Santa Caterina Valfurva,Valdisotto, Sondalo, Bormio, Valdidentro, Livigno. Durante questi concerti si affermò in noi la convinzione che stavamo diventando bravi, bravura che ci viene confermata da alcuni componenti di un circolo sardo, in terra tedesca, che ci invito nel dicembre del 2000, a tenere due concerti a Mannehin.Ormai eravamo pronti ad affrontare qualcosa di più impegnativo come un concorso per confrontarci con altri cori. Partecipammo cosi al Concorso di Loiri Porto San Paolo e al Concorso Biennale di Ozieri, dove, oltre all’apprezzamento del pubblico ricevemmo, anche dei premi da parte della Giuria.Dopo alcuni anni anche il maestro Marongiu lasciò il gruppo e venne sostituito dall’attuale maestro Marco Lambroni. La nostra notorietà cresceva a vista d’occhio, però, c’era qualcosa che ancora ci mancava.Cantavamo canzoni composte da altri, cantate da altri cori, ma non cantavamo qualcosa di nostro,qualcosa del nostro poeta Pauliccu Mossa, qualcosa che durasse un po’ di più oltre alla semplice esibizione nei palchi; abbiamo pensato che era giunta l’ora di non cantare solo canzoni che tutti cantano, canzoni girate e rigirate ma sempre canzoni di altri volevamo qualcosa di nostro. Un C.D.Ma un c.d. diverso.Le condizioni per creare tutto questo si poterono concretizzare grazie ad una vera e propria sinergia,che ha trovato il fulcro nell’opera dal notissimo poeta e scrittore Antonio Strinna, che già avevacreato il progetto, e nell’intuizione del direttore M° Marco Lambroni, che ha riconosciutoin tale progetto, la valenza culturale e innovativa.Per la composizione delle musiche ci si è affidati alla vena creativa del valente compositore M°Salvatore Rizzu.Il progetto finito, nella mente di Antonio Strinna, consisteva nella scrittura di una vera e propriaCommedia Musicale in Lingua Sarda. La prima in assoluto nel suo genere. Mai un coro popolare aveva pensato di produrre un lavoro ricco di elementi di novità.Le canzoni del poeta Mossa sono cantate da tutti i “cantadores a chiterra”, sono le canzoni amorose, note in tutta la Sardegna. Ma del Mossa non si conoscevano altrettanto bene le canzoni di contenuto satirico, allo stesso modo belle e gustose.E giù alla ricerca e allo studio. Venne aperto un cantiere, in attività oggi già da due anni.E’ stato stampato un libro, con tutte le musiche e le indicazioni scenografiche e drammaturgiche.E’ stato prodotto un Compact Disc con l’esecuzione di tutte le parti musicali e recitative.Ora non resta che produrre un DVD con la messa in scena dell’Opera “OMINES PO BRULLA”Dove noi componenti del Coro canteremo e daremo vita sia a Paolo Mossa, che a quei personaggi che hanno ispirato i suoi componimenti, rappresentandoli nei luoghi di Bonorva dove il poeta li ha visti e conosciuti.Siamo consapevoli che sarà difficile, che ci costerà molta fatica, forse anche più di quanto non ci sia già costata la produzione del Compact Disc, ma siamo altrettanto consapevoli che quello che stiamo facendo è un lavoro unico, che verrà ricordato, sarà un qualcosa di cui potersi vantare, e segnerà la nostra, piccola, grande storia.
La Storia del coro
In un piccolo paese come può essere oggi Bonorva le cose che colpiscono di più sono le piccole storie; quelle storie che tutti possono raccontare a cui tutti possono aggiungere qualcosa di importante.Anche la nostra è una piccola storia, una storia semplicissima, che ha avuto per tutti noi un unico denominatore” la passione per il canto sardo”.Così per volontà di alcuni componenti del coro della confraternita,nel 1997 venne l’idea di costituire un coro di tradizioni popolari. Sarà per la novità, sarà per l’idea di passare un po’ di tempo insieme, ma quel due settembre del 1997 eravamo in tanti a costituire il Coro. I primi problemi da risolvere furono essenzialmente due : Il Nome del coro e la collocazione essenziale delle nostre voci secondo i registri del canto tradizionale sardoBoghe, Mesa oghe, Contra e Basciu. Il primo punto fu superato agevolmente visto che Bonorva aveva dato i natali al più grande poeta in lingua sarda, Pauliccu Mossa,il nostro sodalizio prese il suo nome e tuttora è conosciuto come Associazione Culturale Coro Pauliccu Mossa.Per il secondo punto dovevamo necessariamente chiedere aiuto a qualcuno competente, la scelta cadde su un giovane Maestro di Canto Sardo, Gianluca Fadda, iniziò così l’amalgama delle voci, dopo pochi mesi di preparazione eravamo pronti all’esordio, che avenne in occasione di una festa nel vicino comune di Giave.Nel 1999 il maestro Gianluca Fadda venne sostituito dal maestro Riccardo Marongiu di Macomer.Riccardo diede al gruppo un impronta più marcata riguardo alla gestione delle voci, alle tecniche di respirazione, tanto che dopo un anno eravamo pronti a superare il confini della sardegna con una tournèe in Valtellina; L’apprezzamento dei valtellinesi verso il Canto sardo fu sincero e immediato ebbe modo di dimostrarlo nei comuni di Santa Caterina Valfurva,Valdisotto, Sondalo, Bormio, Valdidentro, Livigno. Durante questi concerti si affermò in noi la convinzione che stavamo diventando bravi, bravura che ci viene confermata da alcuni componenti di un circolo sardo, in terra tedesca, che ci invito nel dicembre del 2000, a tenere due concerti a Mannehin.Ormai eravamo pronti ad affrontare qualcosa di più impegnativo come un concorso per confrontarci con altri cori. Partecipammo cosi al Concorso di Loiri Porto San Paolo e al Concorso Biennale di Ozieri, dove, oltre all’apprezzamento del pubblico ricevemmo, anche dei premi da parte della Giuria.Dopo alcuni anni anche il maestro Marongiu lasciò il gruppo e venne sostituito dall’attuale maestro Marco Lambroni. La nostra notorietà cresceva a vista d’occhio, però, c’era qualcosa che ancora ci mancava.Cantavamo canzoni composte da altri, cantate da altri cori, ma non cantavamo qualcosa di nostro,qualcosa del nostro poeta Pauliccu Mossa, qualcosa che durasse un po’ di più oltre alla semplice esibizione nei palchi; abbiamo pensato che era giunta l’ora di non cantare solo canzoni che tutti cantano, canzoni girate e rigirate ma sempre canzoni di altri volevamo qualcosa di nostro. Un C.D.Ma un c.d. diverso.Le condizioni per creare tutto questo si poterono concretizzare grazie ad una vera e propria sinergia,che ha trovato il fulcro nell’opera dal notissimo poeta e scrittore Antonio Strinna, che già avevacreato il progetto, e nell’intuizione del direttore M° Marco Lambroni, che ha riconosciutoin tale progetto, la valenza culturale e innovativa.Per la composizione delle musiche ci si è affidati alla vena creativa del valente compositore M°Salvatore Rizzu.Il progetto finito, nella mente di Antonio Strinna, consisteva nella scrittura di una vera e propriaCommedia Musicale in Lingua Sarda. La prima in assoluto nel suo genere. Mai un coro popolare aveva pensato di produrre un lavoro ricco di elementi di novità.Le canzoni del poeta Mossa sono cantate da tutti i “cantadores a chiterra”, sono le canzoni amorose, note in tutta la Sardegna. Ma del Mossa non si conoscevano altrettanto bene le canzoni di contenuto satirico, allo stesso modo belle e gustose.E giù alla ricerca e allo studio. Venne aperto un cantiere, in attività oggi già da due anni.E’ stato stampato un libro, con tutte le musiche e le indicazioni scenografiche e drammaturgiche.E’ stato prodotto un Compact Disc con l’esecuzione di tutte le parti musicali e recitative.Ora non resta che produrre un DVD con la messa in scena dell’Opera “OMINES PO BRULLA”Dove noi componenti del Coro canteremo e daremo vita sia a Paolo Mossa, che a quei personaggi che hanno ispirato i suoi componimenti, rappresentandoli nei luoghi di Bonorva dove il poeta li ha visti e conosciuti.Siamo consapevoli che sarà difficile, che ci costerà molta fatica, forse anche più di quanto non ci sia già costata la produzione del Compact Disc, ma siamo altrettanto consapevoli che quello che stiamo facendo è un lavoro unico, che verrà ricordato, sarà un qualcosa di cui potersi vantare, e segnerà la nostra, piccola, grande storia.