sursum corda

i sursum corda a Lecco


LA FANTASIA DI DIO Per quanto la nostra fantasia galoppi, non possiamo mai sapere cosa il Signore abbia in serbo per noi. Bisogna essere sempre ricettivi, vigili, perché in un attimo, in un incontro, la storia, almeno la nostra personale, può cambiare.E’ successo appena dopo Pasqua….Inaspettatamente, a cena dai miei frati passionisti, ho conosciuto don Eusebio, parroco di Lecco, a Caravate per due giorni di riposo-studio …Lì, entrambi per caso, ma ambedue vogliosi di conoscere le persone che il Signore mette sul proprio cammino. In soli 30 minuti eravamo entrati l’uno nel mondo dell’altro, grazie alla musica e a un amico comune: don Machetta. Ci siamo conquistati a vicenda. E quando l’incontro è quello vero, non ci si può lasciare senza la promessa di un nuovo approfondimento della conoscenza. E’ nata così un’amicizia che diventa, nel mio mondo, sempre collaborazione.Dopo questa parentesi, coinvolti gli amici del coro in questa nuova conoscenza, eccoci domenica 30 luglio in viaggio per Lecco, con l’impegno di animare la messa della domenica sera nel Santuario dove opera don Eusebio.E l’accoglienza, più che l’afa, ci ha tolto subito il fiato! Siamo entrati nel Santuario io e Antonio e ci hanno accolto don Eusebio, Nadia e sei nostri coristi con un canto di lode, con il sacerdote chitarrista e cantore che con il suo entusiasmo è riuscito a farci sentire subito a casa!Un’accoglienza piena di affetto ed energia, biglietto da visita di questo nostro amico sacerdote che travolge col suo entusiasmo.Io che sono una trascinatrice, ho dovuto frenare il suo entusiasmo per non essere travolta in tutta la mia persona, altrimenti non sarei più tornata a casa!!!Dopo il pranzo tra noi coristi, ovviamente alla pizzeria “Il pentagramma”, vista lago, e un passaggio in gelateria per cercare di smorzare il caldo della giornata, rieccoci al Santuario per le prove dei canti. Dopo le prove, visita del Santuario, cripta compresa, e Rosario insieme a don Eusebio, che ci ha portato alla celebrazione eucaristica.In questo santuario con questa acustica meravigliosa non c’è stato bisogno di tecnologia per riuscire a far sentire strumenti e voci in tutta la chiesa. Abituati alle nostre messe serali domenicali, con chiese semivuote, inaspettatamente ci siamo trovati con un santuario pieno di gente silenzionsa e attenta ma anche partecipativa.Per noi del coro i canti sono stati quelli “normali”. Abbiamo pregato e cantato insieme.Al termine, nonostante un canto finale e una riserva che è durato quasi 5 minuti, ci siamo girati e abbiamo visto la gente che era rimasta in chiesa per sentire il brano cantato fino al termine.Questi sono segnali importanti per farci capire quanto stupore c’era nell’ascoltare i brani cantati. Con quanta attenzione eravamo stati accolti.Al termine sono cominciati i complimenti di chi aveva partecipato alla celebrazione. Come al solito, nessun commento banale. Non era la nostra bravura al centro dello stupore dei presenti. Non mi stancherò mai di ascoltare la gente che viene a ringraziarci per quello che hanno provato mentre cantavamo, per le emozioni che riusciamo a trasmettere, per la profondità che riusciamo a far raggiungere a chi sa pregare davvero; per la commozione che pervade chi ci ascolta per la prima volte e non si riesce a spiegare perché si è commosso ascoltandoci. Ogni volta sono emozioni e commenti diversi, ma ci riempiono di stupore e incredulità. Col nostro canto riusciamo a rimettere in cammino i cuori….Come sempre chi agisce non sempre si rende conto di cosa passi attraverso la sua persona, le suo doti.Siamo strumento! E questi son i segni che ce lo ricordano. L’armonia delle nostre voci, nonostante prove (molto poche in verità), bravura, attenzione, non è “roba” che viene da noi. Noi ce la mettiamo tutta, ma ciò che passa è un’altra cosa!Dopo la messa, un’oretta di convivenza con don Eusebio e alcuni suoi amici del Santuario. Una bella compagnia che si è lasciata accompagnare dai canti e dalle nostre voci a cui hanno voluto aggregarsi per sentirsi parte di questo mistero che ci accompagna da sempre e di cui si accorgono tutti coloro che sanno vedere e sentire al di là di noi.Finchè potremo essere di sostegno ai nostri amici sacerdoti nell’annuncio, nulla ci potrà fermare dal fare questo servizio che troppi prendono alla leggera.Di quello che si trasmette bisogna essere coscienti, riconoscenti ma anche sentirsene responsabili, collaborando con chi ci contatta. Prossimo appuntamento durante l’avvento domenica 17 dicembre con una meditazione e animazione della messa.Grazie a don Eusebio e ai suoi amici per averci permesso ancora una volta di vivere questa esperienza che ci rende orgogliosi di essere portatori di messaggi più grandi di noi.Grazie al Signore che ci ha fatti incontrare e grazie a noi che non riusciamo a dire di noi, mai!!L’unico insegnamento che bisogna trarre da tutto questo è: non porre limiti alla nostra disponibilità!Grazie al don per tutto l’entusiasmo e l’energia che ci ha trasmesso in questa giornata. Anche se era venuto da una settimana molto dura, noi abbiamo solo visto un sacerdote che ama quello che fa e le persone che lo accompagnano; un sacerdote che si lascia guidare anche da chi lo circonda e che sa riconoscere coloro che parlano “la sua lingua”, che si dona senza misura né timore.Una giornata che ha lasciato il segno in tutti coloro che sono riusciti a venire. Grazie alla comunità di Lecco!Grazie Signore per averci fatto incontrare!Davvero fai cose che noi non avremmo mai potuto nemmeno immaginare!!    Sandra