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L´ITALIA DA SALVARECi sono case, paesi, ambienti, parchi e riserve naturali che meritano di rimanere come sono e di non finire nel tritatutto di deroghe, abusi e speculazioni edilizie. In alcuni casi perché sono un patrimonio dell’Italia, in altri semplicemente perché rappresentano un valore per il paesaggio, per gli esseri umani o gli animali, che abitano quei luoghi. Nel nostro paese sopravvive, nonostante tutto, un patrimonio naturale e architettonico a cui non si deve rinunciare. Ci definiamo “Giardino d’Europa”, invitiamo i turisti di tutto il mondo a venirci a visitare. Ma, come per tutti i giardini, serve cura e manutenzione. Spesso, come in Abruzzo, è mancata. Le segnalazioni
APUANE: sempre più profonde le ferite delle caveGORGONA: un'isola che "affonda" nel disinteresse MAZARA: la spiaggia si stringe per fare spazio agli abusi L'archivio delle segnalazioniSALVA CON FOTO - Corriere.it e Wwf chiedono in questo contesto il contributo dei lettori che vogliono costruire una mappa dell’Italia su cui appuntare foto e video, per realizzare un mosaico del Paese che si è salvato ma che non smette di correre rischi a causa di abusivismo, leggi poco chiare, o controlli insufficienti. Contribuire attraverso le immagini per testimoniare il valore del paesaggio, l’importanza dello spazio libero e "vuoto". Sulle segnalazioni dei lettori i consulenti scientifici del Wwf elaboreranno anche gli indici che esprimono il valore delle aree segnalate, sotto il profilo naturalistico ed economico, in modo da evidenziare quale sarebbe la perdita se non venissero preservate come meritano. I lettori sono quindi invitati a inviare segnalazioni, foto e video di ciò che dovrebbe rimanere intoccabile, spiegando la storia e il valore dei luoghi che vanno difesi. Magari anche semplicemente spazi rimasti vuoti, che la voracità edilizia non ha ancora inghiottito. Campagna, coste, fiumi, colline, aree di natura, zone ai confini delle città, rimasti miracolosamente liberi. In modo da costruire una vetrina pubblica, e possibilmente infrangibile, dietro alla quale mettere questi luoghi. Tentare di prevenire i danni, come è noto, è meglio che curarli.28 aprile 2009(ultima modifica: 25 luglio 2009)