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Post n°115 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

E l'avvocato del Cavaliere, Ghedini: «Materiale inverosimile e frutto di invenzione»Online gli audio D'Addario-Berlusconi
Scontro tra i poli: «Gossip». «No, verità»Il Pdl fa quadrato attorno al premier, ma Gentiloni (Pd): ristabilita realtà dopo le pietose bugie per nasconderla

Patrizia D'Addario e il premier Silvio Berlusconi (Ansa)
Patrizia D'Addario e il premier Silvio Berlusconi (Ansa)
MILANO - Il mondo politico è di nuovo in fermento dopo la pubblicazione sul sito dell'Espresso di alcune registrazioni degli incontri tra Patrizia D'Addario e Silvio Berlusconi. Si tratta di conversazioni telefoniche o dal vivo tra l'escort pugliese e il premier o tra la donna e Gianpaolo Tarantini, il suo «contatto» con l'entourage del premier che le aprì le porte di Palazzo Grazioli, che risalgono al periodo tra ottobre e novembre 2008.

«AZIONI LEGALI» - L'avvocato del Cavaliere, l'on Niccolò Ghedini, ha già annunciato l'intenzione di adire a vie legali contro la pubblicazione: «Come risulta dagli atti, la D'Addario ha consegnato delle registrazioni asseritamente eseguite alla Procura della Repubblica di Bari, e sono tuttora in possesso di tale Procura, sottoposte a regime del segreto di indagine e del divieto assoluto di pubblicazione». «La veridicità e la liceità delle asserite registrazioni - ha aggiunto il deputato Pdl in una nota - erano già state contestate. Alla luce della lettura di quelle pubblicate sul sito di Repubblica, e l'autorità giudiziaria competente si auspica verifichi come i giornalisti ne siano entrati in possesso, non si può che ritenere trattarsi di materiale senza alcun pregio, del tutto inverosimile e frutto di invenzione». «Comunque la pubblicazione integra di per sè un illecito che dovrà essere perseguito, e nei confronti di chiunque ritenesse di riprendere tale materiale - conclude il comunicato - saranno esperite tutte le azioni legali del caso».

LA DIFESA DEL PDL - La diffusione di quei colloqui privati ha provocato la reazione indignata e immediata del centrodestra. Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, ha paragonato il gruppo Espresso al «proverbiale ultimo giapponese» evidenziando che «nonostante tanti sforzi, la bolla del pettegolezzo e del fango contro Silvio Berlusconi e il governo si è già sgonfiata». «Non mi pare che questo aggiunga nulla ad una campagna fallita condotta dall' Espresso e da Repubblica» ha invece commentato il presidente dei deputati, Maurizio Gasparri. Il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, ha invece parlato di una «violazione di ogni etica nella comunicazione» che «fa capire quanto alta è l’intimidazione sul governo e quanto sereno e pulito è il servizio di Berlusconi alla guida del Paese». Un altro ministro, Ignazio La Russa, ha poi liquidato la questione come «disperato tentativo di ricacciare la politica italiana nel gossip più becero». Per Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati del Pdl, le registrazioni sono infine solo «spazzatura».

L'OPPOSIZIONE INCALZA - Tuttavia dall'opposizione arrivano inviti a fare chiarezza. Secondo Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd, le registrazioni «ristabiliscono il confine tra realtà dei fatti e pietose bugie tese a nasconderla». «La realtà desolante che emerge dai nastri - ha sottolineato l'esponente democratico - è che la escort non era affatto una estranea sconosciuta e che i compensi alle partecipanti alle feste del premier erano una consuetudine. Invece di attaccare la stampa che fa il suo mestiere, a palazzo Grazioli dovrebbero decidere finalmente di fare chiarezza di fronte al Paese». Sempre dalle fila del Pd, l'on Federica Mogherini, deputata e membro della segreteria del partito, quegli audio hanno «certificato gli imbarazzanti comportamenti del presidente del Consiglio. E per fortuna che per gli avvocati d'ufficio del premier si trattava solo di bugie, di una campagna diffamatoria». «Sarebbe ora - ha aggiunto - che il presidente del Consiglio rispondesse con sincerità alle domande che l'opinione pubblica si pone circa i suoi comportamenti così come emergono dai documenti rilevati dall'inchiesta dell'Espresso». Dal Pdci interviene invece Jacopo Venier: «Il Paese sta andando a rotoli, c'è una crisi che fa paura e abbiamo un presidente del Consiglio che ha ben altro per la testa. Un minimo di vergogna non guasterebbe. Dal Pdl reazioni senza ritegno - conclude - gli ascari di regime, i moralisti a senso unico, si affannano a negare l'evidenza, minimizzano il problema e minacciano la stampa perchè ormai da tutti i punti di vista emerge l'oscenità di questa triste vicenda».


20 luglio 2009(ultima modifica: 21 luglio 2009)

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