Creato da corrieredellanotte1 il 16/07/2009

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CORRIERE DELLA NOTTE ONLINE

Post n°86 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

All'1,30 nella zona industriale di Pomigliano d'ARcoUccisi due giovani di notte in tentativo rapina coppietta appartata in autoLe due vittime avevano 20 e 22 anni. In mattinata si è costituita una guardia giurata di 28 anni

Carabinieri 2009 sul luogo della tentata rapina a Pomigliano d'Arco (Ansa)
Carabinieri 2009 sul luogo della tentata rapina a Pomigliano d'Arco (Ansa)
NAPOLI - Sebastiano De Falco, 22 anni, pregiudicato, e Pietro Tramontano 20 anni, incensurato, sono stati uccisi verso l'1,30 di notte nella zona industriale di Pomigliano d'Arco mentre si trovavano a bordo di un motorino. In mattinata si è costituita una guardia giurata di 28 anni che si era appartata in auto con la fidanzata. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, De Falco e Tramontano a bordo di uno scooter si sono avvicinati all'auto ferma per rapinare la coppietta, ma dopo aver rotto il vetro la guardia ha reagito e li ha uccisi. Tramontano è stato trovato morto al posto di guida dello scooter, colpito vicino al cuore; poco distante è stato ritrovato De Falco colpito quattro volte. La targa dello scooter era coperta con una passamontagna bianco. I carabinieri hanno rivenuto un revolver senza matricola caricato a salve, probabilmente dei rapinatori, e quattro proiettili di grosso calibro.

APPARTATI - Viale Impero si trova in una zona isolata nell'area industriale di Pomigliano D'Arco, spesso utilizzata dalle coppiette per appartarsi. In un primo momento sembrava che chi ha sparato si trovasse a piedi e fosse stato avvicinato dallo scooter con a bordo i rapinatori. La guardia giurata ha raccontato che i due rapinatori si sono avvicinati all'auto dove si era appartato con la fidanzata, hanno rotto entrambi i finestrini e gli hanno puntato contro la pistola, poi risultata caricata a salve. Di fronte all'aggressione, la guardia giurata ha reagito. Ai carabinieri di Castello di Cisterna, ai quali si è costituito, è apparso molto turbato. Con questo duplice omicidio sale a 48 il numero delle persone uccise dall'inizio del 2009. Negli ultimi dieci giorni ben sette persone sono rimaste vittime nel Napoletano, otto nel mese di luglio.


25 luglio 2009

 
 
 

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Post n°85 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

le temperature dovrebbero cominciare a calare in Sardegna e a nord-estDomenica allarme caldo in sei cittàSi tratta di Roma, Frosinone, Latina, Messina, Pescara e Reggio Calabria. Temperatura percepita di 36-38 °C

 
MILANO - Sono sei le città italiane che domenica saranno a livello di allerta 3 per il caldo secondo la Protezione civile. Si tratta di Roma, Frosinone, Latina, Messina, Pescara e Reggio Calabria. Il livello 3 (il più alto) viene raggiunto quando le condizioni meteo persistono per tre o più giorni consecutivi e rendono necessari «interventi di prevenzione mirati alla popolazione a rischio». A Latina, Messina e Reggio Calabria, nelle ore centrali la temperatura percepita sarà di 38 gradi, a Roma e a Frosinone di 36. A Firenze l'allerta sarà di livello 2.

Per sabato l'allerta 3 riguarda Campobasso, Frosinone, Latina, Messina, Perugia e Roma, con picchi di temperatura percepita di 41 a Catania, 39 a Messina, 38 a Latina, Palermo e Reggio Calabria, 37 a Bari e Cagliari. Domenica le temperature dovrebbero cominciare a calare in Sardegna, a nord-est e, più lievemente, sulle regioni centrali peninsulari: per lunedì i meteorologi prevedono poi tempo «irregolarmente nuvoloso» sulle zone alpine, con isolati rovesci e temporali, e «stabile» sul resto del Paese, con temperature di nuovo tendenti ad aumentare.


25 luglio 2009

 
 
 

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Post n°84 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

PRESENTATO UN ESPOSTO ALLA PROCURA SUI REPERTI ARCHEOLOGICI«Tombe fenicie a Villa Certosa? Falsità.
Solo ossa antiche e pezzi di ceramica»Ghedini frena le polemiche: «Un'altra miserabile invenzione». L'opposizione: «Arte ad personam»

Il giardino di Villa Certosa (Ap)
Il giardino di Villa Certosa (Ap)
ROMA - «Un'altra miserabile storia». Niccolò Ghedini, legale di Silvio Berlusconi, definisce così la vicenda delle 30 tombe fenicie del 300 avanti Cristo che, secondo la registrazione di un colloquio con Patrizia D'Addario, pubblicato sul sito dell'Espresso sarebbero state ritrovate a Villa Certosa, la residenza sarda del premier. «Mai - afferma Ghedini in una nota - il presidente Berlusconi potrebbe aver parlato del ritrovamento di 30 tombe fenicie nel suo parco, perché mai nulla di simile si trova o è stato rinvenuto nell'area di Villa Certosa». Un'area, afferma, già «oggetto di un minuzioso accertamento dell'autorità giudiziaria». In ogni caso, aggiunge l'avvocato, «qualsiasi ulteriore controllo in merito potrà essere eseguito in qualsiasi momento». Insomma, «un'altra miserabile storia con cui si tenta di gettare discredito nei confronti del presidente Berlusconi, che è smentita dai fatti».

«SOLO FRAMMENTI DI OSSA E CERAMICA» - Il legale del Premier ha poi contestato la nuova rivelazione apparsa su '"'Espresso online" che cita un articolo pubblicato nel 2005 dal quotidiano "L'Unione Sarda" dove si legge che «Ghedini ha accompagnato alcuni funzionari della Soprintendenza archeologica e una pattuglia di carabinieri specializzati nella tutela del patrimonio culturale e artistico, in un punto ben circoscritto del parco, dove sarebbero stati ritrovati importanti reperti archeologici». Ghedini ribadisce, con una lunga nota, che non esistono tombe fenicie a Villa Certosa, e fa invece riferimento al ritrovamento nel 2005 di alcuni resti di ossa antiche insieme a pezzi di ceramica. «Le trenta tombe fenicie non ci sono e il Presidente Berlusconi non poteva in alcun modo citarle - spiega Niccolò Ghedini nella nota - Il gruppo Repubblica - L'Espresso non vuole accettare l'evidenza e per difendere le proprie registrazioni, comunque illecite e della cui origine continua a tacere, non consentendo cosi alcuna verifica, ricorda, parzialmente, un articolo apparso sull'Unione Sarda nel 2005 in cui si narrava del ritrovamento nell'area di Villa Certosa di alcuni reperti archeologici». «Tale notizia - spiega ancora - quella sì, è assolutamente vera, ma non c'entra nulla con trenta tombe fenicie. Nel febbraio del 2005 alcuni operai, durante lavori di pulizia del sottobosco di un terreno appena acquisito dalla proprietà di Villa Certosa, trovarono alcuni frammenti di ossa umane».

ESPOSTO ALLA PROCURA - Nel frattempo un esposto denuncia per accertare se «ricorrano ipotesi di reato» in merito al presunto ritrovamento dell tombe è stato presentato dall'Osservatorio Internazionale Archeomafie alla procura della Repubblica di Roma, al Comando Generale dei carabinieri dei beni culturali e, per conoscenza, al ministro dei Beni Culturali. Nella denuncia, il presidente dell'Osservatorio, l' avvocato Maurizio Montalto, chiede alle autorità, una volta verificata la fondatezza delle circostanze segnalate, di valutare se ricorrano ipotesi di reato.

MELANDRI: «IL GOVERNO DEVE FARE CHIAREZZA» - «Sulla vicenda delle presunte tombe fenice, menzionate diffusamente oggi dagli organi di informazione, il Governo deve fare piena chiarezza» ha detto Giovanna Melandri, deputata Pd. «Se quanto detto dal Premier corrispondesse al vero e l'esistenza delle tombe fosse confermata- dice Melandri- sarebbe allora doveroso chiedere al Presidente del Consiglio se abbia ottemperato, con la necessaria diligenza, alle procedure previste dalla legge per la tutela del patrimonio artistico e archeologico».

«ARTE AD PERSONAM» - Pino Sgobio, dell'ufficio politico del Pdci ha detto che anche «secondo l'Associazione nazionale archeologi, così come secondo Paolo Bernardini, massimo esperto di tombe fenicie in Sardegna, tale ritrovamento, che se confermato rappresenterebbe un dato importantissimo per lo studio dell'espansione fenicia nell'isola, risulta finora ignoto alla comunità scientifica. In caso di esistenza e di non denuncia a chi di competenza ci troveremmo di fronte ad un'insopportabile illegalità. Non vorremmo che dopo la giustizia ad personam si arrivasse a concepire anche l'arte e la cultura ad uso e consumo di Berlusconi e di chi ne era a conoscenza».

 


24 luglio 2009(ultima modifica: 25 luglio 2009)

 

 
 
 

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Post n°83 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

Solo a luglio quasi 600 milioni di combinazioni, per un spesa di oltre 295 milioni di euroSuperenalotto, caccia ai 105 milioniCrescita record per le giocate grazie al jackpot più ricco di sempre: in una settimana il 48,5% di scommesse in più

All'ultimo concorso nessun «6» e un solo «5+1» da oltre due milioni di euro, centrato a Roma (Ansa)
All'ultimo concorso nessun «6» e un solo «5+1» da oltre due milioni di euro, centrato a Roma (Ansa)
MILANO - Sale ancora la febbre per il Superenalotto. Il jackpot vola a 105 milioni e le giocate raddoppiano in una settimana. Nella giornata di giovedì, infatti, sono state giocate ben 83,8 milioni di combinazioni, contro le 56,4 milioni del medesimo concorso di una settimana fa. In termini percentuali, riporta Agipronews, l'incremento delle giocate è stato pari al 48,5%. Un balzo in avanti anche rispetto a sabato scorso, tradizionalmente il giorno della settimana che raccoglie il maggior numero di puntate, con un aumento di giocate pari al 17,5%.

SPESA COSTANTE - Si gioca di più, ma si spende uguale. È il dato che emerge dall'analisi delle combinazioni convalidate sino ad oggi nella caccia alla sestina milionaria. Anche se la raccolta è in crescita, praticamente raddoppiata in una sola settimana, segnala Agipronews, sono i giocatori ad essere aumentati, e non la giocata media, che invece si attesta a 2,71 euro a schedina, in pratica sui livelli dello scorso anno, visto che il 2008 si è chiuso con una spesa media di 2,70 euro.

IL SUPER JACKPOT - In ogni caso, nel solo mese di luglio sono state registrate quasi 600 milioni di combinazioni convalidate, per un spesa di oltre 295 milioni di euro. Complice, spiega Agipronews, proprio il jackpot stellare e conseguente tam tam mediatico che incuriosisce anche chi non ha abitualmente una grande consuetudine con schedine e ricevitorie. Il «6» prosegue la sua marcia trionfale nella storia. Con i suoi 105,3 milioni di euro, stacca giá di quasi 5 milioni il precedente record di Catania dello scorso 23 ottobre. Per dare l'idea dell'entitá del jackpot, riferisce Agipronews, basti dire che da solo vale più delle due celebri vincite realizzate a Milano nel maggio 2005, pari a 71,7 milioni e terza vincita più alta di tutti i tempi, e di Peschici, dove nell'ottobre 1998 fu centrato un «6» da 63 miliardi di lire, pari a 32,7 milioni di euro.


25 luglio 2009

 
 
 

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Post n°82 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

Sacconi: «Per il governo nessuna fase 2». Ma nasce il Pdl-SiciliaLa «questione meridionale» agita il PdlGasparri e Bocchino avvertono l'Mpa: «Sostenga l'esecutivo e non usi il Sud per chiedere poltrone»

Il ministro del Welfare Sacconi (Ansa)
Il ministro del Welfare Sacconi (Ansa)
ROMA - Il Pdl è alle prese con la «questione meridionale»: il mal di pancia dei parlamentari meridionali (siciliani in particolare) e dell'Mpa che accusano il governo di essere attento solo ai problemi del Nord, mentre Berlusconi è a Villa San Martino ad Arcore dove trascorrerà il fine settimana e il lunedì. «Per il governo non ci sarà nessuna fase due», ha assicurato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, anche limitatamente agli interventi a favore del Mezzogiorno. «Abbiamo sempre tenuto conto del Sud e sappiamo bene che non ha futuro se non ritrova la buona gestione ordinaria nell'amministrazione regionale e in particolare del settore sanitario». Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, ha reso noto che i gruppi Pdl di Camera e Senato «stanno elaborando un documento politico-programmatico sul Mezzogiorno, che costituirà un contributo alla riflessione del presidente Berlusconi che sta predisponendo il piano per il Sud».

GASPARRI - «Maggioranza e governo sono pronti a confermare concrete iniziative per il Sud», ha aggiunto il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. «Cioè uso tempestivo e corretto dei fondi, regole nuove per evitare gli sperperi che ne hanno danneggiato l'immagine, apertura di decine di cantieri. Un ostacolo è rappresentato da quegli amministratori regionali che si sono rivelati incapaci di usare i fondi europei, confermandosi i peggiori nemici del Sud, al pari di chi non sostiene il governo in Parlamento perché troppo intento a nominare clientes(chiaro il destinatario di questo messaggio: l'Mpa del governatore siciliano Lombardo, ndr). Il Sud non ha bisogno di chi lo usa per polemiche pretestuose utili solo per chiedere poltrone».

BOCCHINO - Sulla questione meridionale del Pdl è intervenuto anche Italo Bocchino, presidente vicario del gruppo Pdl della Camera, dando anche lui un avvertimento all'Mpa: «Governo e maggioranza devono ascoltare con attenzione le ragioni di chi chiede una strategia a favore del Mezzogiorno. Chi vuol difendere gli interessi del Sud deve però confrontarsi all'interno di Pdl e maggioranza, senza aventinismi che sono inaccettabili. Un nuovo meridionalismo è possibile e utile, ma soltanto se è all'insegna del merito e dell'efficienza e se non è piagnone, sprecone e clientelare».

IL PDL-SICILIA - Un partito federato all'interno del Pdl nazionale, con uno «statuto autonomo» che consenta alla base di eleggere il coordinatore regionale. Sarà questo il Pdl Sicilia, presentato sabato in cui confluiranno ex forzisti ed ex An. Un progetto diverso dal Partito del Sud, lanciato da Gianfranco Miccichè e bocciato da Silvio Berlusconi, ma sempre fortemente ancorato alla difesa degli interessi della Sicilia. « Vogliamo uno statuto speciale per il Pdl che consenta di creare un laboratorio politico legato alla specificità della nostra isola», ha spiegato l'ex An Fabio Granata. L'idea del Pdl Sicilia nasce soprattutto, come ha spiegato l'altro ex An Pippo Scalia, dal fatto che «il governo non ha posto grande attenzione al Sud. Bisogna adesso fare sentire la nostra voce con una formazione politica che parta dal basso».


25 luglio 2009

 
 
 

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