Post n°116 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1
Al vertice dell'aquilaLo sguardo "indiscreto" di ObamaIl presidente Usa e quell'occhiata a una ragazza
Elmar Burchia |
Post n°115 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1
E l'avvocato del Cavaliere, Ghedini: «Materiale inverosimile e frutto di invenzione»Online gli audio D'Addario-Berlusconi
«AZIONI LEGALI» - L'avvocato del Cavaliere, l'on Niccolò Ghedini, ha già annunciato l'intenzione di adire a vie legali contro la pubblicazione: «Come risulta dagli atti, la D'Addario ha consegnato delle registrazioni asseritamente eseguite alla Procura della Repubblica di Bari, e sono tuttora in possesso di tale Procura, sottoposte a regime del segreto di indagine e del divieto assoluto di pubblicazione». «La veridicità e la liceità delle asserite registrazioni - ha aggiunto il deputato Pdl in una nota - erano già state contestate. Alla luce della lettura di quelle pubblicate sul sito di Repubblica, e l'autorità giudiziaria competente si auspica verifichi come i giornalisti ne siano entrati in possesso, non si può che ritenere trattarsi di materiale senza alcun pregio, del tutto inverosimile e frutto di invenzione». «Comunque la pubblicazione integra di per sè un illecito che dovrà essere perseguito, e nei confronti di chiunque ritenesse di riprendere tale materiale - conclude il comunicato - saranno esperite tutte le azioni legali del caso». LA DIFESA DEL PDL - La diffusione di quei colloqui privati ha provocato la reazione indignata e immediata del centrodestra. Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, ha paragonato il gruppo Espresso al «proverbiale ultimo giapponese» evidenziando che «nonostante tanti sforzi, la bolla del pettegolezzo e del fango contro Silvio Berlusconi e il governo si è già sgonfiata». «Non mi pare che questo aggiunga nulla ad una campagna fallita condotta dall' Espresso e da Repubblica» ha invece commentato il presidente dei deputati, Maurizio Gasparri. Il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, ha invece parlato di una «violazione di ogni etica nella comunicazione» che «fa capire quanto alta è l’intimidazione sul governo e quanto sereno e pulito è il servizio di Berlusconi alla guida del Paese». Un altro ministro, Ignazio La Russa, ha poi liquidato la questione come «disperato tentativo di ricacciare la politica italiana nel gossip più becero». Per Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati del Pdl, le registrazioni sono infine solo «spazzatura». L'OPPOSIZIONE INCALZA - Tuttavia dall'opposizione arrivano inviti a fare chiarezza. Secondo Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd, le registrazioni «ristabiliscono il confine tra realtà dei fatti e pietose bugie tese a nasconderla». «La realtà desolante che emerge dai nastri - ha sottolineato l'esponente democratico - è che la escort non era affatto una estranea sconosciuta e che i compensi alle partecipanti alle feste del premier erano una consuetudine. Invece di attaccare la stampa che fa il suo mestiere, a palazzo Grazioli dovrebbero decidere finalmente di fare chiarezza di fronte al Paese». Sempre dalle fila del Pd, l'on Federica Mogherini, deputata e membro della segreteria del partito, quegli audio hanno «certificato gli imbarazzanti comportamenti del presidente del Consiglio. E per fortuna che per gli avvocati d'ufficio del premier si trattava solo di bugie, di una campagna diffamatoria». «Sarebbe ora - ha aggiunto - che il presidente del Consiglio rispondesse con sincerità alle domande che l'opinione pubblica si pone circa i suoi comportamenti così come emergono dai documenti rilevati dall'inchiesta dell'Espresso». Dal Pdci interviene invece Jacopo Venier: «Il Paese sta andando a rotoli, c'è una crisi che fa paura e abbiamo un presidente del Consiglio che ha ben altro per la testa. Un minimo di vergogna non guasterebbe. Dal Pdl reazioni senza ritegno - conclude - gli ascari di regime, i moralisti a senso unico, si affannano a negare l'evidenza, minimizzano il problema e minacciano la stampa perchè ormai da tutti i punti di vista emerge l'oscenità di questa triste vicenda».
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Post n°114 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1
Grosseto«Conosco chi conta». PORTO SANTO STEFANO (Grosseto) — Al molo d’imbarco è arrivato alle 11.45, spavaldo come sempre, a bordo della sua Mercedes 320 Cdi bianca, inseguito da qualche turista romano (fede laziale) che lo ha salutato e gli ha chiesto pure qualche autografo. Il solito rito estivo prima delle vacanze all’Isola del Giglio, per Paolo Di Canio, l’ex giocatore della Lazio, famoso non solo per la grinta in campo, ma soprattutto per le simpatie di estrema destra, i saluti romani e qualche clamorosa scazzottata. Stavolta però l’inizio delle vacanze ha avuto un prologo atipico e l’ex calciatore ha dovuto fare i conti con una pattuglia della guardia di finanza di Porto Santo Stefano che lo ha denunciato per resistenza e minacce a pubblico ufficiale. Le fiamme gialle hanno fermato l’auto di Di Canio per un controllo sugli «indici di capacità contributiva», un accertamento diventato quasi la norma all’Argentario dove quotidianamente arrivano vip e magnati con yacht e macchine di lusso. I finanzieri hanno chiesto a Di Canio documenti personali, libretto di circolazione e di firmare un verbale di accertamento. La risposta dell’ex laziale, secondo il rapporto della Finanza, sarebbe stata violenta. Di Canio ha iniziato a offendere gli agenti, minacciandoli di farli trasferire e di chiamare a Roma persone «che contano » e pare li abbia apostrofati con una raffica di parolacce. Infine, dopo aver urlato ai finanzieri di «andare a cercare i brigatisti invece di rompere le scatole agli onesti cittadini», Di Canio ha messo in moto la Mercedes ed è salito sul traghetto. Inseguito dai finanzieri, che hanno bloccato l’imbarcazione carica di passeggeri. «Dovete portarmi via in manette, altrimenti io non scendo», avrebbe urlato l’ex calciatore agli agenti. Poi, grazie anche all’intervento di alcuni passeggeri infastiditi dal ritardo del traghetto, si sarebbe convinto ad abbandonare la nave e seguire gli agenti in caserma. La giornata per l’ex bomber è finita nel modo peggiore: ha perso il traghetto, ha dovuto passare più di un’ora in caserma e si è preso pure una denuncia. Al Giglio è arrivato nel pomeriggio con tre ore di ritardo. Marco Gasperetti |
Post n°113 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1
Gli scavi sono fermi, la strada è costruita lungo le mura dell’antica PoseidoniaI tesori di Paestum sotto il mais di GILLO DORFLES
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Post n°112 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1
Il Genoa pareggia 1-1 a Bruxelles con l'AnderlechtCalcio estivo: la Juve supera il Siviglia, Ancelotti batte il suo MilanI bianconeri si impongono 2-1 in Spagna, stesso punteggio per il Chelsea contro i rossoneri
JUVE - I bianconeri hanno sconfitto i padroni di casa grazie a un gol per tempo di Amauri e Iaquinta. Ferrara ha schierato inizialmente Del Piero e Amauri come coppia d'attacco, assistiti da Camoranesi, più avanzato rispetto alla linea dei centrocampisti. In difesa, confermati al centro Cannavaro e Chiellini, in porta Manninger al posto di Buffon. I bianconeri passano in vantaggio al 26': Del Piero pennella dalla bandierina e Amauri sceglie bene il tempo, anticipa il diretto avversario e, di testa, schiaccia alle spalle del portiere. Al 30' Camoranesi lascia il posto a Iaquinta e la Juventus si schiera così con un tridente puro. Nella ripresa gli andalusi puntano su Luis Fabiano. All'11' è il palo a negare il raddoppio a Marchisio. Il Siviglia comincia a premere, ma al 20' è la Juventus a raddoppiare, con Iaquinta che dal limite indovina l'angolo basso. Al 34' il Siviglia accorcia le distanze con Squillaci di testa. I bianconeri dovranno adesso vedersela con i coreani del Seongnam martedì 28 a Jerez de la Frontera.
GENOA - Primo assaggio d'Europa per il Genoa che a Bruxelles ha pareggiato 1-1 contro l'Anderlecht. I gol sono stati messi a segno nel primo tempo da Juhasz e da Kharja per i rossoblù. Complessivamente positiva la prova dei liguri di fronte a un avversario più avanti nela preparazione.
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