Creato da corrieredellanotte1 il 16/07/2009

CORRIERE DELLA NOTTE

GIORNALE ITALIANO ONLINE

 

 

CORRIERE DELLA NOTTE

Post n°116 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

Al vertice dell'aquilaLo sguardo "indiscreto" di ObamaIl presidente Usa e quell'occhiata a una ragazza
del Junior 8. Mentre Sarkozy sorride

(Reuters)
(Reuters)
MILANO - Una foto in particolare del vertice dei G8 a L'Aquila sta facendo in queste ore il giro della Rete. L'immagine campeggia in bella evidenza sul cliccatissimo portale conservatore "Drudgereport.com", accompagnata ironicamente dal titolo con doppio senso: "Second Stimulus!", in riferimento anche alla recente decisione dell'amministrazione Obama di non voler discutere a breve un secondo piano di stimolo dell'economia americana.

Lo scatto Reuters, ripreso prontamente da TMZ.com, dall'Huffinghton Post e da numerosi altri influenti blog, mostra il presidente Barack Obama e quello francese Nicolas Sarkozy prendere posto sul podio per la foto ufficiale dei leader accompagnati ciascuno dai ragazzi che hanno partecipato al Junior 8 summit (J8). Ebbene, mentre i grandi si posizionano lo sguardo di Obama sembra cadere maliziosamente su una ragazza in tailleur, la 16enne delegata brasiliana allo Junior8 Mayora Tavares, che in quel momento sta salendo il gradino. «Naturalmente non possiamo conoscere cosa gli passasse per la testa in quel momento, queste foto sono in ogni caso candidate ad essere 'le più scomode' del meeting», il commento scherzoso di Arianna Huffinghton.

Elmar Burchia
10 luglio 2009

 
 
 

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Post n°115 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

E l'avvocato del Cavaliere, Ghedini: «Materiale inverosimile e frutto di invenzione»Online gli audio D'Addario-Berlusconi
Scontro tra i poli: «Gossip». «No, verità»Il Pdl fa quadrato attorno al premier, ma Gentiloni (Pd): ristabilita realtà dopo le pietose bugie per nasconderla

Patrizia D'Addario e il premier Silvio Berlusconi (Ansa)
Patrizia D'Addario e il premier Silvio Berlusconi (Ansa)
MILANO - Il mondo politico è di nuovo in fermento dopo la pubblicazione sul sito dell'Espresso di alcune registrazioni degli incontri tra Patrizia D'Addario e Silvio Berlusconi. Si tratta di conversazioni telefoniche o dal vivo tra l'escort pugliese e il premier o tra la donna e Gianpaolo Tarantini, il suo «contatto» con l'entourage del premier che le aprì le porte di Palazzo Grazioli, che risalgono al periodo tra ottobre e novembre 2008.

«AZIONI LEGALI» - L'avvocato del Cavaliere, l'on Niccolò Ghedini, ha già annunciato l'intenzione di adire a vie legali contro la pubblicazione: «Come risulta dagli atti, la D'Addario ha consegnato delle registrazioni asseritamente eseguite alla Procura della Repubblica di Bari, e sono tuttora in possesso di tale Procura, sottoposte a regime del segreto di indagine e del divieto assoluto di pubblicazione». «La veridicità e la liceità delle asserite registrazioni - ha aggiunto il deputato Pdl in una nota - erano già state contestate. Alla luce della lettura di quelle pubblicate sul sito di Repubblica, e l'autorità giudiziaria competente si auspica verifichi come i giornalisti ne siano entrati in possesso, non si può che ritenere trattarsi di materiale senza alcun pregio, del tutto inverosimile e frutto di invenzione». «Comunque la pubblicazione integra di per sè un illecito che dovrà essere perseguito, e nei confronti di chiunque ritenesse di riprendere tale materiale - conclude il comunicato - saranno esperite tutte le azioni legali del caso».

LA DIFESA DEL PDL - La diffusione di quei colloqui privati ha provocato la reazione indignata e immediata del centrodestra. Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, ha paragonato il gruppo Espresso al «proverbiale ultimo giapponese» evidenziando che «nonostante tanti sforzi, la bolla del pettegolezzo e del fango contro Silvio Berlusconi e il governo si è già sgonfiata». «Non mi pare che questo aggiunga nulla ad una campagna fallita condotta dall' Espresso e da Repubblica» ha invece commentato il presidente dei deputati, Maurizio Gasparri. Il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, ha invece parlato di una «violazione di ogni etica nella comunicazione» che «fa capire quanto alta è l’intimidazione sul governo e quanto sereno e pulito è il servizio di Berlusconi alla guida del Paese». Un altro ministro, Ignazio La Russa, ha poi liquidato la questione come «disperato tentativo di ricacciare la politica italiana nel gossip più becero». Per Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati del Pdl, le registrazioni sono infine solo «spazzatura».

L'OPPOSIZIONE INCALZA - Tuttavia dall'opposizione arrivano inviti a fare chiarezza. Secondo Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd, le registrazioni «ristabiliscono il confine tra realtà dei fatti e pietose bugie tese a nasconderla». «La realtà desolante che emerge dai nastri - ha sottolineato l'esponente democratico - è che la escort non era affatto una estranea sconosciuta e che i compensi alle partecipanti alle feste del premier erano una consuetudine. Invece di attaccare la stampa che fa il suo mestiere, a palazzo Grazioli dovrebbero decidere finalmente di fare chiarezza di fronte al Paese». Sempre dalle fila del Pd, l'on Federica Mogherini, deputata e membro della segreteria del partito, quegli audio hanno «certificato gli imbarazzanti comportamenti del presidente del Consiglio. E per fortuna che per gli avvocati d'ufficio del premier si trattava solo di bugie, di una campagna diffamatoria». «Sarebbe ora - ha aggiunto - che il presidente del Consiglio rispondesse con sincerità alle domande che l'opinione pubblica si pone circa i suoi comportamenti così come emergono dai documenti rilevati dall'inchiesta dell'Espresso». Dal Pdci interviene invece Jacopo Venier: «Il Paese sta andando a rotoli, c'è una crisi che fa paura e abbiamo un presidente del Consiglio che ha ben altro per la testa. Un minimo di vergogna non guasterebbe. Dal Pdl reazioni senza ritegno - conclude - gli ascari di regime, i moralisti a senso unico, si affannano a negare l'evidenza, minimizzano il problema e minacciano la stampa perchè ormai da tutti i punti di vista emerge l'oscenità di questa triste vicenda».


20 luglio 2009(ultima modifica: 21 luglio 2009)

 
 
 

CORRIERE DELLA NOTTE

Post n°114 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

Grosseto«Conosco chi conta».
E Di Canio blocca il traghettoL’ex calciatore fermato da una pattuglia, litiga con i finanzieri e imbarca l’auto. Denunciato

PORTO SANTO STEFANO (Grosseto) — Al molo d’imbar­co è arrivato alle 11.45, spaval­do come sempre, a bordo della sua Mercedes 320 Cdi bianca, inseguito da qualche turista ro­mano (fede laziale) che lo ha salutato e gli ha chiesto pure qualche autografo. Il solito rito estivo prima delle vacanze al­l’Isola del Giglio, per Paolo Di Canio, l’ex giocatore della La­zio, famoso non solo per la grinta in campo, ma soprattut­to per le simpatie di estrema destra, i saluti romani e qual­che clamorosa scazzottata. Sta­volta però l’inizio delle vacan­ze ha avuto un prologo atipico e l’ex calciatore ha dovuto fare i conti con una pattuglia della guardia di finanza di Porto San­to Stefano che lo ha denuncia­to per resistenza e minacce a pubblico ufficiale.

Le fiamme gialle hanno fer­mato l’auto di Di Canio per un controllo sugli «indici di capa­cità contributiva», un accerta­mento diventato quasi la nor­ma all’Argentario dove quoti­dianamente arrivano vip e ma­gnati con yacht e macchine di lusso. I finanzieri hanno chie­sto a Di Canio documenti per­sonali, libretto di circolazione e di firmare un verbale di accer­tamento. La risposta dell’ex la­ziale, secondo il rapporto della Finanza, sarebbe stata violen­ta. Di Canio ha iniziato a offen­dere gli agenti, minacciandoli di farli trasferire e di chiamare a Roma persone «che conta­no » e pare li abbia apostrofati con una raffica di parolacce.

Infine, dopo aver urlato ai fi­nanzieri di «andare a cercare i brigatisti invece di rompere le scatole agli onesti cittadini», Di Canio ha messo in moto la Mercedes ed è salito sul tra­ghetto. Inseguito dai finanzie­ri, che hanno bloccato l’imbar­cazione carica di passeggeri. «Dovete portarmi via in manet­te, altrimenti io non scendo», avrebbe urlato l’ex calciatore agli agenti. Poi, grazie anche al­l’intervento di alcuni passegge­ri infastiditi dal ritardo del tra­ghetto, si sarebbe convinto ad abbandonare la nave e seguire gli agenti in caserma.

La giornata per l’ex bomber è finita nel modo peggiore: ha perso il traghetto, ha dovuto passare più di un’ora in caser­ma e si è preso pure una de­nuncia. Al Giglio è arrivato nel pomeriggio con tre ore di ritar­do.

Marco Gasperetti
23 luglio 2009

 
 
 

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Post n°113 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

Gli scavi sono fermi, la strada è costruita lungo le mura dell’antica PoseidoniaI tesori di Paestum sotto il mais
L’offesa infinita alla Magna GreciaInvisibili per i visitatori antichi uffici, botteghe e abitazioni

di  GILLO DORFLES



I templi a Paestum (Corbis)
I templi a Paestum (Corbis)
Ho sempre avuto la sen­sazione che i grandi complessi archeologi­ci del nostro Mediter­raneo — da Segesta a Elea, da Oblontis a Tharros — quando sorgono nei pressi della costa, venga­no quasi vivificati dalla luce e dall’aria marina che li fa miracolosamente rivi­vere nonostante i millenni trascorsi. È per questo che da alcuni anni, cerco sempre di passare qualche settimana a Paestum, non solo per approfittare della sterminata spiaggia ma per rias­saporare la meravigliosa atmosfera dei tre templi greci del VI secolo a.C. (Nettuno, Cerere e la Basilica) sempre con la speranza che quella metà del­l’antica Poseidonia venga finalmente riportata alla luce.

La strada nella zona archeologica (Corbis)
La strada nella zona archeologica (Corbis)
Ed è qui, infatti, che mi sembra do­veroso fare qualche osservazione più archeologica che turistica senza nes­suna pretesa storico-scientifica. So­no davvero molti anni ormai, che mi chiedo — e chiedo agli specialisti e alle autorità locali — come mai la so­lenne città di Poseidonia sia ancora per più della metà sottoterra, anzi sot­to il granturco che la ricopre. Come mai non possiamo ammirare gli altri settori dell’antica città greca anche nel suo quartiere degli affari, delle botteghe e delle abitazioni? E come mai dell’anfiteatro solo un terzo appa­re visibile al di là della strada asfalta­ta, che ancora interrompe a mezzo la città? Perché tutto il resto sta esso pu­re sotto le «proprietà private» che, ovviamente, potrebbero — anzi do­vrebbero — essere requisite o co­munque liberate da ogni interferen­za data la ineffabile importanza di questo «sito archeologico»; certo il più solenne di tutta la Magna Grecia? Credo che nessuna scusante tecnica o politica possa giustificare questo stato di cose.

Ma c’è un altro episodio cui non posso fare a meno di accennare ed è la recente operazione mirante a crea­re lungo il fossato erboso che costeg­gia la base di tutte le mura, una sorta di viottolo in cemento e travertino. Si tratta di un’operazione che consiste nell’aver sollevato di quota il terreno esistente e, attraverso cordoli di tra­vertino, aver creato un percorso pedo­nale che s’ imposta a pochi metri dal­le antiche mura e il cui impatto cro­matico e tecnologico ferisce crudel­mente la misteriosa solennità della fortificazione grecoromana. Viene in questo modo squilibrata la percezio­ne che si aveva delle mura stesse, e viene alterato il rapporto fra la strada e la cinta muraria. Il che ovviamente finisce per sconciare crudelmente la «poesia» del luogo dove le antiche pietre e l’erba convivevano pacifica­mente e dove un’ampia strada asfalta­ta, già preesistente, era più che ido­nea a chi volesse percorrere l’intero perimetro murario.

Le mie, com’è ovvio, sono solo ele­mentari annotazioni di un incolto tu­rista o (se si preferisce) di un appas­sionato archeologo dilettante, ma spe­ro possano avere una minima eco al­meno perché riprendano i lavori di «sgombero» di tutta l’area dell’antica Paestum e perché si proceda con la massima delicatezza nel recupero del­le mura senza offenderle con manu­fatti escogitati da improvvide iniziati­ve delle autorità locali e delle diverse Sovrintendenze, che hanno, peraltro, provveduto a ricostruire parte delle mura con le pietre originali giacenti ai loro piedi. Una manovra che ripri­stina maggiormente il fascino dell’an­tica cerchia muraria. Ma, se la rico­struzione di qualche settore delle mu­ra è un fatto positivo, non si dimenti­chino le altre storture che purtroppo ancora incombono su questa zona: non solo per quanto concerne l’abusi­vismo edile — già segnalato sulle co­lonne del 'Corriere' — ma per quan­to si riferisce ad altri fondamentali in­sediamenti archeologici, sempre di questa area campana che non godo­no del dovuto rilievo. Mi riferisco al­l’area di Hera argiva — sito già scoper­to e studiato da Zanotti Bianco e Mon­tuori — che giace ai bordi del fiume Sele a pochi chilometri dai templi, quasi dimenticato. E più ancora ad al­tri due epicentri favolosi: il nucleo ur­bano di Velia (Elea) in minima parte «scavato», sul quale è da registrare il grande impegno nel restauro di Raffa­ele D’Andria. Questo acuto studioso oltre a ciò, sta recuperando la delizio­sa città sepolta (sotto un abitato di ca­solari anonimi) di Buccino, l’Antica Volcei; dove ogni casa presenta negli scantinati o sotto le fondamenta mira­bili mosaici di epoca romana.

A questo punto vien fatto di riflette­re, anche in chiave economico-turisti­ca (di cui certo non sono deposita­rio), su come sarebbe opportuno, da un punto di vista storico scientifico, ma anche turistico, attivare maggior­mente la presenza di visitatori in que­sta zona così poco «reclamizzata». Or­ganizzando degli itinerari archeologi­ci ad alto livello, guidati da speciali­sti, che permettessero di rendersi conto (anche ai visitatori stranieri og­gi purtroppo molto scarsi) non solo dell’imponente presenza dei tre tem­pli di Paestum, ma di quella dei siti archeologici citati: Velia, Buccino, Hera argiva, tutti ancora troppo «di­menticati» negli itinerari culturali del nostro Paese.


25 luglio 2009

 
 
 

CORRIERE DELLA NOTTE

Post n°112 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

Il Genoa pareggia 1-1 a Bruxelles con l'AnderlechtCalcio estivo: la Juve supera il Siviglia, Ancelotti batte il suo MilanI bianconeri si impongono 2-1 in Spagna, stesso punteggio per il Chelsea contro i rossoneri

Iaquinta e Amauri in in gol a Siviglia (Afp)
Iaquinta e Amauri in in gol a Siviglia (Afp)
MILANO - Il risultato è lo stesso (2-1), l'esito è diverso. Mentre la Juventus ha superato il Siviglia di Luis Fabiano nella prima partita della Peace Cup che si disputa nella città andalusa, nella notte a Baltimora il Milan ha perso contro il Chelsea, ora guidato dal suo ex tecnico Carlo Ancelotti, che in tre giorni si è preso la soddisfazione di superare entrambe le squadre di Milano.

JUVE - I bianconeri hanno sconfitto i padroni di casa grazie a un gol per tempo di Amauri e Iaquinta. Ferrara ha schierato inizialmente Del Piero e Amauri come coppia d'attacco, assistiti da Camoranesi, più avanzato rispetto alla linea dei centrocampisti. In difesa, confermati al centro Cannavaro e Chiellini, in porta Manninger al posto di Buffon. I bianconeri passano in vantaggio al 26': Del Piero pennella dalla bandierina e Amauri sceglie bene il tempo, anticipa il diretto avversario e, di testa, schiaccia alle spalle del portiere. Al 30' Camoranesi lascia il posto a Iaquinta e la Juventus si schiera così con un tridente puro. Nella ripresa gli andalusi puntano su Luis Fabiano. All'11' è il palo a negare il raddoppio a Marchisio. Il Siviglia comincia a premere, ma al 20' è la Juventus a raddoppiare, con Iaquinta che dal limite indovina l'angolo basso. Al 34' il Siviglia accorcia le distanze con Squillaci di testa. I bianconeri dovranno adesso vedersela con i coreani del Seongnam martedì 28 a Jerez de la Frontera.

Ronaldinho in azione (Afp)
Ronaldinho in azione (Afp)
MILAN - Nell'ambito del torneo americano World Football Challenge, il Milan ha perso per 2-1 contro il Chelsea davanti 71 mila spettatori a Baltimora. Il gol della vittoria per il Chelsea è stato messo a segno al 24' del secondo tempo dal russo Yuri Zhirkov 7'. Nel primo tempo aveva prima segnato Didier Drogba al 7', con un tiro preciso e potente da oltre 30 metri, poi aveva pareggiato Clarence Seedorf al 38'. Il Milan ha anche colpito due traverse. I rossoneri hanno schierato Kalac in porta, con Nesta (al quale nella rirpesa è subentrato Onyewu e Thiago Silva, Oddo e Zambrotta in difesa (nella ripresa Kaladze e Jankulovski). A centrocampo Leonardo ha dato fiducia a Flamini, Pirlo e Seedorf (con Gattuso e Abate nella seconda frazione), tridente in attacco con Ronaldinho, Pato e Borriello (sostituiti da Inzaghi, Di Gennaro e Zigoni). Tra i Blues ha giocato anche Shevchenko. Il Chelsea ha vinto ma il Milan ha giocato meglio per ammissione dei due stessi allenatori. «La squadra si è mossa molto bene, sono soddisfatto», ha detto a fine partita Leonardo. «C'è un'evoluzione costante e anche se abbiamo perso siamo riusciti a mantenere sempre il controllo della gara. Con due inserimenti giusti, uno in difesa e uno in attacco, questa squadra può fare grandi cose». Ancelotti prima della partita è andato a salutare la sua ex squadra abbracciato da tutti. Il Milan è atteso ora alla partita di domenica prossima a Boston contro l'Inter.

GENOA - Primo assaggio d'Europa per il Genoa che a Bruxelles ha pareggiato 1-1 contro l'Anderlecht. I gol sono stati messi a segno nel primo tempo da Juhasz e da Kharja per i rossoblù. Complessivamente positiva la prova dei liguri di fronte a un avversario più avanti nela preparazione.


25 luglio 2009

 
 
 

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