CORSARI D'ITALIA

Tra uomo e animale… scelgo l’uomo.


L’estremismo è quella tendenza che porta ad accentuare, oltre normale limite, una componente della vita. Tristemente conosciuta, questa “tendenza”, per via di tante vite umane perse nel nome di un dio, di una religione o di una qualunque idea che diventi “primus inter pares”. Figlio dell’estremismo è l’integralismo che vuole prevalga, rigettando e delegittimando, la propria posizione su tutte le altre. La violenza.Per molte “associazioni”, ipotizzando, il famoso gioco della “torre”, non avrebbero dubbi nello scegliere chi salvare tra “fido” e un essere umano. L’uomo avrebbe la peggiore delle situazioni. La morte.Come tanti di voi, anch’io gironzolo tra facebook e twitter, tra le mille cose, belle o dementi, quelle che mi lasciano più perplesso restano foto e commenti su animali e persone. Spesso vedi la padroncina di “fido” arrivare a baciarlo sul muso, sulla lingua, a chiamarlo “bambino”. Affermazioni del tipo “ sono bimbi pelosi ma sono i miei bambini” o chi, con tutto l’odio e la ferocia possibile si erge a giudice e giustiziere di chi, presumibilmente, abbia arrecato un danno a un animale, richiedendo di condividere le sofferenze peggiori a un essere umano presunto colpevole. Fanculo la Dichiarazione Universale dei diritti Umani.A questo punto gli animalisti vorrebbero la mia testa ma posso rispondere con una citazione di John Stuart Mill: “Non possiamo mai essere certi che l'opinione che tentiamo di soffocare sia falsa; e se ne fossimo certi, soffocarla sarebbe ancora un male”.A fronte di tale citazione, come tante persone, ho sempre posseduto per casa un quattro zampe, cane o gatto che fosse; ha sempre ricevuto quello che, in un ordine a persone evolute, si deve a un essere di altra specie con il quale si costruisce, senza sostituire a quello umano, un rapporto di convivenza. Per giusta consistenza di vita e per quello che la catena evolutiva ha sempre determinato io l’essere umano lui l’animale. Rispetto reciproco. Nessun estremismo.Non mi è mai balenato nella mente di baciarlo sulle labbra, di farlo dormire nel mio letto tra le mie lenzuola, di farci il bagno nella vasca. Sono anormale? Beh fiero di esserlo perché preferisco un altro essere umano per certe situazioni. L’estremizzazione in cosa sta? Porgere del cibo in un vassoio d’argento (nota marca di cibo per gatti), chiudere gli zoo, chiudere l’esercizio della caccia e della pesca. E ancora, evitare la così detta “mattanza degli innocenti” a Pasqua, l’eliminazione di tradizioni quali il palio di Siena o le corse di animali, la tessera sanitaria per gli animali, invocare la pena di morte per chi abbandona un animale, chiamare bambino un animale distruggendo e offendendo in un paragone che non ha eguali una specie diversa con la carne della nostra carne che sarà fonte di gioie e dolori, ma sempre un nostro proseguo nella vita. I “padroni” di animali hanno vinto battaglie più o meno giuste, farli entrare in ristoranti, in farmacie, in albergo, tutte cose giustissime. Trovo furbo e giusto che in alberghi e in ristoranti, il “fido” di turno, paghi per i servizi che usufruisce e nello stesso tempo se spendo buona parte dei miei soldi in queste spese, è giusto aver messo le spese degli animali nel redditometro ed è giusto che abbiano una tassazione diversa a quella di chi non ha animali o non può permetterseli perché gli abbassano la pensione.La “rossa” Brambilla si è “fatta” (sic) la nouvelle Giovanna D’Arco degli animali, è riuscita a riunire in un solo fronte tutte le associazioni animaliste e ambientaliste nella cruenta battaglia per la difesa degli animali, cosa giusta in una società evoluta che pone il rispetto per tutte le specie animali. Sacrosanta è la difesa della “Teologia degli animali” (vedi Matrix), dove lo pseudo-teologo afferma che nella creazione l’uomo si è posto arbitrariamente in una teologia antropocentrica e, che, il comandamento non uccidere riguarda tutti gli esseri viventi animali inclusi. Magari dovrebbe spiegarlo al pitbull che ammazza la bambina di due anni, le facce degli altri ospiti sono indecifrabili tra il sorreggere la teoria o rendersi conto che forse si è centrato il ridicolo. O come Rita Dalla Chiesa che parla di “barbara tradizione incivile” quella dell’agnello alla brace…. Chissà che ne pensano i romani con l’abbacchio alla scottadito e delle migliaia di persone che lavorano nella zootecnia e che con l’allevamento di animali da carne danno da vivere alle loro famiglie. Senza parlare dello stilista Elio Fiorucci, con il suo movimento “la coscienza degli animali”, parla di no alle pellicce, e di una ragazza di diciotto anni che diventa anoressica per fare la modella?? Ne vogliamo parlare Fiorucci? A che pro… è solo un essere umano non fa tendenza.Queste scene come quelle su Facebook o Twitter sono impregnate da un integralismo assurdo che in momenti di crisi è più che mai deleterio, vedi le 331 grandi opere ferme per la violenza di attivisti a scapito di migliaia di posti di lavoro. In fin dei conti chi perde il lavoro o non porta il pane a casa ai suoi figli, è solo un essere umano.Le incongruenze sono tante, in campo religioso Dio ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza, mai letto d’immagine e somiglianza con un cane o gatto, la scienza pone l’uomo al vertice della catena alimentare e l’animale al secondo posto, mentre, i vegetali al terzo. Il tutto perché esiste un ordine naturale dove non sempre l’uomo è stato cacciatore e non sempre è stato preda. Ma lo è stato e lo è ancora.In ultima analisi il rispetto per un animale è una cosa che non può e non deve esser esercitata sotto coercizione perché si cadrebbe nel ridicolo e nella discriminazione verso l’essere umano, ogni funzione, ogni attività deve avere lo scopo principe del soddisfacimento dei bisogni umani, se cosi non fosse, l'uomo, non sarebbe antropocentrico nell’universo conosciuto in virtù all'evoluzione dell’intelletto, ma ci sarebbe un ippopotamo o una zanzara.Quello che si è perso è il rispetto dei ruoli, io sono l’uomo e lui è l’animale come allo stesso tempo lui è l’animale ed io l’uomo. Entrambi abbiamo l’obbligo di rispettarci nei limiti della comprensione "delle cose", non possiamo accettare per un semplice principio di equità che ove l’uomo compie un crimine verso un animale, è punito con pene severe mentre se un animale ammazza un uomo, è sempre colpa dell’uomo.Quando parliamo di limitazione della libertà, la giustifichiamo solo perché può divenire una minaccia per gli altri esseri umani, nello stesso tempo va considerato il principio di salvaguardia, la legittima difesa non intesa solo quale scudo nel proteggere la nostra o l’altrui vita ma anche nel senso più ampio quello del rispetto della vita umana.In questo momento storico particolare dove in tanti parlano di “un passo indietro”, sarebbe auspicabile che per il rispetto di tutti gli attori, e perché esista il rispetto dei ruoli, molti integralisti dovrebbero indietreggiare e rivedere alcune loro politiche, sia in materia di animali sia di ambiente. Ci aggiorniamo amici… ci aggiorniamo!!!