CORSARI D'ITALIA

El Alamein… per non dimenticare!!!


E una notte stellata quella tra il 1° e il 2 novembre, nel pomeriggio il rancio era stato più magro del solito, ormai erano giorni che gli inglesi  assediavano i ragazzi della Folgore ed ogni notte... ogni alba ..  al sorgere del sole il pensiero di resistere era sempre più forte.Quella notte il convincimento che il Gen. Mongomery  avrebbe attaccato era sempre più palese, le nostre forze erano allo stremo e nello stesso tempo in quelle divise, ormai stracciate, batteva solo il cuore di chi sentiva scorrere nelle vene il sangue dell'onore della Patria, di quell’Italia che li aveva visti nascere e crescere tra le spighe di grano e un’epopea in cui sentire la Sua voce da quel balcone e la voglia di riscatto verso il resto del mondo faceva vivere sogni di gloria.
I ragazzi della Folgore nati per lanciarsi nel cielo limpido, ora sono lì nella sabbia, fa freddo e le sigarette si confondono con gli occhi di quei ragazzi, giovanotti per il più ventenni, il silenzio assordante non presagisce nulla di buono, ma i pensieri volano a quell’Italia lontana, alle madri e alle ragazze lasciate in lacrime per un ideale…. per la Patria.Vivono nelle buche scavate in quella sabbia che ormai è parte di loro, la barba si allunga e le divise, tra strappi e mostrine, hanno perso il loro bel colore, ma .... il carattere di certi uomini non si misura dall'abito, esso è la risultanza di principi ed ideali che non hanno eguali.La battaglia da giorni è sempre più aspra, le buche sono l'unico riparo dal fuoco nemico e le mosche nella depressione d’El Qattara vivono a sciami, si sentono sulla pelle, si sentono nel naso, e la sete è tremenda.La depressione di EL QATTARA è una fossa torrida, sita a 50 metri sotto il livello del mare e l’acqua stagnante emana miasmi febbrili. Non vi è un “Folgorino“ che non sia febbricitante, ma nessuno brontola. Cuori in divisa, ancorati ad un ideale ed intelligenti, si rendono conto delle difficoltà d’ogni genere che occorre superare. Si apprestano a soffrire la fame con eleganza e dignità. In 6450 paracadutisti, lasciano il suolo italiano fino il  giorno in cui s’immolano, quasi tutti, sulle dune d’El Alamein, Cuori in Divisa retti solo da coraggio e ardore, respingono ogni attacco nemico, uomini che hanno sognato di scendere dal cielo, gloriosamente vi salgono combattendo da leoni infliggendo, durante le sortite notturne, notevoli perdite al nemico, cosa da coraggio e spinge questi uomini al sacrificio estremo ha solo un nome... l'amor di Patria.
L'acciaio dei carri e la pelle ormai avevano lo stesso odore di grasso e nafta, i carristi dell'Ariete erano consci che ormai la fine era vicina, gli inglesi avevano forze armate notevolmente superiore in capacità di fuoco, mezzi e uomini, ma di certo, non si aspettavano che questi carri riuscissero a tenere le postazioni a difesa della ritirata del resto dell'armata italo tedesca.Come i ragazzi della Folgore anche quelli dell'Ariete avevano le divise cucite sulla pelle, recuperando pezzi meccanici dai carri distrutti, e contando solo sul loro coraggio, tennero in scacco le forze nemiche. Ci voleva coraggio ad affrontare pezzi da 75mm avendo a disposizione dei pezzi da 45mm. Non esisteva altra possibilità contro quei carri inglesi se non avvicinarti e colpirli. Piccoli carri contro giganti, questo è lo scenario ed è solo cosi che si apprezza il cuore di quei carristi italiani che osavano un simile attacco. Fin dalle prime ore del mattino la battaglia iniziò furiosamente, gli inglesi attaccarono ripetutamente sia da terra che dal cielo i nostri ragazzi che opposero una resistenza inattesa, nel pomeriggio la posizione dell′Ariete fu aggirata.4 Novembre l'intera divisione Ariete è annientata.Da questo momento le vicende della Folgore e dell'Ariete cessano d’essere storia e diventano leggenda.                                                                       Dai bollettini avversari:                                     Inviato inglese di Radio Cairo, Hearth Brighton, 9 settembre 1942“Gli italiani si sono battuti molto bene. La Divisione Paracadutisti Folgore, in particolare, ha resistito oltre ogni possibile capacita umana ed oltre ogni possibile speranza”.                                                 Agenzia Reuter, Londra, 11 novembre 1942“Ammirevole lo slancio ed il coraggio dei Paracadutisti Italiani della Divisione Folgore”                                                            BBC, 3 dicembre 1942"Gli ultimi superstiti della Folgore sono stati raccolti, esanimi e con le armi in pugno. “Nessuno si è arreso”.“Nessuno si è fatto disarmare”.                 Winston Churchill, 21 novembre 1942, discorso alla Camera dei Comuni, Londra.“Dobbiamo davvero inchinarci davanti ai resti di quelli che furono i Leoni della FOLGORE”Alle 15.30 del 4 novembre il comando di divisione Ariete lanciò questo messaggio ai comandi superiori «Carri armati nemici fatto irruzione a sud dell′Ariete, con ciò Ariete accerchiata. Trovasi circa cinque chilometri a nord-est di Bir el Abd. Carri Ariete combattono.»Rommel riconobbe il gran valore dei paracadutisti del 185° battaglione Folgore, con la famosa frase: "Il soldato tedesco ha stupito il mondo, ma il soldato italiano ha stupito il soldato tedesco"Il 4 novembre con la disfatta della divisione Ariete si chiudeva una pagina di storia dell'Esercito Italiano e chi, in quella notte, ripiegando, ringraziava il sacrificio di quegli eroi, poteva vedere innumerevoli lingue di fuoco levarsi al cielo... erano i carri dell'Ariete che inutilizzabili venivano incendiati dagli inglesi.
Personalmente ho sempre ritenuto solo una frase rappresentativa del  valore e del coraggio d’uomini simili che il 7° Reggimento Bersaglieri il 1 luglio 1942 a 111 km da Alessandria d'Egitto su di una pietra ha scritto...  «Mancò la fortuna, non il valore».Ad El Alamein, grazie ad uno di questi Cuori in Divisa, Paolo Caccia Dominioni, dopo la guerra,  ha trascorso 12 anni della sua vita per raccogliere migliaia di salme e, come ingegnere, progettare e costruire per loro un sacrario (a quota 33), dove i Figli d'Italia, resteranno in eterno a ricordare ed insegnare a tutte le nuove generazioni,  il valore dell'Eroismo, dell'Onore e della Patria, una lapide ricorda:"Fra le sabbie non più deserte sono qui di presidio i ragazzi della Folgore, fior fiore di un popolo e di un esercito in armi. Caduti per un ideale, senza rimpianto, onorati dal ricordo dello stesso nemico, essi additarono agli italiani nella buona e nell'avversa fortuna, il cammino dell'onore e della gloria.                                                                      Viandante, arrestati e riverisci.               Dio degli eserciti accogli gli spiriti di questi ragazzi in quest’angolo di cielo che riserbi ai martiri                                                                                          e                                                                                     agli eroi.
Oggi 4 novembre 2007 è la festa delle Forze Armate... quei ragazzi sono lì, tra sabbia e sole, lontani da casa e spesso... molto spesso dimenticati.Ci aggiorniamo amici… ci aggiorniamo!!!