CORSARI D'ITALIA

Occhi bassi!!!


   24 Novembre giornata Nazionale contro la violenza sulle donne. 25 Novembre giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
Aveva 27 anni. Lo sguardo basso, la voce flebile e le braccia ferme immobili lungo il corpo….Pensai che la situazione doveva sicuramente provocarle disagio, che si vergognasse di me. Purtroppo però, al di là della drammaticità della questione, credo che si vergognasse pure, e soprattutto, di se stessa. Quel senso di sporco sulla pelle, quella mano sulla bocca che ferma il grido rauco d’aiuto, l’ansimare orribile e ingiustificabile di lui…. quel senso d’impotenza e di paura erano tangibili in quello sguardo basso….quasi a dire – e ribadisco purtroppo - “ è anche colpa mia”!!!Non è infrequente, infatti, che la donna abusata e/o violentata sia travolta da sentimenti vergogna, di umiliazione ma anche dai sensi di colpa per non essere stata capace di lottare con più forza per allontanare l’aggressore. Se la violazione del corpo e l’annientamento della libertà di scelta riempiono di rabbia, l’impotenza ti fa sentire fragile e vulnerabile (Sims, 1997). Oltre ai sintomi depressivi e alle manifestazioni ansiose (come fobie, ansia generalizzata e/o attacchi di panico) sono la perdita di fiducia in se stessa e negli altri a colpire profondamente colei che è stata vittima di violenze sessuali e non (Davison & Neal, 2000)Tuttavia, la cosa ancora più drammatica è che la questione non riguarda solo la ragazza da me incontrata: le donne costrette a vivere situazioni così critiche sono veramente tante… Secondo l’OMS, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita; per le donne tra i 15 e i 44 anni la violenza è la prima causa di morte e di invalidità (Di Giorgio, 1998)!!!! Vengono picchiate, umiliate, “schiavizzate”, soggiogate e, stuprate… ma non credo neppure importi come…. che si tratti di abuso sessuale, violenze psicologiche o fisiche, il dato allarmante è che donne, spesso senza distinzione alcuna di religione, classe, cultura o bellezza, subiscono terribili ingiurie, soprattutto, da parte dell’uomo con il quale hanno, o avevano, istaurato una relazione significativa (FIDELIS, Associazione Onlus, 2007) Si!! Proprio lui, quell’uomo fonte di amore, che rappresentava uno scudo contro la violenza è, in verità, colui che, più di ogni altro, ferisce…E poi…come se ciò non bastasse, spesso i dettami religiosi o gli stessi parenti più vicini impongono il silenzio. Inibiscono. Per evitare il disonore e la vergogna, vietano che la gente conosca chi davvero vive alla porta affianco, chi è il padre, il marito, il fratello o il fidanzato di quella ragazza che hanno visto crescere giorno dopo giorno e che poi ritrovano con segni di violenza sul viso accompagnati dalla solita scusa “ ho sbattuto contro la porta”.Perché ciò succede??, Come può quell’uomo che, fino a ieri, mi faceva stare bene, incominciare a maltrattarmi procurandomi sofferenze di ogni sorta?? Sono molti gli interrogativi simili e altrettante possono essere le spiegazioni…Si è parlato di violenza come risposta appresa (della serie: si è visto altri usare la violenza per risolvere i problemi, possiamo solo riprodurre ciò che abbiamo imparato), di uomini che agiscono sotto l’effetto di alcool e di droghe, di persone che ricorrono alla violenza perché deficitari delle abilità necessarie per risolvere l’eventuale conflitto in maniera costruttiva, di mancanza di abilità utili per controllare e gestire la rabbia (Davison & Neal, 2000), eccetera eccetera…Infine, frequentemente – quasi come per ricercare una giustificazione all’accaduto - si discute anche sulle peculiarità dei violentatori: psicopatici?? Uomini comuni?? Condannabili o assolvibili perché “malati”? (Sims, 1997) Mah…..Personalmente parlando, credo che ,cosi come, a mio avviso, non è molto rilevante il tipo di violenza subita, anche il come e il perché abbiano poca importanza….Certo differenze ci sono, capire, sapere e comprendere di sicuro aiuta ma; alla fin dei conti, resta il fatto che un abuso (qualunque forma e motivazione esso abbia avuto) mina l’integrità fisica e psicologica della donna andando ad incidere negativamente e profondamente sul suo benessere psicologico, fisico e sociale!!! Una “condanna”, un marchio, un pensiero che, probabilmente, non abbandona mai, accompagna la vita di chi ha passato quei momenti giorno dopo giorno e che s’infiamma ogni volta in cui un’altra sorella è colpita da questa assurdità, o come meglio definirla è relativo. Quegli occhi, forse, resteranno bassi…. Che amarezza!!!Nel 1993 la violenza tra le mura domestiche è stata esplicitamente inserita tra le violazioni dei diritti umani.La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sancisce che tutti gli individui hanno uguali diritti civili, politici, sociali, economici e culturali. Anche se non vi è esplicito riferimento alle donne, di fatto, la violenza viola quanto esplicitato nella Dichiarazione stessa….. Quindi non dovrebbe esserci giustificazione o tolleranza bensì solo l’impegno costante di tutti noi affinché certi crimini non vengano più  commessi (FIDELIS, Associazione Onlus, 2007)Scritto: da zizzola1Storia di uno stupro scritto da: il.corsaro.nero, clicca qui!