CORSARI D'ITALIA

Dalla Fogna all'Altare.


Ero piccolo e, mio padre, mi raccontava delle scorribande notturne per poter attaccare quei manifesti dell'allora MSI, sui muri di città tinte a rosso da un dopoguerra che vedeva un'Italia spaccata tra ideologie diverse e plurifrantumate. Non riuscivo a spiegarmi cosa spingesse questi ragazzi, poco più che ventenni, a rischiare il linciaggio pur di portare avanti le loro idee e la fiamma del MSI.Gli anni delle superiori mi spinsero ad abbracciare non una politica, ma una fede, riconoscermi in quel senso politico fatto di principi e valori che ghettizzava noi ragazzi del Fronte della Gioventù, che ci poneva sotto lo sguardo indignato dei comunisti e dei loro attacchi violenti in nome di una lotta continua contro tutto quello che il Nero ricordava del Fascismo.Come dimenticare quel goliardico e romantico modo di salutarsi alla romana maniera solo perché ci faceva sentire un po’ meno esuli in Patria e nello stesso tempo il rimprovero di Giuseppe Tatarella che ci diceva sempre..... "è un mondo lontano, voi dovete crescere nella democrazia e nel rispetto di valori che sono la base di un'Italia rinnovata e non più fascista”. Per molti di noi quelle parole suonavano strane ci facevano sentire lontani da un mondo che stava cambiando.... una destra che era in pieno cambiamento storico e che abbandonava determinati atteggiamenti, figli di un romanticismo lontano, di un ricordo tramandato e non vissuto, di racconti epici e dolorosi.Gli anni che scorrono tra il 1970 e il 1983, sono anni che lasciano l'amaro in bocca, dove ragazzi poco più grandi di me avevano perso la vita contro tutti quelli che nel rosso e nella violenza trovavano la loro formula alla lotta continua. Noi della provincia, di una provincia lontana da quella romana in guerra, sentivamo quei bollettini, quel tam tam che ci lasciava attoniti, pieni di dolore e rabbia, sentivamo degli scontri tra il Righi e il Tasso, di quei ragazzi morti ammazzati e dei Gi.O che passavano il loro tempo vicino al telefono, pronti, come un’ambulanza a correre per tutta la città in soccorso dei missini sotto attacco violento. Cuori neri, o come dispreggiativamente chiamati dai compagni.... Topi di Fogna. Proprio dalla Voce della Fogna, il giornale che girava per le sezioni del Fronte della Gioventù, che si sentiva il sapore di una politica fatta con rabbia e con ardore.Gli anni 80 portano una ventata di rinnovamento, Alemanno diventa segretario del Fronte della Gioventù e comincia a spallare il muro che ghettizzava tutti i ragazzi, i quali in una guerra armata perdevano la loro vita e quella di altri giovani come loro. Anni in cui il processo di cambiamento del MSI trova il suo fulcro e le sue forze in uomini che sotto l'esempio d’Almirante hanno continuato un ammodernamento continuo fatto su principi democratici e valori, ma dobbiamo aspettare il 1993 con la candidatura di Fini a sindaco di Roma e la nascita nel 94 della destra di governo con il 47% sulle spoglie di una DC finita, che, nelle aperture al centro del famoso convegno di Rimini, vede la sua collocazione naturale.Il MSI sparisce e lascia spazio alla nuova AN, giovane e bella creatura, che nella sua politica più aperta e rinnovata perde dei romantici, ma acquista nuove forze e stimoli.Di quell'impasto che era il MSI, fatto d’aristocrazia e popolo, si è persa ogni velleità di romanticismo del ventennio, oggi, un centro destra, fatto dal popolo e per il popolo vede nelle sue vene scorrere il sangue di tutti quei Cuori Neri che hanno dedicato la loro esistenza e la vita al fine di un proseguimento di libertà e giustizia che i comunisti hanno sempre cercato di combattere e mettere a tacere.Oggi uno di loro, uno di noi, è sindaco di Roma, di quella Roma che ha sempre e solo visto un Campidoglio, in cui la falce e il martello, anche se celati, l'hanno sempre fatta da padrona. Oggi quel Ghetto che per tanti anni ha chiuso i ragazzi del Mis, i giovani del Fronte della Gioventù, quel muro di gomma e di cemento bagnato, di sangue, è finalmente caduto e una nuova Roma sorge a baluardo contro tutti quelli che nella violenza e nello statalismo maoista vedono l'unica maniera per mettere il popolo sotto giogo.A Giorgio Almirante, a Pinuccio Tatarella e a tutti quei Cuori Neri la vittoria di Roma è dedicata. Ci aggiorniamo amici… ci aggiorniamo!!!