CORSARI D'ITALIA

Franceschini.. una morte annunciata!


Una fredda mattina di febbraio, il freddo fa stringere i presenti, viscini viscini, come fanno i pinguini al polo sud, un’aria preoccupante, una bandiera dei partigiani da un tocco di romanticismo, i visi spauriti degli astanti che sentono sulla pelle quel vento gelido allontanare sempre di più la democrazia, la libertà.Ferrara, il cippo che ricorda l’eccidio di 11 antifascisti fa da sfondo, da baluardo, da trincea o meglio da punto da cui ripartire contro il tiranno che sta usurpando la liberta agli italiani, Berlusconi.Come Batman, come Robin Hood ecco sorgere lui, si Lui, SuperDario, quel volto da bambino invecchiato precocemente appare sul palco lo accompagna quella capigliatura canuta che durante la seconda guerra mondiale davvero ha lottato per la democrazia, servendola poi negli anni a seguire, il padre.Il momento è catartico quando Franceschini poggiando la mano sulla copia consumata della Costituzione del padre giura fedeltà allo Stato, al suo partito e al popolo, l’eroe è lì, ecce homo.Sembra quasi di vedere le lacrime di commozione sul volto dei pochi presenti, lacrime congelate dal freddo, quel freddo che non fa più paura adesso, perché, finalmente, le parole del nuovo leader del Pd riscaldano gli animi, il tempo del buio, della paura, del Terminator berlusconiano è al termine, Lui, il SuperDario Franceschini rassicura gli animi con parole di fuoco che almeno riscaldano in quella mattina fredda di Ferrara.“Saranno mesi difficili, anni difficili, ma noi alla fine vinceremo” queste le sue parole che caricano gli animi, sembra di sentire un vecchio discorso, quando qualcuno urlava che l’arma segreta era ormai pronta, che ormai la vittoria finale era vicina e che alla fine i Giusti, secondo loro, avrebbero vinto. La storia docet la fine che ha fatto.SuperDario è l’uomo adatto nel momento più triste del Pd, di quella sinistra ormai allo sbando che vede un Di Pietro metterla alle strette sempre più spesso, i pilastri D’Alema, Bindi e Parisi ormai hanno i denti rotti dalle badilate prese, l’unico che ancora può mostrare una dentiera che almeno nell’aspetto possa dimostrare quella voglia di mordere è il pro-tempore segretario del Pd, Dario Franceschini.Peccato che le prime bordate, quelle che più fanno male, non partano dalla destra, no, ma proprio da dentro casa, l’Unità, tramite la sua Direttrice, parla di delusione e di allontanamento sempre maggiore dall’elettorato di sinistra che voleva, chiaramente, un nuovo congresso da cui ripartire con un nuovo modus, l’elettorato sperava che, dopo le pesanti sconfitte subite, non rimanesse solo l’accanimento terapeutico per tenere su il Pd ma si avesse il coraggio degli Usa ed eleggere un nuovo Obama, de noatri, e non un agnello sacrificale.Le Europee sono vicine e quello sarà il de profundis per SuperDario, lo dimostra sempre l’Unità con la vignetta quanto mai più che reale di Staino: “Avete eletto il nuovo segretario?”, chiede lei. Lui: “Beh, segretario è una parolona... Diciamo quello con cui ce la prenderemo dopo le europee”.Il freddo è sempre presente a Ferrara, bellissima città, ma l’impavido SuperDario sfida sia il clima che il gelo, non tanto nascosto, del suo partito, la sua politica è da subito un grido contro il Presidente del Consiglio Berlusconi, il fautore di una politica basata solo sull’imperniare il tutto nelle sue mani, distruzione dei diritti umani e abolizione della Costituzione.Sempre la solita solfa che ha portato il buon Uolter ad esser disperso e latitante, spaurito dalle badilate prese nei denti, vaga solo per Roma a differenza di Prodi, al quale, il clima africano, almeno caldo, gli fa mostrare una bella abbronzatura.Sono in imbarazzo davvero, ho come l’impressione di dovermi autodenunciare alla Suprema Corte Europea per la Difesa dei Diritti dell’Uomo, sparare sulla sinistra è diventato come sparare sulla Croce Rossa o come fare il tiro al piccione…. E non chiedetemi chi è il piccione di turno.Ci aggiorniamo amici… ci aggiorniamo!!!