CORSARI D'ITALIA

L’Unità, ultimo atto!


Siamo tutti consapevoli che la sinistra è ormai un carrozzone senza freni in discesa libera, ben presto, se non avviene un miracolo, vedremo schiantarsi questo carrozzone contro il solido muro della sfiducia popolare.Come sempre quando la leadership della sinistra va per “bagni” i primi a rimetterci sono i giornalisti dell’Unità, la storia insegna che quando D’Alema varcò la soglia di Palazzo Chigi, l’Unità chiuse i battenti, mentre la Rai doveva servire quale mezzo di comunicazione, pagato dagli utenti di sinistra e no. Oggi dopo il vagare senza meta di Wuòlter e le sberle prese da Soru nemmeno la nuova direttrice, Concita De Gregorio, è riuscita a metter freno a questa situazione assurda che colpisce il suo giornale. Le opinioni contrastanti, anche se dure e spesso irriverenti, restano il sale di una democrazia che basa proprio la sua libertà sullo scambio delle opinioni, l’Unità non ha mai risparmiato, a torto o a ragione, l’esporre le proprie critiche e di suonare l’allarme quando era necessario.Franceschini con la sua politica devasta ancora di più la sinistra facendole perdere ben 11 punti e portandola ad un consenso del 22%; politica, non solo devastante per sé stesso, ma distruttiva per quella sinistra moderata e ragionevole che vede sempre più aprire le porte a scenari da urlatori di piazza quale il Tonino nazionale. L’Unità è stata “buona” finché sosteneva i leader, finché portava voce ad una politica di scuderia e rispondeva agli ordini, oggi, Veltroni è sparito e con lui Soru, spariti dimenticando, volutamente, di lasciare aperto il rubinetto dei finanziamenti ad un giornale che ha posti di lavoro e famiglie a cui pensare. Certo fino a che si trattava dei soldi della politica tutto andava bene, ora che devono metterci i loro… hem.. hanno da fare o sono spariti in riverente silenzio. I politicanti della sinistra sono solo capaci a politicare quando i portafogli sono pieni e i soldi escono a fiumi, nel momento in cui, come dice Ringhio “ siamo pronti a metterci il cuore?”, occorrerebbe sostenere dalle quinte tutti quegli apparati, tra cui l’Unità, scappano e lasciando il conto da pagare a chi li segue se c’è e se ha i soldi, fregandosene se giornalisti e tutti i membri di un giornale storico, famiglie comprese, si ritrovano a spasso senza uno stipendio, bene o male loro hanno usufruito di quelle che volevano. L’Unità deve cominciare ad avere il coraggio di combattere queste situazioni, una specie di ribellione interna, un ammutinamento giusto che salvaguardi tutti i suoi lettori, che dia stimoli nuovi ad una leadership di opportunisti, che dia modo ad una politica di rinnovamento e non più basata sull’allarmismo terroristico antiberlusconiano ma di concetti vicini a quel popolo che da sempre l’ha letta e seguita.A tutti i giornalisti e membri dell’Unità il mio rispetto e gli auguri migliori. Ci aggiorniamo amici… ci aggiorniamo!!!