Creato da corsarosso il 25/11/2006

il corsaro rosso

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Berlusca, finirai come Al Capone

Post n°13 pubblicato il 24 Giugno 2008 da corsarosso
 

Siccome non si riusciva ad incastrarlo per gli innumerevoli omicidi commessi, Al Capone venne condannato al massimo della pena per reati minori (come l'evasione fiscale).

Berlusconi potrà farsi tutte le leggi e le dispense che vuole: pagherà comunque i reati commessi, magari finendo condannato per furto di caramelle o abigeato.

 
 
 

L'università cialtrona

Post n°10 pubblicato il 09 Agosto 2007 da corsarosso
 

Penso che in italia il mondo accademico sia anche peggiore: quanti paraculati, quanti cialtroni!

[da la Repubblica 09.08.07]

Per Hans Werner Gottinger, scienziato tedesco esperto in ambiente e nuove tecnologie, era giusto arrivato il momento di andare in pensione dopo una brillante carriera accademica. Solo ora, all'età di 63 anni, un articolo di Nature svela che le sue credenziali erano inventate. Le affiliazioni alle più prestigiose università del mondo truccate. E gli articoli pubblicati sulle riviste internazionali copiati.
La rivista britannica ripercorre le tappe della più duratura fra le truffe scientifiche: "Questo caso dovrebbe essere un monito per la comunità dei ricercatori. Plagi e inganni nel nostro mondo sono molto più diffusi di quanto non pensiamo", avverte Alison Abbott nel suo articolo. La vera carriera di Gottinger si ferma infatti alla laurea, ottenuta regolarmente all'università di Monaco, e ai primi passi per diventare uno scienziato "vero". Poi nel 1979 si scopre che la sua domanda per ottenere fondi di ricerca dalla Comunità Europea contiene informazioni contraffatte. Gottinger viene espulso dall'università di Monaco e inizia a girare per il mondo mescolando sempre più le carte. Cerca ospitalità in atenei continuamente nuovi. Sottopone alle riviste più blasonate i suoi articoli per la pubblicazione. Nel tentativo di correre ai ripari, oggi l'università di Maastricht di cui Gottinger si dichiarava affiliato ha denunciato il falso professore. E la rivista Journal Policy ha ritrattato un suo articolo apparso nel '93 in cui si sosteneva la necessità di introdurre nuove tecnologie attraverso degli spin off per dare impulso al progetto di scudo spaziale di Reagan. Peccato che gli stessi argomenti erano apparsi 13 anni prima sul Journal of Business con la firma di un professore (vero) della Purdue University dell'Indiana. Ad accorgersene è stato uno studente incappato nelle identiche, complicatissime equazioni. E anche se Nature punta il dito contro Gottinger, è chiaro che la sua denuncia colpisce anche una comunità scientifica capace di riciclare la stessa idea a oltre un decennio di distanza.
Risalendo lungo la catena delle truffe, è spuntato anche un altro studio del 1999 ritirato per plagio. Nel 2002 invece (con la nuova, formidabile arma di Google in mano) Gottinger abbandona gli scudi spaziali per dedicarsi all'ambiente, elaborando un modello sui danni economici del riscaldamento climatico. Lo studio, pubblicato sull'International Journal of Global Energy Issues, si rivela identico a quello firmato cinque anni prima da un economisca canadese. Ma Gottinger nel frattempo è entrato nel circuito della scienza internazionale. Passa dall'Istituto di studi energetici di Oxford in Gran Bretagna al Centro di ricerca internazionale su clima e ambiente di Oslo. Viene accolto in istituzioni scientifiche americane, giapponesi, tedesche.
Passa una manciata di settimane al politecnico di Troy, a New York, e poi riceve una fellowship speciale alla fondazione Carisal di Salerno "per il suo invidiabile curriculum", riferisce sempre Nature. In pochi anni lo "scienziato" tedesco accumula un centinaio di pubblicazioni scientifiche e nel '95 manca per un soffio l'elezione a rettore dell'università di Klagenfurt, in Austria.
Oggi, contattato da Abbott, Gottinger si schermisce: "Non ricordo, sono fatti avvenuti tanti anni fa". Per poi "scusarsi sinceramente" per ogni possibile malinteso. Al massimo rischia che gli venga ritirata la pensione. Ma nel frattempo la giostra ha ricominciato a girare, e un suo studio del 1992 è riapparso con le stesse parole nel 2005 a firma di un altro "scienziato" dello Zimbabwe.

 
 
 

Verso il Demo Party?

Post n°9 pubblicato il 06 Giugno 2007 da corsarosso
 

Ma parte o no?

 
 
 

Il sistema Galan

Post n°8 pubblicato il 23 Marzo 2007 da corsarosso
 

[da la Repubblica del 23.03.07]

NON BISOGNEREBBE mai smettere di leggere le cronache dei quotidiani del Veneto. Mai. Ogni giorno Il Mattino di Padova e La Nuova Venezia elencano le meraviglie e l'efficienza del "sistema Galan", il cognome di Giancarlo, prodigio della nidiata di amministratori berlusconiani, uomo spiritoso e gaudente, mano ferma e conosciuta di potente podestà regionale.
In Veneto, più che in altre parti di Italia, le gare di appalto spesso le vince chi in busta rialza di più il prezzo. I veneti, che sono tignosi e vogliono le cose fatte per bene, più del prezzo chiedono qualità. Il marchio qualità è impresso in diverse gare per la gestione, la cura e le pulizie degli ospedali. Frutta e ortaggi, carne e pesce, ma anche pulitura, lucidatura, eccetera eccetera. Vogliamo il meglio, costi quel che costi. Al meglio non c'è mai fine e quindi dagli ospedali, il passo è breve, si è passati ad altri tronconi della spesa pubblica.
Intervistato da Renzo Mazzaro su La Nuova Venezia, il presidente dei Sistemi territoriali spa Gianmichele Gambato, ha spiegato il perché e il per come dell'affidamento dei lavori per l'ammodernamento della ferrovia locale Mestre-Adria all'associazione di imprese che ha proposto solo lo 0,50% di ribasso dei costi. "Io faccio una considerazione - ha detto Gambato - uno bandisce una gara da 21 milioni di euro. Arrivano solo tre offerte: la prima offre lo 0,50% (di ribasso ndr), una seconda il 2% e la terza l'11%. Non può nascere il sospetto che la tipologia di questo lavoro fosse particolarmente complessa al punto che l'11 per cento poteva essere un ribasso eccessivo?".
E infatti, il sospetto è nato. E infatti non ha vinto chi chiedeva meno soldi, ma ha vinto chi ne chiedeva di più. Perché farà prima e meglio degli altri.
E chi chiedeva di più? Ah, ecco qua: un'associazione di tre imprese, Carron SpA, Gemmo spa, e Coveco SpA. Delle tre una è molto nota in Veneto: la Gemmo Spa. Lavora molto e bene, lavora ovunque ci sia da lavorare. La famiglia Gemmo conduce con successo l'impresa impiantistica, padri e figli al timone di una azienda solida e bene affermata. Figli e figlie. Irene Gemmo, almeno fino al 26 ottobre dell'anno scorso, è stata vicepresidente della Gemmo spa. E Irene Gemmo chi è? Imprenditrice di qualità e conoscente di Galan.
Più che conoscente amica, anche collaboratrice. Al punto che il 1 marzo 2006 Irene viene indicata dal consiglio regionale membro del consiglio di amministrazione di Veneto Sviluppo SpA, la finanziaria regionale impegnata a sostenere l'economia veneta. Il 30 giugno dell'anno scorso Irene Gemmo è nominata dal consiglio di amministrazione presidente di Veneto Sviluppo. E la finanziaria ha gambe muscolose e una borsa capiente: al suo interno c'è anche il 99,997% di Sistemi Territoriali SpA. Perfetto.
Ora riandiamo all'inizio della piccola storia. L'appalto da 21 milioni per l'ammodernamento della ferrovia è stato bandito da una società (la Sistemi Territoriali appunto) detenuta pressocché totalmente dalla Veneto Sviluppo, di cui è presidente la signora Gemmo. La gara l'ha vinta un'associazione di imprese in cui è presente l'azienda di famiglia della signora Gemmo.
Errori, favori, conflitti di interessi? "Poteva venire proposto ricorso al Tar e fino ad oggi nessuno l'ha fatto", ha giustamente precisato Gambato, il presidente della società che ha bandito l'appalto.
Tutto perfetto e tutto pulito. E, soprattutto, tutto a norma di legge.

 
 
 
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