Era la fine dell'estate, che coincide con l'inizio dell'autunno. Quella domenica mattina, Palermo, più che sonnacchiosa si presentava boccheggiante essendo al terzo giorno di scirocco, e pure i condizionatori d'aria era stanchi per la nottata di lavoro.L'umidità ed il caldo erano tali che qualcuno avrebbe preferito avere a disposizione del branchie di un pesce tropicale rispetto ai soliti polmoni. Il popolo podistico siciliano si muoveva all'ombra dei palazzi rispettoso della terza decina di gradi Celsius che compariva sull'insegna della farmacia. Correvano per il riscaldamento, per sgranchire le articolazioni e per dare una motivazione al sudore che sgorgava comunque.Poi la gara prese il via e non vi fu più scampo: tutti a misurarsi con il caldo e con la strada.Qualcuno, in verità, cercò di farsi qualche sconticino sulla strada da percorrere affettando gli angoli di piazza Politeama. Qualcuno fruì di personali rinfreschi e spruzzate di acqua amichevole (e si trattava di azioni collaudate). Il caldo era tanto e mentre questi si davano da fare per ridurre la sofferenza, qualcun altro si accalorò ulteriormente proferendo commenti circostanziati per quanto la corsa lo permettesse.Le affettatine di percorso continuarono ad ogni giro come le rinfrescate, e pure i commenti.Non mancava il pubblico di amici, parenti e di curiosi incuranti del caldo e forse stufi del mare, ma prodigo di incitamenti e di foto.I primi veloci e senza traccia, o quasi di fatica, si mescolarono doppiandoli con quelli più lenti ma egualmente sudati. L'anello del circuito era tutto un correre, sorpassare essere sorpassati, incitamenti, saluti, qualcuno esausto lasciava quella giostra prima di completare il quarto giro. Ma i più, imperterriti, proseguirono fino al rettilineo finale dove si consumarono le residue energie in volate prodigiose.
tra il politeama e via notarbartolo - Memorial Salvo D'Acquisto 2014 Palermo
Era la fine dell'estate, che coincide con l'inizio dell'autunno. Quella domenica mattina, Palermo, più che sonnacchiosa si presentava boccheggiante essendo al terzo giorno di scirocco, e pure i condizionatori d'aria era stanchi per la nottata di lavoro.L'umidità ed il caldo erano tali che qualcuno avrebbe preferito avere a disposizione del branchie di un pesce tropicale rispetto ai soliti polmoni. Il popolo podistico siciliano si muoveva all'ombra dei palazzi rispettoso della terza decina di gradi Celsius che compariva sull'insegna della farmacia. Correvano per il riscaldamento, per sgranchire le articolazioni e per dare una motivazione al sudore che sgorgava comunque.Poi la gara prese il via e non vi fu più scampo: tutti a misurarsi con il caldo e con la strada.Qualcuno, in verità, cercò di farsi qualche sconticino sulla strada da percorrere affettando gli angoli di piazza Politeama. Qualcuno fruì di personali rinfreschi e spruzzate di acqua amichevole (e si trattava di azioni collaudate). Il caldo era tanto e mentre questi si davano da fare per ridurre la sofferenza, qualcun altro si accalorò ulteriormente proferendo commenti circostanziati per quanto la corsa lo permettesse.Le affettatine di percorso continuarono ad ogni giro come le rinfrescate, e pure i commenti.Non mancava il pubblico di amici, parenti e di curiosi incuranti del caldo e forse stufi del mare, ma prodigo di incitamenti e di foto.I primi veloci e senza traccia, o quasi di fatica, si mescolarono doppiandoli con quelli più lenti ma egualmente sudati. L'anello del circuito era tutto un correre, sorpassare essere sorpassati, incitamenti, saluti, qualcuno esausto lasciava quella giostra prima di completare il quarto giro. Ma i più, imperterriti, proseguirono fino al rettilineo finale dove si consumarono le residue energie in volate prodigiose.