corsa y mucho mas

Lighting Up our run - Illuminando la nostra corsa


Accade spesso che le novità vengano accolte con freddezza, pare si tratti della "solita" paura dell'ignoto.A tale regola non sfuggono le manifestazioni podistiche. Gli amatori si affollano nelle gare che già conoscono ed infatti le gare più frequentate sono quelle con distanze codificate (maratone, mezze maratone e 8-10 km) e percorsi per lo più pianeggianti.Ma nel caso di manifestazioni o percorsi che differiscono da quelle distanze o da quelle pendenze le cose cambiano e solo i più "coraggiosi" o "incoscienti" si cimentano in qualcosa di differente.E così correre di notte diventa "pericoloso" perchè non si vede dove si mettono i piedi, un percorso di sola salita mette a rischio i tendini, la discesa è troppo pericolosa per le caviglie e le ginocchia, la pista poi "vade retro" fonte di ogni infortunio, le campestri sono vissute come un incubo, il trail raccoglie tutti questi pericoli e quindi neppure a parlarne.E così va a finire che si corrono sempre le stesse manifestazioni, che l'attenzione si concentri sul cronometro e sull'avversario abituale, ed al tempo stesso si perde l'essenza della corsa: l'essere un modo di spostarsi (veloce ma non troppo) per conoscere nuovi luoghi e nuovi limiti (anche interni a noi stessi)