corsa y mucho mas

i consigli della zia


Abbiamo fortunosamente ritrovato, in un cassetto di vecchio mobile abbandonato sul ciglio della strada, questo documento di datazione incerta, lo pubblichiamo per l’interesse che può suscitare nel podista contemporaneo.  Dilettissimo nipote,Lo tuo trasporto nei confronti de la corsa di lunga lena mi riempie di orgoglio almeno quanto mi getta né lo profondo sconforto lo saperti in ambasce ne la scelta de la maratona di primavera. Dalla tua missiva mi parve di evincere che lo vaglio abbia ristretto a quattro le scelte: la maratona de la città natale di Erasmo, de la città di mediolanum, de la città eterna e di quella sulle rive del Tamigi. Lo primo argomento da valutare sarà la condizione de la temperatura dell’aere e la frequenza di pioggia, che non abbia tu a trovarti in situazione di torridume molesto e pernicioso, né da canto opposto si abbia a lamentare l’eccesso di freddo o pioggie insistenti e fastidiose per lo raffreddamento delle membra e la malevola basola resa infingarda dalle produzioni di Giove pluvio. In verità parrebbe che nessuna delle quattro gare manifestino tali eccessi in particolare esplicitazione, ma nondimeno le più al riparo da perniciose di calure improvvise sembrerebbero quelle a settentrione de la catena de li monti denominata Alpi. Lo secondo argomento di rilievo é quello della facilità di approvvigionamento di cibarie adeguate alla bisogna. É conosciuto ai più che la cocina anglisa abbia a fondamento pescato e patate fritte in strutto di porcello, entrambe imbarazzanti per lo stomaco e gli intestini non usi a tale trattamento I concittadini di Erasmo si accaniscono a combinare formaggio e pAtate, e di recente da le colonie di Indocina si abbia nuova di gran favore goduto dal pervenuto uso di piatti focosi di spezie. Ne l’uno e ne lo altro caso abbia tu a portarti vivande nostrane, e giammai cedere alle lusinghe di profumi forestieri pena notti insonni e corsa funestamente interrotta da evacuazioni improvvise e irrefrenabili. si racconta di Valente corridrice di quelle plaghe che correa con testa ciondolante che ebbe richiamo di Natura nel bel mezzo della via, ma colei non si fece specie di liberare gli intestini in pubblico, saresti tu pronto a dare cotal spettacolo? Ripiega diletto nipote alle terre più vicine anche se di minor blasone ne varrà anche sacchetta dall’alleggerirsi di meno…Tua zia Augustina già pubblicato su www.goodrace.it