corsa y mucho mas

un lavoro ben fatto


Un lavoro ben fattoSe mai vi doveste trovare, incidentalmente, coinvolti in una serata con più di due podisti (le podiste di solito sono più equilibrate e riservate) li sentireste certamente parlare di "lavoro".No, non parlano del "lavoro" con cui ci si guadagna da vivere, ma di allenamento.Nel linguaggio quotidiano il podista chiama gli allenamenti più sfidanti e duri "lavoro". - oggi hai fatto lavoro?- No, oggi lungo.Per lungo si intende una seduta di allenamento dedicata alla corsa lenta, e di solito di lunga durata.Ma il "lavoro" con L maiuscola sono le ripetute, le salite, il fartlek, ma anche una miriade di esercizi combinati in circuiti, tonnellate di varianti e combinazioni che i "maestri" escogitano per migliorare le prestazioni podistiche dei loro "allievi".Quando uno di questi allenamenti riesce bene ha un effetto positivo per tutta la giornata, il podista vittorioso lo racconta al maestro ed agli amici, ai nostri giorni ovviamente l'avvenimento viene declamato su facebook. Il buon umore si riflette anche nel resto della vita extrapodistica, insomma un lavoro ben fatto è proprio un toccasana.Viceversa un lavoro che non riesce, perché non viene completato oppure perché il responso cronometrico non soddisfa le aspettative, getta nello sconforto anche gli animi podistici più saldi. C'è chi addebita la responsabilità alle scarpe allacciate male, o a quei pantaloncini, al troppo caldo o al troppo freddo. Qualcuno sostiene che quel lavoro va bene per le sue caratteristiche e così scattano discussioni interminabili con il "maestro".Per fortuna dopo un lavoro ce ne sarà subito un altro, perché gli allenamenti (come gli esami) non finiscono mai. (felipe)