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Aria di maratona


Le maratone più importanti e partecipate d'Europa sono alle porte, l'otto aprile, ad esempio, correranno tra Parigi, Roma e Milano non meno di 50.000 persone.Chi avrebbe mai immaginato un movimento del genere appena 20 anni fa?Di certo tra questi c'è chi si è iscritto per scommessa ed ha corso due o tre volte a settimana, confidando nella buona sorte, ma la maggior parte dei podisti arriva alla maratona dopo una lunga ed impegnativa preparazione.I mesi invernali sono trascorsi, settimane e settimane di allenamenti, di medi, di lunghi, di salite, di ripetute di fartlek e tutte le altre mille diavolerie di cui sono capaci allenatori, coach, maestri e tabelle scaricate da internet.Ci si è allenati con il sole e con la pioggia, incastrando la corsa nelle altre cose della vita, magari al mattino prima dell'alba oppure la sera sfidando il freddo pungente. Superando acciacchi, influenza e magari anche una fastidiosa bronchite.La preparazione di una maratona assomiglia ad un puzzle, gli allenamenti, i recuperi, gli inconvenienti sono le tessere del puzzle, ma il risultato finale lo si vede il giorno della maratona.Tutti i mesi di corsa, condensati in poche ore.Però a ben vedere la bellezza dei puzzle sta nel realizzarli oltre che nell'ammirarne il risultato, ed è per questo motivi che finitone uno si pensa subito al successivo.